Adam Green torna al cinema con Aladdin.

Tra primissimi esordi indie-folk a fine anni 90 nella scena della Grande Mela e altre apparizioni nella veste di artista-espositore fanno almeno vent’anni che il ragazzone va avanti per la sua strada, ufficialmente anche con questo suo secondo e strabiliante Adam Green’s Aladdin, film uscito la scorsa primavera.

 

Adam Green cresce in una famiglia benestante e dopo il college si tuffa nella musica formando i mai dimenticati Moldy Peaches assieme a Kimya Dawson, qualche anno prima che Strokes e Libertines decidessero di dare una nuova (e ultima) linfa al mondo indie. Quando gli autori di Juno (2007) inseriscono Anyone Else But You nella colonna sonora del film e il nome dei Moldy Peaches comincia a farsi notare, la band è già bella che sciolta e Adam ha già inciso qualche disco solista per la Rough Trade. Ma la canzone resta sempre un bel sentire.

 

 

Uno dei miti della sua infanzia è il pittore e artista-visivo Francesco Clemente (nato a Napoli nel ’52), che vive a New York dai primi Ottanta, dove ha lavorato anche con Basquiat e Warhol. E’ lui il genio della lampada scelto da Mr Green, in un tripudio di colori e scenografie praticamente ispirate alla stessa Transavanguardia di cui l’italiano è considerato uno degli esponenti; fin qui sembra tutto molto regolare nel lavoro dello yankee, ma restano in tanti a guardarlo solo come l’ennesimo talento inespresso della canzone folk o magari un ragazzo bizzarro a cui piace solo andarsene in giro qua e là. 

 

Adam Green 1

 

In Europa – specialmente in Germania, Francia, Svezia– è davvero un’icona pop, negli Stati Uniti un po’ meno. Un dandy convinto, borse sotto gli occhi e sguardo un po’ perso nel vuoto, Adam è il tipo che alle domande accurate e metodiche del Guardian per la promozione del film qualche mese fa, ha semplicemente risposto:

“ Tutti crescono con la fantasia di fare un film, beh io ci sono riuscito”.

Intanto, prima di rileggere la sua risposta, provate ad ascoltare il suo esordio Garfield o anche uno dei pezzi dei Moldy Peaches.

Bene, visto che non farete mai questa cosa, cliccate play su uno dei tre singoli estratti dal suo nono album che fa da colonna sonora al film, scritto e suonato sempre da Mr Green, ed ascoltate la sua voce su tutto.

 

 

Diciannove tracce che incollano i fantasmi di Lou Reed e Jonathan Richman dei Modern Lovers a ballate psichedeliche, coretti da sigle-Tv e qualche memorabile frammento del film, uno su tutti: Are aliens natural? Sure all technology is natural. In Italia è stato presentato al Soundscreen Film Festival di Ravenna e passato praticamente inosservato.

 Adam Green 2

 

Nel 2011 Green ha esordito con The Wrong Ferrari, un primo lungometraggio girato interamente con un I-phone e senza una vera e propria sceneggiatura dove ha chiamato a raccolta degli amici che da copione hanno recitato sotto l’effetto di ketamina. Un vero e proprio cult.

 

 

Aladdin conta nel cast la sua futura moglie e co-produttrice del film Yasmin Dolatabadi, conosciuta a riprese iniziate e sposata nel 2013; perchè sempre di questo parla la vita dell’ex enfant-prodige, girovagare senza una meta, mille idee per la testa e solo alcune prendono forma chissà grazie a chi o cosa. Anche Jack Dishel, con cui aveva formato i Mody Peaches, è nel film. Jack al momento ha girato una mini-serie, DRYVRS, con l’amatissimo Macaulay Culkin di Mamma ho perso l’aereo. D

 

Della ciurma fanno parte anche Devendra Banhart, Zoe Kravitz e Andrew degli MGMT. Insomma i musicisti-amici di Green non fanno una gran figura accanto a mestieranti veri come Natasha Lyonne e Nicole La Liberte, ma in fondo l’aria da stralunati ci sta sempre bene in questa versione moderna di Aladdin.

 

Adam Green 3

 

Non è finita qui con il cast perchè sono stati chiamati anche Alia Shawkat degli Arrested Development, Har mar Superstar, Penn Badgley e il batterista di Green, Parker Kindred.

 

Kickstarter ha infine permesso al film di vedere la luce e vi diciamo che è anche a tutti i nostalgici de L’Arte del Sogno di Gondry e di Terry Gilliam che è dedicato Aladdin. Ma anche ai fans del folk-singer e a chi è disposto a farsi prendere da una storia senza troppe spiegazioni è concesso un giro nella mente di Mr Adam Green, sempre dritto per qualche vicolo.

“Non c’è problema, ti resta ancora un desiderio. Devi solo chiedere e sarai di nuovo principe”.

 

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