Il Record Store Day ha catturato l’attenzione della gente, degli etichette e degli artisti, dando uno slancio enorme alla ripresa del settore.

Si ok lo so, lo sappiamo tutti. Scaricare musica da Internet è facile e veloce. Costa anche molto poco, certe volte è perfino gratis. Non ci si deve muovere dalla nostra stanza e possiamo ascoltare tutto quello che vogliamo con un semplice clic. Non dobbiamo cercare parcheggio, non dobbiamo fare la coda (ammesso che ci sia mai stata) all’interno di squallidi negozi per essere serviti da ancor più squallidi gestori che vogliono farci ascoltare a tutti i costi l’ultima uscita di quel merdosissimo gruppo che ha suonato nella cantina di tizio alla festa di caio. Non dobbiamo spendere metà del nostro stipendio e non dobbiamo litigare con la nostra fidanzata. Non dobbiamo fare niente di tutto questo. Ma, come ha detto il grande Nick Hornby, vi siete mai chiesti cosa ascoltano nello store online in cui abitualmente scaricate i vostri mp3? Niente. Avete mai incontrato qualcuno su iTunes? Nessuno. Ci avete mai trovato bacheche in cui si cercano musicisti per formare band che un giorno diverranno famose? Avete mai incontrato qualcuno che vi ha detto di smettere con quel genere e di passare a qualcos’altro? Ok, continuando così risparmierete un bel po’ di soldi, ma magari avrete gettato una carriera nel “settore”, un bel po’ di amici con cui prendere una birra, il vostro gusto musicale e, infine, la vostra anima. No, i negozi di dischi non vi salveranno la vita, ma possono renderla migliore. Forse proprio per questo motivo è nato il Record Store Day, la giornata dedicata ai negozi di dischi indipendenti.
Correva l’anno 2007, nel pieno del boom di Internet nascevano come funghi store online in cui acquistare musica a prezzi stracciati. Milioni di librerie di utenti di tutto il mondo iniziavano a riempirsi di file digitali in mp3, mentre i negozi di dischi, ultimi baluardi di un mercato discografico che non esisteva più, tristemente si svuotavano. Era l’anno della morte dei negozi di dischi, ma era anche l’anno in cui iniziava la loro rinascita. Fu così che in uno sperduto negozio di dischi statunitense chiamato Bull Moose, un impiegato di nome Chris Brown decise che era arrivato il momento di inventarsi qualcosa per invertire quella tendenza che aveva portato le persone ad allontanarsi dal proprio negozio di fiducia. Così stabilisce che il terzo sabato del mese di Aprile di ogni anno sarà la giornata ufficiale dedicata ai negozi di dischi indipendenti. Il primo anno aderiscono 700 negozi in tutti gli Stati Uniti, ma dall’anno successivo l’evento si espande a tutto il globo, rendendo pressoché impossibile calcolare le migliaia di attività che decidono di promuovere l’evento. Se provate a chiedere in giro, magari al vostro rivenditore di fiducia, quanto abbia contribuito il Record Store Day al proseguo della sua attività, sicuramente vi risponderà che è stato fondamentale. Ha catturato l’attenzione della gente, degli etichette e degli artisti, dando uno slancio enorme alla ripresa del settore.

 

Chris Brown - Record Store Day

Chris Brown – Bull Moose Record Shop

Protagonista indiscusso di questa festa è il vinile. Non a caso dal 2009 (anno in cui il RSD è riuscito ad affermarsi a livello globale) la vendita del supporto vinilico è tornata ad aumentare dall’avvento di Internet. Per questa giornata speciale vengono organizzati in tutti i negozi del mondo performance live, incontri, accoglienza con i fan, mostre d’arte e stampe di vinili e cd in edizione speciale e limitata, oltre a prodotti promozionali creati appositamente per l’occasione. Ambasciatore per l’edizione del 2015 sarà Dave Grohl, ex-batterista dei Nirvana e frontman dei Foo Fighters, prima di lui è stata la volta di gente del calibro di Iggy Pop e Ozzy Osbourne. Per rendersi conto della portata dell’evento: solo in Italia per questo Sabato sono previste più di 300 pubblicazioni discografiche esclusive, oltre ovviamente a concerti (tutti completamente gratuiti) e promozioni speciali.

Noi de ilcARTEllo vi segnalamo qualche evento da non perdere a giro per la penisola: se vi trovate a Milano fate un salto al Serendeepity, dove si esibirà Romare (producer nel roster Ninja Tune), mentre all’Alta Fedeltà di Como sarà di scena Garbo, uno dei padri putativi della scena new wave italiana. A Bologna da Semm Store Gianluca Bartolo dei Pan del Diavolo si esibirà in un inedito dj set, nel frattempo a Verona da Le Disque Record Store potrete godervi in una volta sola le selezioni di Daniele Baldelli, Phil Weeks e Nas1. Per finire a Firenze da Danex Records dove si esibiranno Manu, boss della Archeo Recordings e Guido, storico collezionista di dischi. Sempre nel capoluogo toscano, il nuovissimo negozio Move On ospita un djset a sei mani con Pise, Bundu e Guerra ai piatti. Se invece volete saperne di più su tutte le iniziative proposte vi consiglio di visitare il sito ufficiale.

Perciò questo sabato tornate nel vostro negozio di dischi di fiducia (nel caso non ci siate mai entrati potrebbe essere la volta buona), ascoltate un po’ di buona musica e contribuite alla resistenza di questi ultimi baluardi dell’industria musicale e, come ha detto Henry Rollins, “ricordate, se tutti gli esercizi indipendenti chiuderanno i battenti sarà una perdita enorme. Ogni volta che acquistate un disco in questi posti sferrate un colpo all’impero!