Ecco la nostra classifica dei migliori album 2016, tra perdite illustri e piacevoli sorprese.

15) Kevin Morby – Signing Saw

Il cantautore texano fa centro al terzo disco. Difatti Signing Saw è un piccolo miracolo, un album dalla semplicità quasi commovente, che sfocia in bellezza. Bellezza allo stato puro come prevede il miglior cantautorato, quello dei classici da cui Kevin Morby prende spunto non per mancanza di idee ma per unirsi alla festa. Quella dei cantori americani, in una tradizione che fortunatamente trova un altro grande interprete.

 

 

14) Yak – Alas Salvation

Senza ombra di dubbio uno dei migliori esordi del 2016 quello degli Yak. La band, capitanata da Oliver Burslem, propone il garage più noise dell’anno, strizzando l’occhio agli White Stripes (Little Acorns) nel primo singolo dell’album. Segnatevi questo nome.

 

 

13) Shackleton – Devotional Songs

Ci vuole coraggio per uscire con un disco come Devotional Songs. Quattro suite dalla durata media di 10 minuti che formano l’album di elettronica più psichedelico dell’anno. Perchè è proprio di psichedelia che si parla in questo album che riesce a trasportare per i suoi 45 minuti circa in un’atmosfera lisergica che ricorda quasi una scena di Canterbury versione 2000. La voce è di Ernesto Tomasini, la metà italiana del disco.

 

 

12) Cass Mccombs – Mangy Love

Tornando al cantautorato, quello con la C maiuscola, ecco l’album di Cass McCombs. Sicuramente non il primo arrivato, il cantautore californiano fa esplodere il suo talento con quest’opera di rara bellezza, un alt folk ispirato e senza tempo. Opposite House è uno dei singoli dell’anno.

 

 

11) A Tribe Called Quest – We got it from Here… Thank You 4 Your service

Sono passati 18 lunghissimi anni dall’ultima volta che si sono riuniti in uno studio. Ma ora finalmente la tribù è tornata. Per omaggiare Phife e per ricordarci che questa scena è la loro scena. Q-Tip e Ali, accompagnati da qualche amico tipo Busta Rhymes, Kanye West, Kendrick Lamar e il lanciatissimo Anderson .Paak.

Questa è la storia dell’Hip Hop, ed è un disco bellissimo.  E, soprattutto, necessario.

 

Matteo Cantelli

 

 

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