Aphex Twin si è fatto un sacco di haters a causa del suo genio.

Se la misura della popolarità di un artista fosse direttamente proporzionale al suo numero di haters, sono certo che Aphex Twin sarebbe secondo a pochi. L’eclettico compositore britannico, al secolo Richard David James, ha da poco rilasciato 10 nuove tracce sul suo canale Soundcloud, come sempre sotto lo pseudonimo più nerd che più nerd non si può, “User48736353001” .

 

 

Quale miglior occasione per tornare a parlare di uno degli artisti che più hanno influenzato la scena elettronica negli ultimi 20 anni.

 

Aphex Twin si avvicina alla musica quando un bambino si avvicina alla sua prima consolle di videogiochi, ovvero poco dopo i 10 anni. Comincia a comporre musica e pochi anni dopo inizierà a suonare come dj in piccoli locali della Cornovaglia. Nel frattempo sfrutta il suo tempo libero smanettando tra software di vecchia generazione e vecchi Ep di musica ambient, con i quali si diverte a registrare e produrre nuove tracce. Sviluppa un legame molto stretto, quasi ossessivo, con qualsiasi tipologia di oggetto elettronico in un’epoca in cui i personal computer sono ancora in fase di sperimentazione. Non a caso il nome “Aphex Twin” deriva dalla Aphex Systems Limited, azienda di processori di segnale a sua volta derivato dall’unione di “A” e “phex”, ovvero “Analogue Effects” (la parola twin invece è in memoria del fratello deceduto prima della nascita).

 

Aphex Twin 1

“Aphex Twin” deriva dalla Aphex Systems Limited

 

Le sue prime produzioni escono nel 1991, anno in cui fonda anche l’etichetta Rephlex. Sono 3 EP sperimentali e grezzi in cui Aphex cerca di promuovere nuove sonorità Acid House, un genere che da li in poi spopolerà in tutto il Regno Unito (i titoli sono “Analogue Bubblebath”, “Digeridoo”, “Xylem Tube”). Le registrazioni sono di livello amatoriale, con suoni talmente distorti da sembrare rumori industriali e uno stile che ancora non si capisce bene dove voglia andare a parare. Inoltre inizierà a produrre musica sotto molti altri pseudonimi, rilasciando una quantità di materiale enorme e di difficile classificazione.

 

Il 1992 è l’anno del suo album d’esordio, Selected Ambient Work 85-92 (uscito sulla piccola etichetta belga R&S Records), 13 tracce ambient-techno che fanno conoscere la musica di Aphex al mondo. L’album è composto attraverso l’utilizzo di sintetizzatori analogici, modulatori sonori e campioni vocali. Il risultato è considerato uno dei capolavori dell’elettronica anni ’90, nonché pietra fondante del nuove genere Idm, mentre Aphex Twin viene consacrato dalla critica musicale come l’erede di Brian Eno

 

Benvenuti nel mondo di Aphex

 

Nonostante il successo del suo primo album negli anni successivi Richard preferisce rimanere nell’ombra, continuando a pubblicare album ed EP, creando suoni sempre più astratti e oscuri, prodotti difficilmente vendibili dalle case discografiche. Ascoltando lavori come …I Care Because You Do, Richard D. James Album, Hangable Auto Bulb (pubblicati sulla celebre etichetta elettronica Warp, marchio al quale la musica di Aphex si legherà profondamente) si ha la sensazione che ad Aphex Twin non interessi minimamente che le sue produzioni abbiano successo, nè che il loro suono possa piacere a tutti.
Sono album totalmente sperimentali nelle idee e nei suoni utilizzati, musica elettronica ripetitiva talmente spigolosa da risultare infantile ad un primo ascolto, così come le sue rare apparizioni live non sempre sono apprezzate dal pubblico. C’è un video a giro su Youtube, di un’ esibizione di un Aphex alle prime armi alle prese con un Computer fisso e qualche macchinetta. Sta suonando techno a velocità vertiginose, non guarda mai il pubblico, non alza mai la testa dal suo computer. In effetti, se togliete l’audio per un attimo, sembrerebbe che stia giocando ad un videogame.

 

Forse il mondo non era ancora pronto per questo tipo di cose, ma ad Aphex non importava minimamente.

 

Non essendo assolutamente interessato a cambiare il suo stile costringe la gente ad abituarsi al suo suono, e incredibilmente vince. La svolta arriva nel 1997 e poi l’anno dopo ancora, con la pubblicazione dei singoli Come To Daddy (tratto dall’omonimo album) e Windowlickertrasmessi da MTV e in copertina sulle maggiori riviste musicali. In quegli anni Aphex Twin inizierà a collaborare con Chris Cunningham, noto regista inglese il quale curerà in perfetto stile aphexiano i video e le cover dei dischi. Il successo dà risalto ad un nuovo modo di fare musica elettronica, al quale oltre a lui partecipano artisti come gli Autechre, Squarepusher, Board Of Canada, tutti parte della scuderia Warp, ma allo stesso tempo lo allontana dalla musica stessa. Dal 2000 in poi la musica di Aphex Twin, per sua stessa ammissione, subisce una certificata perdita di idee. La quantità di materiale prodotto diminuisce notevolmente, lasciando spazio a periodi di silenzio totale in cui si perdono completamente le sue tracce.

 

 

Nei pochi album prodotti tra il 2001 e i giorni nostri (Drukqs, 26 Mixes For Cash, Chosen Lords e SYRO) si nota un cambiamento radicale nell’approccio alla musica, dovuto anche all’abbandono completo di una strumentazione analogica sostituita unicamente dall’utilizzo del laptop. I suoi pezzi diventano autocelebrativi e spesso ironici; salvo qualche raro caso mancano di quel senso di continuo rinnovamento a cui da sempre ci aveva abituato. Si portano addosso la pesantezza di chi è obbligato a fare musica, non più per divertimento e sperimentazione ma per una questione meramente economica e di contratto. Negli otto anni che intercorrono tra Chosen Lords (2006) e SYRO (2014) si perdono completamente le tracce di Richard e della sua musica, salvo qualche rarissima apparizione live, previo pagamento di profumati compensi a svariati zeri. Se le innovazioni musicali stentano ad arrivare non si può dire lo stesso per la cura del marketing che anticipa le sue nuove uscite.

 

E forse è proprio qui che viene fuori il lato puramente nerd di Aphex Twin. Nell’agosto dello scorso anno, per il lancio dell’attesissimo SYRO, Aphex decide di lanciare una campagna mediatica del tutto innovativa, dapprima inviando dei mini dirigibili con il suo logo per i cieli di Londra e New York, successivamente seminando indizi via deep web che portano i fan più accaniti a scoprire in anteprima nome dell’album, tracklist e data di pubblicazione, scatenando un hype enorme intorno al suo ritorno sulla scena, ma al tempo stesso mettendo in secondo piano l’aspetto musicale. Del resto quasi tutti noi sapevamo dell’uscita del nuovo album, ma quanti di noi lo hanno poi ascoltato?

 

Mascherare l’assenza di nuove idee con l’utilizzo di un marketing aggressivo: Aphex lo stai facendo nel modo giusto.

 

Il non-personaggio Aphex Twin rimane uno degli artisti più controversi nella storia della musica elettronica. Il suo essere anti-divo, sempre sopra le righe senza mai esporsi, fanno di lui un genio che non tutti possiamo comprendere. Ho come l’impressione che in tutti questi anni Aphex abbia voluto lasciarci un’ enciclopedia del suo suono, andando a sperimentare laddove in pochi si erano addentrati, disinteressandosi sempre di quello che la gente avrebbe pensato di lui. 

 

 

“Entrare nel coding mode cambia così tanto la mia personalità che alla fine non riesco più a relazionarmi con la gente”.

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