Un'analisi dati per capire se questo è un momento favorevole per scommettere sulle proprie idee.

Basandosi sull’intervista al fondatore della startup innovativa “Bottle-up”, Francesco Farnetani, e prendendo spunto dalle conclusioni di uno studio accademico di Alesina, Roubini, Ozler e Swagel del 1996, il Cartello ha tentato di rispondere alla domanda posta all’inizio di questo articolo: è un buon momento per scommettere sulle proprie idee in Italia e avviare una startup innovativa?

 

In linea con il paper sopra citato, anche se in termini più generali, è lecito pensare che un sistema economico si giovi di una situazione politica e sociale relativamente stabile. Numerose crisi di governo, assieme a proteste, scioperi e malumori nella popolazione, verosimilmente creano un clima di insicurezza e incertezza che disincentiva le imprese a crescere e ad investire e che riduce le probabilità di sopravvivenza delle aziende più giovani.

 

Alla luce di ciò, con l’aiuto di un programma in grado di vagliare gli articoli di più di 30.000 riviste cartacee e online (estere ed italiane), è stato possibile tracciare il numero di eventi catalogabili come ‘proteste’ (scontri, scioperi, dimostrazioni, per esempio) in Italia tra il 1 gennaio 2006 al 27 ottobre 2015, creando così il grafico sottostante. I cerchi concentrici di maggiori dimensioni indicano un periodo caratterizzato da un più alto numero di proteste riportate dalle testate giornalistiche considerate per lo studio.

 

 

Timeline delle proteste in Italia (periodo 01/01/2006 - 27/10/2015)

Timeline delle proteste in Italia (periodo 01/01/2006 – 27/10/2015)

 

Centrale per la nostra analisi è osservare come, dal termine del governo Monti avvenuto il 28 aprile 2013 fino all’ottobre di quest’anno, la stampa sembra non rilevare eventi di particolare scalpore in Italia, descrivendo così un 2014, e soprattutto un 2015, di relativa stabilità (ovviamente rispetto agli anni considerati). I dati a nostra disposizione sembrano confermare quindi quello che per tanti è più di una sensazione: mentre gli anni attorno alla crisi economica furono caratterizzati maggiormente da eventi di dissidenza sociale e politica (cadute di governo, proteste, scioperi, etc.) rilevabili nel nostro grafico per il maggior numero (e le più grandi dimensioni) di cerchi concentrici, dalla fine del governo guidato da Mario Monti si è assistito ad un ‘distendersi’ delle tensioni sociali e ad una maggiore stabilità politica.

 

Volendo concludere quindi, nonostante le conseguenze della crisi economica siano ancora visibili, i tempi sembrano maturi per sperare nel ‘futuro roseo’ auspicato dal nostro intervistato e amico Francesco Farnetani: la maggiore stabilità dipinta dai media che sta caratterizzando questi ultimi due anni può infatti essere un segnale del lento svanire della paura.