Intervista a Rodriguez jr al Mobilee Label Party durante il Sonar Festival 2015, dove ha presentato Chrysalism, il suo nuovo album

Ho incontrato Rodriguez Jr., al secolo Oliver Mateu, al Mobilee Label party durante il Sónar Festival. Rodriguez Jr. partecipa a questa ‘istituzione del Sónar Off’ dal 2010 – l’anno stesso in cui ha iniziato con Mobilee, l’etichetta di Anja Schneider.

“Aldilà della prima volta che ho suonato, quando un improvviso acquazzone mi costrinse a fermare il set per evitare che le apparecchiature elettroniche si danneggiassero, questo evento è come una riunione di famiglia per me. E’ un’occasione perfetta in cui l’etichetta si riunisce e in cui possiamo parlare, condividere nuove idee, e presentare nuove tracce”, mi ha detto prima di definire il party un ‘ambiente ideale’. Il suo set è stato intenso, coinvolgente, Rodriguez Jr. non si ferma mai quando è dietro la consolle. Ha remixato tracce dal suo repertorio rendendole uniche sorprendendo il pubblico con beats improvvisati e suoni di pianoforte. Ecco di cosa abbiamo parlato.

 

ilCartello: Ciao Rodriguez Jr.!

 

Rodriguez Jr: Ciao ragazzi!

 

Mi è piaciuto molto come hai usato le tastiere durante il tuo set. Mi immagino che tu abbia incominciato con il piano prima di scoprire la passione per la dance music…

 

Si, più o meno. Ho studiato piano fin da quando avevo sei anni, ma poi la voglia di creare e registrare musica elettronica ha prevalso – e così ho abbandonato le lezioni. Iniziai a produrre musica dance a metà degli anni 90 con un computer Atari e un paio di tastiere, anche se il tutto ha preso realmente piede nel 2001 quando firmai con F-communications, l’etichetta di Laurent Garnier. Ho iniziato nuovamente a suonare le tastiere durante i miei dj set solo recentemente, perché mi sono accorto che mi permette di connettermi molto con il pubblico e di aggiungere un tocco di imprevedibilità.

 

Parlando di imprevedibilità… Che ruolo gioca l’improvvisazione nei tuoi set?

 

Beh, dipende dal feedback che ricevo dal pubblico. Posso rendere le cose più profonde o più pesanti, posso programmare beats sui miei pad o sul TR8, oppure posso improvvisare suonando con le tastiere. Il mio obiettivo è sempre quello di rendere i miei live più unici e autentici possibile.

 

Hai iniziato ufficialmente con Mobilee, nel 2010 – dopo l’uscita di Princess Guacamole EP – e so che tu e Anja Schnider collaborate da molto prima. Quali sono stati gli ingredienti che hanno permesso alla vostra relazione di durare così a lungo?

 

Si, mi sono unito a Mobilee nel 2010 dopo che alcune mie uscite (Kids Of Hula, Pandora, Soledad…) con Leena Music, l’etichetta-sorella di Mobilee, hanno ricevuto ottimi feedback. Io, Anja e Ralf abbiamo una fantastica amicizia che va ben oltre la musica. Ci siamo conosciuti nel 2003, quando Anja conduceva uno show in radio chiamato “Dance Under The Blue Moon” e siamo sempre rimasti in contatto. Quando nel 2007 ho iniziato a lavorare sul mio attuale progetto musicale, lei era la prima a ricevere le nuove tracce e i suoi consigli mi hanno aiutato a individuare il mio percorso e sviluppare la mia ‘firma musicale’.

 

 

Il mondo è ogni giorno più interconnesso: nuovi talenti vengono scoperti con più frequenza e la produzione stessa della musica elettronica è facilitata. La vivi come una minaccia o come una fonte di ispirazione?

 

Deve essere vissuta come una fonte di ispirazione! È davvero un ottimo momento per produrre musica: la continua evoluzione di computer e software rende le ore in studio produttive e divertenti. Peraltro sono estremamente affascinato da tutta questa pazzia per i synth modulari, la tecnologia analogica sta tornando in voga, più potente e flessibile che mai! Sai, è l’intero mercato musicale che è completamente cambiato negli ultimi dieci anni. Ormai si è azzerato il gap tra artista e pubblico. Voglio dire, puoi produrre una traccia durante la settimana, suonarla il venerdì in un club, ricevendo così feedback diretti, e distribuirla tramite piattaforme digitali il lunedì seguente. Trovo che il vero problema sia la quantità di artisti, tracce ed etichette che ci sono a giro: c’è un eccesso di tutto e virtualmente nessun filtro. Credo che il prossimo grande passo sarà avere curatori musicali dell’era di internet.

 

Mi immagino che questo abbia un impatto sull’industria della musica elettronica in generale. Si hanno ancora artisti coltivati e sviluppati da una etichetta o la tendenze è quella di usare il ‘dj virale’ del momento per poi scaricarlo quando non va più di moda?

 

È sempre più complesso concentrarsi sul core. E i social media non aiutano. Gli artisti sono sempre più prodotti di consumo di massa, e c’è appunto sempre più attenzione a ciò che va di moda o fa notizia. Tuttavia, credo che la responsabilità di noi artisti è comprendere come adattarsi al cambiamento e usare gli strumenti che abbiamo ora a disposizione a nostro favore.

 

Sul canale di Youtube della Mobilee tanti tuoi video hanno ricevuto molte visualizzazioni. Quale è la traccia che ti rappresenta di più?

 

Questa è una domanda difficile! Ogni traccia ha la sua storia e un posto speciale nella mia vita. Sai, alla fine, non sono i ‘click’ che contano ma per quanto a lungo una traccia continui ad esistere. Al giorno d’oggi tutto ha vita breve: produci una nuova traccia, sta qualche settimana nella Top100 e poi tutti si scordano della sua esistenza. Una vergogna. Sono molto orgoglioso del fatto che alcune delle mie tracce continuano a ricevere attenzione e commenti positivi dopo sette anni!

 

Ho letto che Chrysalism, il tuo ultimo EP, è stato influenzato da vari i fattori, come ad esempio gli intensi mesi di tour prima di tornare in studio o un marcato desiderio di sperimentare. Ci potresti guidare attraverso il processo creativo che ha portato alla nascita del tuo ultimo lavoro? Come influenzerà il tuo prossimo album?

 

Colleziono continuamente idee e suoni durante i miei tour che rendono estremamente stimolante e produttivo il ritorno in studio. Ho voluto continuare a sviluppare la mia ‘firma musicale’, rendendo tutto un po’ più ampio e profondo per enfatizzare le emozioni racchiuse nelle tracce – mi piace molto il sottile equilibrio tra il mio lato tecnico e quello emotivo che emerge quando sono in studio. Questo EP influenzerà sicuramente il mio album. Ho già una precisa idea riguardo al suo sound. Per esempio, Kenopsia, è una ottima anteprima.

 

Ottimo, direi che è tutto. Grazie!

 

A voi, a presto!