Alle radici della più grande truffa del Rock'n'Roll.

Il termine punk non è nato con la musica, non è un abbreviativo e non rimanda a nessun altro termine; è sempre stato presente nei dizionari.

 

Punk

2.

a worthless person (often used as a general term of abuse).

  • a criminal or thug.
  • an inexperienced young person.

“you were a nobody, a punk kid starting out”

 

Non proprio un complimento essere definito punk: una persona inutile, criminale, “una nullità, un ragazzino appena uscito di casa”. E proprio in questa terminologia da dizionario c’è lo shock provocato dal punk; delle nullità avevano imbracciato chitarra, basso, microfono e hanno sconvolto la scena musicale.

Siamo nell’Inghilterra di inizio anni ‘70, quell’Inghilterra che aveva appena sfornato gruppi progressive quali King Crimson, Gentle Giant, Soft Machine, Pink Floyd, chi più ne ha più ne metta. Musica da palati sopraffini, troppo sopraffini, musica sofisticata.

 

“Il punk ha estratto quanto di più, cioè, ha estratto la base del rock ‘n’ roll negli ultimi anni ‘70, voi cosa estraete dal punk?

Il motivo essenziale per cui i cccp esistono è perché alla fine degli anni 70 l’europa continentale ha conosciuto quest’esplosione musicale che diceva fanculo qualsiasi tecnica, quello che mi interessa è l’anima di chi suona e non la qualità dello strumento”.

 

Giovanni Lindo Ferretti, figura che dire di spicco del punk italiano è poco o forse niente. Le definizioni, le formalità, i canoni, le etichette per il punk non esistono.

 

“Non fare di me un idolo mi brucerò”.

 

Giovanni Lindo Ferretti è apparso subito come un idolo punk e nel tempo si è, appunto, bruciato. Non in senso negativo, semplicemente la sua anima ha deciso di suonare altre note. D’accordo? Contrari? Non esiste una verità assoluta a riguardo e probabilmente non ci interessa neanche, in piena etica punk. Un’etica senza alcuna qualità di uno strumento.

 

Sex Pistols 1

Giovanni Lindo Ferretti (il primo a sinistra) ai tempi dei CCCP

 

Com’è nato il punk? Anche qui, cercare una verità assoluta non ne vale la pena. Potremmo citare giusto qualche gruppo seminale che ha indicato la via all’ideologia ed allo spirito punk, perché punk prima di essere musica è spirito, ma assegnare troni e scettri è davvero inutile.

 

Non possono non essere citati i Velvet Underground, con le loro paranoie urbane, humour nero e crudo, si sono contrapposti ai cardini non solo musicali ma soprattutto tematici della loro epoca. Quest’idea di contrasto sarà fondamentale per i gruppi punk a venire.

 

Un distacco musicale più chiaro e netto fu dato dagli Stooges dell’iguana Iggy Pop con il loro capolavoro omonimo e dagli Mc5, al grido di kick out the jams motherfucker.

 

Sex Pistols 2

Gli MC5 e il loro calcio al Rock

 

L’idea di “prendere a calci” fu presa alla lettera da John Lydon, un giovane 19enne con i capelli verdi che passeggiava spesso per Kings Road nel quartiere Chelsea di Londra. Quei gruppi troppo sofisticati, come i Pink Floyd, non gli andavano giù e non era intimorito nel renderlo pubblico. A Kings Road girava spesso con una loro maglietta, molto particolare però, non la classica maglietta indossata dai fan con nome del gruppo e la copertina di un loro album come sfondo. Il loro nome c’era ma come complemento oggetto di una frase molto eloquente:

 

“I hate Pink Floyd”

 

con I hate scritto a mano dal buon John. Bernard Rhodes a quei tempi stava cercando un cantante per alcune nullità che rispondevano ai nomi di Steve Jones, Paul Cook e uno studente di arte aggiuntosi da poco, Glen Matlock. I primi due formarono nel 1972 insieme a Wally Nightingale un gruppo chiamato “The Strand” suonando con strumenti rubati da loro stessi, da bravi teppisti, proprio come dice il dizionario. I tre amichetti andavano ai concerti della zona e una volta terminati salivano sul palco e svaligiavano tutto quello che potevano.

 

Sex Pistols 3

John Lydon con la maglia dei Pink Floyd

 

Passano gli anni, gli Strand suonano sempre più regolarmente e creano il proprio look principalmente in due negozi di Londra: Acme Attractions e Too Fast to Live, Too Young to Die di Malcolm McLaren. Quest’ultimo divenne manager degli Strand dopo specifica richiesta di aiuto da parte di Steve Jones. Richiesta accettata, Malcolm insieme all’amico sopra citato Bernard Rhodes decide di aiutare gli Strand e come prima mossa caccia Nightingale dal gruppo, ritenuto inadatto al ruolo di frontman.

 

Ed eccoci qui, che poco tempo dopo il ragazzino dai capelli verdi fu reclutato come cantante. Gli Strand cambiano nome e cominciano ad adottare quello di QT Jones and the Sex Pistols per poi assumere definitivamente il nome di Sex Pistols e John Lydon fu rinominato con il suo appellativo ben più famoso Johnny Rotten a causa della sua scarsa igiene dentale; da questo momento in poi, sarà chiamato affettuosamente Gianni Dentiggialli. Il nome del gruppo invece? Fu scelto da McLaren:

 

“I launched the idea in the form of a band of kids who could be perceived as being bad.”

 

Il 6 Novembre 1975, le pistole sexy salirono sul palco per il loro primo concerto uficiale al Saint Martins College, organizzato da Matlock. Suonarono come spalla ad un gruppo, i Bazooka Joe che permise alle pistole di usare i loro amplificatori. Risultato? Musica estremamente rumorosa, equipaggiamento dei Bazooka rovinato, scontro tra i due gruppi. Che però, fu subito stroncato. A quello del Saint Martins College seguirono altri concerti, il loro nome si faceva sempre più vivo negli ambienti londinesi. Nell’Ottobre del ‘76 arriva perfino un accordo con la major EMI e un mese dopo uscì il loro primo singolo, destinato a scrivere e sconvolgere la storia: Anarchy in the UK.

 

Sex Pistols 4

Here’s the Sex Pistols

 

Non fu il primo singolo rilasciato ad essere etichettato come punk, il traguardo fu tagliato prima dai Damned con il singolo New Rose ma poco conta. Anzi, meglio così. In caso contrario i Pistols sarebbero stati in un certo senso “legittimati” come padri del punk e questa parola non mi sembra vada tanto d’accordo con loro, così come le gare, le etichette ed i premi; punk è il contrario di tutto questo e stabilire chi sia stata la prima punk band è davvero inutile. Damned e Ramones hanno rappresentato l’immediatezza nella musica, dai ragazzi prendiamo gli strumenti e suoniamo. Con quest’idea musicale sono stati in grado di suscitare emozioni innate e immediate.

 

La grandezza dei Pistols sta nell’aver aggiunto a questa immediatezza musicale la prorompenza delle idee e dell’immagine. La loro grandezza sta nell’essere diventati una delle band più importanti e famose grazie alla loro immagine più che alla loro musica. Le emozioni innate date dalla musica dei Ramones adesso avevano anche la loro componente nel look, erano raddoppiate. Nessuno aveva mai pensato prima di acclamare l’anarchia, soprattutto in UK dove c’era (c’è) ancora la divina Regina. I Sex Pistols hanno portato al rock ‘n’ roll una componente cruda, emotiva che raramente si era sentita prima; si può non essere d’accordo sul loro manifesto ma non si può minimizzare il loro impatto. E ogni tipo di impatto lascia il segno, positivo o negativo; sconvolgere un ambiente, senza fare del male a nessuno ovviamente, non è roba di tutti i giorni.

 

Sex Pistols 5

I Sex Pistols hanno portato al rock ‘n’ roll una componente cruda

 

Gennaio 1977

Le Pistole andarono in Olanda per tre concerti. Al loro ritorno, fu messa in giro una voce appartenente alla categoria “storia di paese”, quelle storie che ingigantiscono tutto e spesso non sono vere. Questa storia narrava che i nostri fossero tornati a Londra in condizioni abbastanza disagiate e marcarono l’aeroporto Heathrow di Londra con i loro rifuti organici. Storia assolutamente falsa, ragazzi per bene come loro non avrebbero mai potuto fare una cosa del genere. In ogni caso la EMI, la quale non molto tempo prima gli aveva scritturati, sotto pressioni anche di tipo politico, rescisse il loro contratto.

 

Febbraio 1977

Glen Matlock si lavava fin troppo i piedi e alla sua mamma non piacevano le canzoni che componeva. A Glen Matlock piacevano troppo i Beatles. Glen Matlock viene cacciato dal gruppo. Tali esternazioni non sono la vera causa dell’espulsione di Matlock dal gruppo ma non sono nemmeno false; uscirono dalla bocca di Jones. Constatazioni surreali, grottesche che intanto hanno un parallelismo con la realtà dei fatti: Matlock non era un Pistols vero e proprio, la sua immagine non si addiceva a quella dei restanti. Non amava l’invadente leadership di Gianni Dentiggialli e non apprezzò del tutto uno degli ultimi brani composti, God Save The Queen. Era roba da fascisti. La storia dei Sex Pistols da quel momento in poi prende una piega ben precisa: Matlock fu rimpiazzato da John Simon Ritchie, meglio noto come Sid Vicious.

 

Sex Pistols 6

John Simon Ritchie, meglio noto come Sid Vicious

 

Il suo nome già circolava negli ambienti punk londinesi, è stato batterista di turno nei Siouxsie And The Banshees e i Flowers of Romance. Punto esclamativo/interrogativo.

? – Perchè se suona la batteria è stato chiamato per fare il bassista

! – Suona la batteria e fa il bassista

 

In efetti Sid e il basso erano due cose diverse ma la sua immagine si sposava a pennello con quella dei Sex Pistols. Ecco come detto prima, l’immagine dei Pistols veniva prima della musica e Sid era il “bassista” perfetto per loro. Quante volte avete pogato ai concerti? Bene, molto probabilmente lo dovete grazie a Sid. Si sostiene infatti che sia stato lui l’iniziatore, anche se il suo pogo era diverso da quello attuale che prevede il “tutti contro tutti”. Il poncho di pelle che indossava non gli permetteva di ballare, l’unica cosa che poteva fare era saltare sul posto come un forsennato; questo è stato il progenitore dell’attuale pogo.

 

Tutti pensavano che Sid avesse il look perfetto ma la sua capacità di suonare beh, non era altrettanto perfetta.”

 

Poco tempo dopo, Sid conobbe il suo amore e la sua dannazione, Nancy Spungen. Entrambi allacciarono un rapporto incredibilmente emotivo ma c’era anche un terzo componente: l’eroina. Nancy era una nota eroinomane e introdusse Sid ad essa che ebbe un effetto devastante sulla sua persona tendenzialmente nichilista e già dedita agli eccessi. Le altre Pistole provarono ad allontanare Sid da lei, purtroppo la missione suicida era già ben avviata.

 

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Sid e Nancy

 

Il 28 Marzo, John Ritchie debuttò al Notre Dame Hall di Londra con i Sex Pistols.  Due mesi e un giorno prima fu rilasciato il secondo grande shock dei Pistols: God Save The Queen… the fascist regime! Non poteva essere trasmessa liberamente nelle radio e infatti fu completamente estromessa dalle varie stazioni inglesi. Il rilascio del singolo coincise con i festeggiamenti dei 25 anni di regno della Regina. Per festeggiarlo e fare dell’ottima pubblicità al singolo ingiustamente e stranamente estromesso, McLaren e la Virgin decisero di affittare una barca, metterci le Pistole e salpare il Tamigi. Fermata? Westminster. intenzioni? Suonare God Save The Queen davanti al parlamento. Risultato? McLaren e Sex Pistols arrestati.

 

 

Tutto era pronto oramai. Le canzoni c’erano, l’etichetta c’era, il gruppo c’era … Beh, questo fino ad un certo punto. Sid non era presente del tutto. Sia per la prima citata incapacità musicale sia per suoi problemi di salute, la missione suicida con Nancy procedeva per il meglio. In un certo senso, malvagiamente, è stato un bene per le altre Pistole, non erano assolutamente convinti delle capacità di Sid di registrare le linee di basso, cercarono di tenerlo lontano il più possibile dagli studi e la sua epatite li aiutò.

 

In ogni caso, il primo album dei Sex Pistols era pronto ad essere rilasciato; il 28 Ottobre 1977 Never Mind The Bollocks vide la luce. Il titolo è la più eloquente esternazione dei Sex Pistols di quello che avevano dimostrato negli anni precedenti: tradotto è “Sbattitene i co****ni”. Se qualcuno aveva ancora qualche dubbio su di loro non poteva più averne. Il titolo non poteva essere separato dalla loro immagine e dalla loro musica, era tutto correlato.

 

Never Mind The Bollocks non è uno dei migliori album punk ma della storia intera. Poche volte si era visto un album sprigionare tanta carica, poche volte si è vista tanta passione in un solo album. Si, passione, che non è solo ricerca e tecnicismi, passione è anche essere se stessi ed i Sex Pistols hanno mostrato uno degli esempi migliori di quest’idea. Hanno messo completamente a nudo se stessi e dato l’immagine “migliore” possibile. Con un solo album hanno lasciato una traccia indelebile e il non interessarsi di troni, scettri, primo album punk, primo gruppo punk è riassunto tutto li: Sbattitene i co****ni.

 

A questo punto, le Pistole non avevano più niente da mostrare e anche per questo, Bollocks non poteva che essere anche il loro canto del cigno. La loro fiamma è stata la più intensa e quest’intensità non poteva durare troppo a lungo. Dopo l’uscita del loro LP, McLaren organizzò il loro primo tour extraeuropeo: direzione, Stati Uniti. A parte i soliti problemi legali diventati una prassi, i problemi di Sid con l’eroina erano diventati sempre più gravi e Gianni Dentiggialli si sentiva sempre più isolato dal gruppo. Il 14 Gennaio 1978, i Sex Pistols suonarono a San Francisco, con il loro cantante che nei giorni precedenti aveva tossito sangue. Alla richiesta del bis, Gianni apparse di nuovo sul palco e disse:

 

Solo una canzone, perché sono un fot**to bastardo”.

 

La canzone? Stooges, No Fun. Cantata in ginocchio, emblematica; il divertimento, era davvero finito. Il 17 Gennaio le Pistole tornarono a Los Angeles ognuno per la propria strada.

 

 

Sid Vicious aveva una missione da completare. Il 12 Ottobre 1978 la sua amata Nancy Spungen fu trovata senza vita con una coltellata allo stomaco nel bagno della stanza condivisa con Sid. Principale sospettato non poteva che essere lui, la prigione lo attendeva. Il 1 Febbraio fu rilasciato e ci fu una piccola festicciola per l’evento. Altri non ce ne furono più, John Ritchie fu ritrovato morto la mattina seguente a causa di un’overdose di eroina.

 

Gianni Dentiggialli smise di essere Gianni Dentiggialli e ritornò al suo nome anagrafco, John Lydon, con il quale fondò uno dei gruppi più interessanti della corrente che sarà una delle “figlie” più belle del punk, il post-punk. Lydon fondò i Public Image Ltd con i quali rilasciò l’ostico Metal Box e l’ancora più ostico Flowers of Romance, considerato tra gli album più “difficili” da ascoltare di sempre.

 

 

Il punk a fine anni ‘70 è oramai una realtà nota e come accennato prima nascono man mano diversi suoi figli, uno più bello dell’altro. Come accennato prima, nasce il post-punk, che si carica dei sentimenti più oscuri e malinconici dell’animo umano e vedrà affermarsi vere bandiere tra gruppi e personaggi, quali Siouxsie Sioux con i suoi Banshees, Peter Murphy e i Bauhaus e il forse più noto Ian Curtis con i suoi Joy Division la cui tragica fine lascia un altrettanto tragico marchio nella storia del punk.

 

Nasce l’hardcore-punk, una versione ancora più estremizzata del punk fatta di ritmi forsennati. Da questo genere avremo delle vere pietre miliari aferenti anche ad un’ideologia molto forte, quale quella mostrata dai Dead Kennedys con Fresh Fruit For Rotting Vegetables e i Black Flag con Damaged. Indimenticabile il mastodontico doppio album degli Husker Du, The Zen Arcade che lascia un marchio ancora più profondo grazie alle tematiche più “intime” e personali affrontate che si discostano da quelle di marchio politico solite dell’hardcore.

 

Sex Pistols 8

Gli Hüsker Dü

 

Ultimo ma non per importanza, c’è quello che probabilmente dopo Never Mind The Bollocks è il più grande lavoro di marchio punk di sempre: Double Nickels On The Dime, dei Minutemen. Nella copertina vediamo un faccione sorridente in macchina, in viaggio. Double Nickels è un viaggio nella storia della musica che dimostra quanto la rivoluzione di questi sporchi ragazzi chiamati Sex Pistols sia stata importante. Una rivoluzione che per la prima volta ha alzato un enorme dito medio verso tutto e tutti.

 

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