A Serious Man è la storia di un uomo che combatte una guerra già persa. La storia di tutti noi.

 
I fratelli Coen, sin dai loro primi film degli anni ottanta (Blood Simple, Arizona Junior, Crocevia della morte), hanno rappresentato, nel vasto panorama della cinematografia statunitense fortemente mainstream, uno straordinario esempio di cinema indipendente ed autoriale che non ha comunque impedito ai due registi (soprattutto negli ultimi anni) di ricevere consensi unanimi da parte di critica e pubblico. I fratelli del Minnesota non mancano di connotare i loro film con la personale e tragica visione del mondo che essi hanno, ai confini con un nichilismo che richiama alla mente Bresson (penso soprattutto a opere come Il diavolo probabilmente o L’argent).
 
 
Quello coeniano è un universo popolato da uomini insignificanti, senza qualità, mediocri o addirittura idioti. Sono mossi nel loro agire da fini egoistici (il denaro, il successo, il potere), fini che non potranno comunque raggiungere se non pagando un prezzo altissimo. Questo è vero sia quando sono essi stessi causa degli eventi tragici che gli accadono (Fargo, Non è un paese per vecchi, Burn After Reading) sia quando assistono impotenti al disgregarsi del microcosmo che li circonda. Ed è qui che entra in gioco Larry Gopnik, protagonista di A Serious Man.

Fratelli Coen - A serious man

 
Larry, personaggio coeniano per eccellenza, professore di fisica all’università (dove è in corsa per un posto di ruolo), sposato con due figli, vede tutte le certezze su cui fondava la sua tranquilla e modesta esistenza crollare una dopo l’altra. La moglie vuole il divorzio per potersi risposare con un amico di famiglia e gli chiede di andarsene di casa, la figlia gli ruba del denaro per pagarsi un intervento di chirurgia estetica, il figlio fuma spinelli. E, come se non bastasse, attende l’esito degli esami prescrittigli dal medico che potrebbero diagnosticargli un male. Incapace di districarsi tra tutti questi problemi decide di chiedere aiuto a tre diversi rabbini (è ebreo, fatto per la verità non secondario visto che siamo in un film dei fratelli Coen). Ma coloro che dovrebbero avere tutte le risposte in realtà non gli offrono alcun aiuto.
 
 
In A Serious Man i fratelli Coen inseriscono un altro elemento imprescindibile della loro filmografia: l’umorismo caustico, tipicamente ebraico, un po’ alleniano. Si sorride spesso durante la visione del film ma a denti ben stretti. Del resto, c’è ben poco da ridere; assistiamo alle continue sventure che accadono al protagonista senza averle in alcun modo meritate, provando una sorta di compassione per un uomo sopraffatto dalla vita (ho trovato molte similitudini tra questo film e quello, bellissimo, di Todd Solondz, Life During Wartime). Nel finale (vagamente biblico) l’arrivo del tornado ci ricorda l’unica verità indiscutibile: Larry Gopnik siamo tutti noi. Poveri cristi, che combattono in terra una guerra già persa.