La prima cosa che molti non sanno di Flying Lotus è che il suo vero nome è Steve Ellison. La seconda è che il suo albero genealogico è pieno zeppo di musica.

Pronipote della visionaria artista jazz Alice Coltrane (dalla quale dichiarerà di aver preso più di uno spunto, dalla quale ha sicuramente preso più di un “campione”, aggiungo io), moglie di John Coltrane, ovvero uno tra i più grandi sassofonisti della storia del jazz. Come se non bastasse, Flying Lotus è anche nipote di Marlin McLeod, cantante e cantautrice statunitense nota soprattutto per aver scritto alcuni pezzi di Diana Ross. Il gene musica fa parte del suo DNA, cresciuto a pane e jazz durante la sua infanzia nella San Fernando Valley. Ma, come dichiarerà lui stesso, colui che più lo ha introdotto alla produzione musicale è il figlio di Alice e John Coltrane, suo cugino Oran (fratello del più celebre Ravi Coltrane, che seguendo le orme dei genitori ha intrapreso una carriera come jazzista). Oran era un po’ la pecora nera della famiglia, colui che in un’apoteosi di pianisti e sassofonisti convinti amava “gingillarsi con un Macintosh di prima generazione“, creando musica in 32-bit.

Ellison ricorda che Oran fu la prima persona a dargli un po’ di materiale “diverso” e ancora oggi afferma che “he was like a big brother for me“.

Flying Lotus 1

Flying Lotus

Non so voi, ma io la vedo come un’evoluzione naturale delle cose.

Oggi il piccolo Steve Ellison è diventato un ragazzone di 30 anni che sembra già averne viste troppe dalla vita. Durante il suo cammino ha già perso le persone a lui più care: il padre, con il quale non era mai riuscito a stringere un rapporto, morì quando Steve aveva 15 anni, mentre la madre lo ha lasciato nel 2009. Come se non bastasse lo hanno lasciato diversi amici in pochi anni. Ascoltando i suoi pezzi si ha come l’impressione che ogni evento negativo della sua vita sia intrappolato nella sua mente, e riesca a comunicarne il dolore solo attraverso la musica. Non a caso la morte è uno dei temi più ricorrenti nella sua discografia.