Ci eravamo lasciati con un articolo sull’ultimo Piknic Electronic del 2015, ma a sorpresa lo staff che organizza l’evento ha tirato fuori dal cilindro due special events autunnali, uno dei quali per Halloween.

La serata del Brunch Électronik si preannunciava essere una vera ‘salvazione’: il tema per questo Halloween era infatti salvarsi dal MAGMA (Mainstream Against Attack Good Music), un ‘virus’ trasmesso dalla musica commerciale e dalla sua contaminante ‘piattezza’; inutile dire che l’unico modo per guarire sarebbe stato quello di essere presenti all’evento e farsi trascinare dalla line-up di DJs tutti house e techno. Ecco qui i nomi dei ‘dottori’ (o forse è meglio dire ‘guru’) di questo Brunch Électronik: Omar-S, un vero rigeneratore della musica house e techno di Detroit, il britannico Radio Slave, uno dei grandi nomi della scena contemporanea elettronica, e per concludere Rebolledo con la sua tropical house tutta percussioni ritmi incalzanti e Maurice Aymard, DJ della capitale catalana molto amato in città.

 

Brunch Electronik_Barcelona

 

Ecco cosa è successo.

 

Location della festa: Poble Espanyol – esperimento architettonico che racchiude le principali caratteristiche dei paesi spagnoli realizzato dagli architetti Francesc Folguera e Ramon Reventós, con la collaborazione degli artisti Xavier Nogués e Miquel Utrillo.

 

Venerdì 30 ottobre, ora di pranzo. La mia ragazza, Paula, si muove (in ritardo in effetti) per comprare il biglietto per l’agognato evento. La vendita online per il Brunch Électronik è già sold out. In realtà, non solo non rimangono più biglietti disponibili per la vendita online, ma anche le entrate che dovevano essere vendute alla porta sono state razziate: la gente è impazzita, tutti vogliono esserci. Nel pomeriggio, dopo una serie di messaggi online, messaggi allo staff e messaggi al sottoscritto, la mia ragazza abbandona l’idea di partecipare alla festa.

 

Sabato 31 ottobre, mattina. Svegliatasi di buon umore e colma di testardo ottimismo, Paula torna all’attacco. Ogni post che viene pubblicato sulla pagina dell’evento dicendo “vendo biglietti per il Brunch Électronik ” è un potenziale obiettivo. Dopo alcuni tentativi falliti, inizia a ricevere le prime risposte. “Te lo vendo a 40€”, oppure, “C’è qualcuno che mi ha offerto 60€, scusami ma non posso vendertelo a meno”, o ancora, “Se ti vendo il biglietto, usciamo assieme?”, sdegnata (dato che l’ultimo prezzo di vendita era 25€ e quello iniziale era 13€) sta per gettare la spugna quando riceve una offerta ragionevole: 30€. Biglietto trovato, mi chiama felice e ci prepariamo per la sera.

 

Sabato 31 ottobre, sera. Siamo a una festa di compleanno a casa di amici, preparandoci per la vera festa al Poble Espanyol. L’atmosfera è tranquilla e la serata scorre serena tra una conversazione e un gin tonic, fino a quando ricevo un messaggio dalla mia coinquilina: “Riusciresti a trovarmi una entrata?”. Chiedo ai presenti e casualmente un ragazzo ha deciso di non venire e gli basta riprendere i 25€ spesi. Affare fatto, fisso con la mia amica alle 23 nel Gotico.

 

Sabato 31 ottobre, ore 23. Arrivato sotto casa, mi rendo conto di non avere la prevendita comprata con me. Panico. Chiamo gli amici alla festa sperando di trovarli ancora. Risponde Jacobo, che dopo 3 minuti di ricerche mi dice: “l’ho trovata!”. Fissiamo così davanti all’entrata dove mi darà il biglietto o, in caso arrivassi tardi, mi invierà la sua entrata digitale. Alla amica della coinquilina che aveva richiesto l’ingresso, do la mia entrata: un pass stampa, dicendole di non preoccuparsi, che sarei entrato io con il pass normale per puri motivi logistici. La cosa non la convince, e crede che sia una truffa. Perdo dieci minuti a convincerla che non ci sono problemi – e altrettanti a spiegarlo alla sua gemella perché entrata nella conversazione in ritardo e, più probabilmente, perché non una delle menti più brillanti che ho conosciuto nella mia esistenza.

 

Sabato 31 ottobre, ore 24. L’incubo di Halloween inizia. Il mio telefono inizia a squillare, dall’altro lato della cornetta una ragazza urlante, in lacrime, mi grida “le entrate che ci hai dato sono state usate per entrare una ora e mezzo fa, ci hai fregato, lo sapevo”. Sbianco. Il peggiore scenario che si potesse venire a creare. Quando riesco ad arrivare all’entrata, trovo la ragazza (in compagnia della citata gemella) che discute animatamente con buttafuori e organizzatori. Quando mi vede, la sua faccia si riempie di un ghigno maligno degno della migliore maschera di Halloween, mi indica, e dice: “è lui che ce le ha vendute”. Gli organizzatori si allarmano, giustamente, pensando che avessi usato la mia prevendita per rivenderla e guadagnarci su.

 

Sabato 1 novembre, ore 00:15. Non so come risolvere la situazione. Mi soccorre Paula che spiega per filo e per segno, aiutata dall’essere madrelingua, la storia che ho menzionato sopra. Mentre lo staff è ormai quasi dalla nostra, le povere gemelle continuano a remare contro e non hanno di meglio da fare che urlare, piangere e offendere la povera Paula. Il salvataggio è merito di Jacobo che, dovendo entrare, mi inoltra la sua entrata. Mando immediatamente il biglietto alle due ragazze. Il biglietto funziona, mi lanciano qualche altra offesa e spariscono nella folla.

 

Sabato 1 novembre, ore 00:30. Nella lunga discussione, arriva il mio collega. Finalmente, senza le due geniali gemelle, riusciamo a spiegarci per bene. Viene fuori che il problema non era dei nostri biglietti, ma del sistema che, coincidenza delle coincidenze, è collassato.

 

Sabato 1 novembre, ore 00:45. Ci danno l’ok. Ringraziamo lo staff che non ha perso la calma, salutiamo i simpatici ragazzi argentini del guardaroba e ci tuffiamo nella “zona contaminata”.

 

Sabato 1 novembre, ore 1:00. Passati i primi addobbi di scena, la sorpresa è grande. Quasi tutti sono travestiti o per lo meno sporchi di sangue. La musica pompa sparata dalle casse di Omar S. Due o tre gin tonic per scordare quanto successo alla porta e alle 2:00, entra in consolle Radio Slave, sgancia un dj set aggressivo e divertente e, alla fine dei giochi, passiamo un Halloween de puta madre!

 

Grazie allo staff del Brunch Électronik, ci vediamo in primavera