Dj Shadow e De La Soul escono con due grandi album dal cuore hip-hop.

DJ Shadow – The Mountain Will Fall

Ok, stavolta ammetto di essere arrivato in colpevolissimo ritardo. Sarà stata colpa dell’estate, del caldo o del fatto che quest’album merita sicuramente più di un ascolto per essere compreso, fatto sta che sono qui a scrivere dell’ultima fatica di Dj Shadow, The Mountain Will Fall.

 

 

L’album esce a vent’anni esatti dal debutto del beatmaker statunitense, che con “Entroducing…” aveva in un certo senso stravolto le carte in tavola dell’hip hop strumentale, pubblicando un disco composto esclusivamente da campioni e realizzato interamente con due giradischi e un AKAI Mpc 60 a 12-bit. 

La sperimentazione ha sempre fatto parte del suo modo di comporre musica, non a caso è stato soprannominato “il Jimi Hendrix dei giradischi”, con uno stile in costante evoluzione e un’idea di musica talmente vasta che rende pressoché impossibile la collocazione all’interno di un genere solo.

Sul nuovo album sono state mosse numerose critiche, giustificate a mio avviso dal fatto che ogni qualvolta Joshua Paul Davis, così all’anagrafe, pubblica qualcosa ci si aspetta sempre innovazione e imprevedibilità.

E invece Dj Shadow decide di stupirci semplicemente rendendo più attuale il suo suono, magari passando ad un suono più digitale, strizzando l’occhio alla nuova scuola hip-hop-trap, ma non per questo abbassando la qualità delle sue produzioni.

Come sempre sono numerose le collaborazioni, tra le quali spiccano quella con il duo hardcore rap americano Run The Jewels e quella con il minimalista tedesco Nils Frahm.

 

 

Va bene, riconosco di essere un po’ di parte e di avere un debole per Dj Shadow, riesco comunque ad accorgermi che questo disco non può neanche avvicinarsi ai vecchi album. Però dobbiamo riconoscere che la produzione di Shadow sta indubbiamente cambiando, è un fatto naturale per un artista che da oltre vent’anni è sulla scena e non si è mai fermato un attimo.

Magari qualcuno avrà notato un disorientamento nella sua musica, per me semplicemente si tratta di un approccio nuovo, ma non per questo meno efficace.

 

BONUS TRACK: De La Soul And The Anonymous Nobody

A proposito di leggende hip-hop, non potevo non considerare l’ultimo lavoro dei De La

A 4 anni esatti dall’ultimo disco l’immortale trio americano se ne esce con un piccolo capolavoro, un album interamente prodotto grazie ad una raccolta fondi partita quasi per caso su Kickstarter. Succede che vengono raccolti tipo 600.000 dollari, succede che al disco decidono di collaborare tra gli altri Snoop Dogg, Pete Rock, Usher, Little Dragon e David Byrne. Il resto ve lo potete immaginare: 17 pezzi che scorrono via veloci come un’estate piena di soul, funk e, ovviamente, HIP-HOP.