L'odore vivo delle parole è un contenitore di reminiscenze, di istantanee di vita vissuta, ma soprattutto un percorso di maturazione.

Tra le molteplici sfaccettature, e funzioni, della scrittura, credo che particolarmente sottovalutata sia quella catartica. Eppure scrivere sembrerebbe proprio il metodo più appropriato per liberarsi di un pensiero, un’idea, un chiodo fisso. La ‘penna’ come mezzo idoneo a concretizzare, rendere tangibile, questo pensiero.

Penso sia questa la chiave privilegiata in grado di schiudere il senso di questo breve romanzo.
L’autore, Maurizio Arbuscelli, redigendo una sorta di diario, prezioso contenitore di reminiscenze, ci rende partecipi, in un certo senso ‘complici’, dello straordinario, poiché unico, viaggio che egli ha intrapreso il giorno della nascita, e che lo ha portato fino alla soglia dei trent’anni. Soglia che rappresenta un po’ l’incubo ricorrente dell’autore, perché fatta coincidere con l’avvicinarsi dell’età adulta, l’età della maturità. Ripercorrere le tappe fondamentali del suo percorso di crescita funge così da filo di Arianna, utile per aggirare il temuto ‘Minotauro’ ed accettare il cambiamento come naturale conseguenza del vivere.

 

Ecco che passano davanti ai suoi (e nostri) occhi istantanee di vita vissuta, piccoli grandi momenti che ciascuno di noi può riconoscere come propri; gli amici d’infanzia, la scoperta dell’universo femminile, il diploma, le prime esperienze lavorative, il desiderio di un’indipendenza ricercata e sudata. Un percorso di maturazione, di presa di coscienza che permette all’autore di poter dire che “scrivere è stata la migliore medicina che abbia mai preso”.

 

l'odore vivo delle parole (2)

L’autore Maurizio Arbuscelli

 

Grazie ad una scrittura lineare, resa leggera da un sottile ma riconoscibile umorismo, arriviamo rapidamente alle ultime pagine del racconto, forse le migliori, che coinvolgono il lettore in osservazioni profondamente vere sul cambiamento di cui tutti noi siamo stati testimoni negli ultimi anni; un’evoluzione – o involuzione? – che ha stravolto del tutto il nostro modo di vivere, apparire e comunicare e che illudendoci di averci liberato dalle catene dell’ignoranza ci ha piuttosto resi schiavi del nuovo mondo virtuale.

 

L’odore vivo delle parole è un libro per tutti, e in cui tutti possono riconoscersi, scoprirvi qualcosa di familiare e, come in un gioco di specchi, riflettere la propria immagine, i propri ricordi, in sostituzione di quelli dell’autore.
“Colori ed emozioni mi facevano vedere la parte di me che non conoscevo”; scrive così Maurizio Arbuscelli nel suo libro, dove le parole prendono realmente vita e ci raccontano qualcosa di noi che in fondo già conoscevamo, e custodivamo gelosamente, ma che alle volte richiede uno stimolo esterno per riaffiorare alla coscienza.