I Gorillaz tornano con un album diviso tra elettronica, hip hop e alternative rock.

Nel 1998, Damon Albarn e il fumettista Jamie Hewlett fondano il gruppo musicale dei Gorillaz. I personaggi animati 2D, Murdoc Nicalls, Noodle e Russel Hobbs (dal 2010 al 2011 si aggiunse anche Cyborg Noodle) sono i membri della band. Ognuno di loro ha un ruolo ben preciso all’interno della formazione: 2D si occupa della voce e delle tastiere, Murdoc suona il basso, Noodle spalleggia 2D alla voce e alle tastiere, suonando anche la chitarra e Russel si dedica alle percussioni. La loro musica nasce dalla collaborazione di diversi artisti, il cui punto di riferimento è il fondatore Albarn. A distanza di 6 anni (e con tantissime collaborazioni in ballo), tornano con il loro nuovo Humanz.

 

Il gruppo britannico, fin dal primo album, chiamato Gorillaz, ottiene grandissima fama, entrando nel Guinness dei primati come band virtuale di maggior successo, grazie alla vendita di 6 milioni di copie del disco in tutto il mondo. Già in questo primo album, la band mostra la propria vena alternative rock, sfociando anche nell’elettronica e nell’hip hop.

Nel 2005, esce il secondo disco, Demon Days, ispirato dal viaggio di Damon Albarn in treno tra Pechino e la Mongolia, attraverso “una parte dimenticata della Cina”. All’album partecipano diversi artisti, tra cui De La Soul e Dennis Hopper, e ottiene lo stesso successo del primo disco, vendendo lo stesso numero di copie.

 

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2-D, ovvero Damon Albarn in versione cartone

 

Il 5 marzo del 2010 esce il terzo album, Plastic Beach, reputato da Pitchfork Media il trentacinquesimo miglior album del 2010. Nel dicembre dello stesso anno, viene concluso anche il quarto, The Fall, registrato completamente, durante il tour del terzo disco, sull’iPad di Albarn che, insieme all’utilizzo di inconsueti strumenti musicali, dà un particolare carattere al’album. The Fall esce nel marzo del 2011 e vede la partecipazione di meno artisti rispetto ai lavori precedenti, ma comunque tutte figure di spicco, quale ad esempio Paul Simonon dei The Clash.

Nel 2012 sembra che i Gorillaz stiano per andare alla deriva a causa dei rapporti difficili tra Albarn e Hewlett riguardanti le diverse visioni dei progetti futuri per la band. Nel 2015, però, viene annunciato il ritorno del gruppo. Il 28 aprile scorso è stato, infatti, pubblicato Humanz, il loro quinto album. In copertina, ovviamente, i quattro membri animati della band.

 

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La copertina di Humanz

 

Questo disco vede la sperimentazione del genere rap e la partecipazione di vari artisti, quali De La Soul, Noel Gallagher e Rag’n’Bone Man. La Deluxe Edition è composta da ben 26 tracce (6 in più rispetto alla versione normale) e solo 8 sono realizzate esclusivamente dai Gorillaz.

La prima traccia è Intro: I Switched My Robot Off e dura 24 secondi, durante i quali la voce di Ben Mendelsohn dice: “I switched my robot off, I know more but I retain less”, cioè “Ho spento il mio robot, saprò di più, ma manterrò meno”.

Ascension è il quarto singolo e secondo brano dell’album. Introduce il tratto rap grazie alla partecipazione di Vince Staples, ma mantiene comunque le caratteristiche elettroniche della band con un grande lavoro sulla ritmica e sulla post-produzione.

 

 

Terza traccia è Strobelite, realizzata con Peven Everett e parebbe una di quelle canzoni che passano in radio quando guidi, aggirandoti per una città, mentre giochi a GTA. Il brano è l’equilibrato mix di alternative rock e elettronica, richiamando anche tratti soul.

Poi c’è Saturnz Barz, primo singolo pubblicato il 23 marzo e che conferma la volontà dei Gorillaz di concentrarsi sul rap come mai prima, infatti a cantare è il rapper Popcaan. Nel singolo sono contenuta anche altre due versioni della traccia remixata.

Quinto brano è Momentz che inizia con una tastiera campionata, accogliendo poi la voce di De La Soul, delle percussioni e degli effetti di post-produzione. Anche qui i tratti fondamentali sono la voglia di rap e la predominanza dell’elettronica nella base musicale, che va ad infettare anche il coro di voci campionate, caratteristico di questo brano.

Sesta traccia: Interlude: The Non-conformist Oath richiama il primo brano del disco, infatti dura anche questo 21 secondi e protagonista è una voce maschile (che parrebbe di un leader politico), alla quale risponde una folla di persone in coro.

 

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I Gorillaz arrivano al loro quinto disco con Humanz

 

Submission è cantata da Kelela su una base elettronica che, dopo circa due minuti, subisce una variazione in minore con delle voci corali che contribuiscono a questo cambiamento di atmosfera. Accoglie poi la voce rap di Danny Brown (artista che abbiamo inserito tra i migliori album 2016).

È il turno di Charger, traccia molto rock, infatti inizia con una chitarra elettrica che invade le orecchie durante tutto l’ascolto. Anche la voce di Grace Jones non riesce a coprirla, ma anzi sembra voler andarci piano proprio per lasciare tutto lo spazio allo strumento.

Brano di quattro secondi è Interlude: Elevator Going Up,dove, di nuovo, la voce di Ben Mendelsohn ripropone la frase contenuta nel titolo.

Andromeda è il secondo singolo del disco ed è stato realizzato con la collaborazione di D.R.A.M., che mette a disposizione la propria voce per questa traccia alternative rap, con l’atmosfera giusta per un disco bar newyorkese.

L’undicesima traccia è una delle poche prodotte solo ed esclusivamente dai Gorillaz: Busted and Blue abbandona il rap, che fino ad adesso era stato protagonista del disco, per tornare sull’alternative rock con ovviamente la collaborazione dell’elettronica, che, possiamo dire, non mancare mai negli album della band.

 

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Grace Jones è uno dei grandi nomi che ha collaborato ad Humanz

 

Un’altra traccia brevissima è Interlude: Talk Radio, dove, ancora una volta, la voce di Ben Mendelsohn è presente per tutta la durata del brano, ossia 19 secondi.

La tredicesima è Carnival in cui il canto di Anthony Hamilton smorza il tono elettronico della traccia, incastrandovisi perfettamente e confermando ancora una volta l’aria notturna di questo album.

Let Me Out è il quinto estratto del disco e vede la partecipazione vocale della cantante Mavis Staples e del rapper Pusha T, entrambi statunitensi. La prima, con la sua formazione soul e gospel, bilancia il rap del secondo, grazie anche alla base che va incontro alle esigenze di entrambi.

Il quindicesimo brano dura 11 secondi. In Interlude: Penthouse, di nuovo, c’è Mendelsohn alla voce che, come ormai è chiaro, canta in tutte queste mini tracce sperimentali, che incontreremo anche più avanti nell’ascolto di questo lavoro.

 

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Ben Mendelsohn è il narratore dietro Humanz

 

Sex Murder Party nasce dalla collaborazione con Jamie Principle e Zebra Katz. Entrambi prestano la loro voce (uno con il rap, l’altro con il canto) per la registrazione di questo brano, anche se l’elemento dominante è una percussione costante e continua, accompagnata da una tastiera effettata abbastanza acuta.

La canzone 17 She’s My Collar ha una sonorità molto particolare e forse difficile da ascoltare. Viene cantata dai Gorillaz, che mantengono le caratteristiche delle tracce precedenti trovando una via di mezzo tra il canto e il rap. Partecipa anche Kali Uchis, ennesima artista che collabora alla produzione di questo album, che dà un tocco femminile alla traccia e a tutto il disco.

Mendelsohn torna di nuovo con Interlude: The Elephant che dura undici secondi.

 

 

C’è poi la voce di Benjamin Clementine in Hallelujah Money, che è forse il brano più difficile da ascoltare dell’album, vista la dissonanza tra la voce di Clementine e del coro che lo accompagna e la base musicale elettronica.

We Got The Power è il terzo singolo e si tratta di un brano synth pop che si discosta un po’ dall’idea delle altre tracce, grazie anche al duetto di Noel Gallagher e Jehnny Beth. Il brano chiude la versione normale dell’album.

 

Comprando la Deluxe Edition di Humanz si possono ascoltare anche:

    • Interlude: New World, inutile dire che c’è di nuovo lo zampino di Ben Mendelsohn in questa traccia più lunga rispetto alle sue simili (infatti dura un minuto e ventuno secondi);
    • Finalmente arriva il tanto atteso Rag’n’Bone Man in The Apprentice, dove ritroviamo anche Zebra Katz e per la prima volta incontriamo RAY BLK che contribuisce con la sua voce, il tutto per dare un’aria piuttosto pop alla traccia con elementi ancora una volta rap;
    • Halfway to the Halfway House è il ventitreesimo brano ed è cantato da Peven Everett (come anche Strobelite), che vuole spudoratamente richiamare alla musica soul;
    • C’è poi Out of Body cantato e rappato da Kilo KishImani Vonshà e realizzato anche da Zebra Katz;
    • In Ticker Tape si ritorna in zona synth pop e alternative rock e troviamo di nuovo Kali Uchis accompagnata dalla voce di Carly Simon;
    • Ultima traccia è Circle of Friendz in cui vengono introdotti anche rumori d’ambiente nella base elettronica, sopra alla quale canta Brandon Markell Holmes.

 

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In Humanz compare anche Noel Gallagher, sicuramente una scelta non apprezzata dal fratello Liam

 

L’attesa, durata 6 anni, è valsa la pena? Sicuramente in questo disco c’è tanto lavoro, visto anche solo il numero di brani contenuti, per non parlare della post-produzione che caratterizza ogni traccia. I Gorillaz danno di nuovo prova della loro grande abilità nel creare musica elettronica, abbinandovi anche generi quali il rap e il soul che parrebbero molto distanti da questo tipo di produzione, ma che qui invece calzano a pennello. Quello che nasce è quindi un album molto sperimentale, ma che sicuramente soddisfa le aspettative dei fan e degli estimatori del gruppo.

Speriamo di non dove aspettare ancora così tanto tempo per il loro prossimo lavoro!

 

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