“Vedi, è come se partecipassi a un gioco con delle regole che per me non hanno senso”.

Nel 1967 il regista Mike Nichols decise di trasporre il romanzo Il laureato di Charles Webb.

 

Nell’aria aleggiava un senso di insoddisfazione, che si sarebbe concretizzato solo l’anno seguente con i moti studenteschi del ’68. Moti che scossero il mondo intero, ma gli Stati Uniti furono la vera e propria cassa di risonanza, con forti opposizioni alla guerra del Vietnam che mieteva vite giorno dopo giorno. Il ’68 portò una ventata d’aria fresca e di rinnovamento, dei valori borghesi, sdoganando il benpensantismo.

 

Già dalla prima inquadratura vediamo Benjamin Braddock (un Dustin Hoffman al suo primo grande ruolo) turbato. Il suo sguardo esprime un futuro incerto. Ben, rampollo di un’agiata famiglia della middle class, è di ritorno dal college, ancora stordito e in preda ad una forte apatia.

 

Ad attenderlo ci sono parenti e amici di famiglia pronti a festeggiare il suo ritorno in grande stile.
Tutti si aspettano tantissimo da Ben, perché ora è un ‘uomo’, e iniziano a soffocarlo con discorsi sull’avvenire. Ben fugge da quello strangolamento collettivo e si ritrova da solo in una stanza con Mrs. Robinson, una signora di mezz’età amica di famiglia che gli chiede di accompagnarla a casa.
Il resto è storia del cinema… e della musica con la folgorante colonna sonora di Simon & Garfunkel.

 

Il laureato non è solo un film manifesto, ma la vera e propria catapulta verso la New Hollywood, una corrente fresca e originale che caratterizzerà il cinema americano a venire.

 

Invece che la solita recensione su un film di cui è stato detto praticamente tutto, ho pensato di raccogliere le più belle citazioni di film o serie tv che omaggiano questo capolavoro.

 

 3) Jackie Brown – Quentin Tarantino

L’incipit del film di Tarantino è un chiaro omaggio a Il laureato. La lunga carrellata che accompagna Jackie sul nastro trasportatore dell’aeroporto è identica a quella che accompagna Ben nella sequenza iniziale del film.

 

 

2) L’amante di Lady Bouvier – I Simpson

La celebre scena della chiesa e la seguente fuga in autobus è stata parodiata nel 1994 nel 21° episodio della quinta stagione de I Simpson. Marge decide di far conoscere sua madre Jacqueline al padre di Homer, il mitico nonno Abe. I due trascorrono molto tempo insieme e alla fine Abe si innamora della donna, che però ha un altro corteggiatore, il signor Burns. Burns e Jacqueline si fidanzano e fissano il matrimonio. Abe interrompe le nozze chiedendo alla donna di sposarlo, lei rifiuta, ma decide di scappare insieme a lui, lasciando Burns all’altare.

 

 

 1) Il matrimonio di Ayukawa – Orange Road

La stessa scena del matrimonio è stata parodiata nell’episodio 11 della serie tv Orange Road, per molti È quasi magia Johnny. Al bar ABCB, Kyosuke (Johnny) nota che Madoka (Sabrina) sta sfogliando un giornale di matrimoni e indossa un nuovo anello. Inoltre riceve una telefonata segreta da un uomo. Il giorno seguente, in classe, Kyosuke cerca di leggere la mente di Madoka e tutto quello che vede non è altro che l’immagine della ragazza con un abito da sposa. Successivamente vede Madoka e l’uomo misterioso andare via in macchina, quindi decide di inseguirli in bicicletta simulando la corsa sul Duetto di Dustin Hoffman. Arriva al matrimonio e inizia a colpire la vetrata con forti pugni urlando, proprio come Ben.

 

 

Dato che abbiamo parlato delle più belle citazioni mi è sembrato opportuno inserire la scena che più mi ricorda l’urlo di Dustin Hoffman contro la vetrata della chiesa, ovvero Marlon Brando in Un tram che si chiama desiderio con un disperato “Ehi Stellaaa” che non dimenticheremo mai e dal quale Mike Nichols forse ha tratto ispirazione.

 

 

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