Si è conclusa la XIV edizione della rassegna fiorentina sul cinema coreano.

Ambientato nella Corea del XVIII secolo, e ispirato a fatti storici realmente accaduti, The Throne ripercorre le vicende del re Youngjo (interpretato da Song Kang-Ho) e di suo figlio, il principe ereditario, e fa emergere il rapporto conflittuale che legò il primo al secondo, fino al tentato parricidio e alla condanna a morte decretata dal re nei confronti dell’erede al trono. Dietro una ricostruzione storica accurata e fedele, si svela pian piano una diversa concezione del potere e del modo per utilizzarlo; uno scontro ideologico sulla natura della saggezza e, in ultima analisi, un potente grido di libertà e autodeterminazione che si leva dal basso di una società che imprigiona l’uomo entro ferree regole di etichetta. Uno dei pochi film storici asiatici in grado di parlare a una platea più ampia; perché, se la lotta è personale, i valori difesi appartengono a tutti.

 

The Throne (2)

Un’immagine della cerimonia di chiusura del Festival

 

 

I vincitori.

The Throne ha rappresentato senz’altro una più che degna chiusura per il XIV Florence Korea Film Fest. La proiezione dello stesso – avvenuta alla presenza del regista Lee Joon-Ik – ha seguito la proclamazione dei film vincitori di questa edizione. La giuria – presieduta da Diego Garufi – ha decretato Madonna di Shin Su-Won il film vincitore per la sezione ‘Orizzonti coreani’, “per riuscire a raccontare attraverso gli stilemi del cinema mainstream, due storie al femminile intrappolate in una società maschile dove la propria sopravvivenza è legata allo stereotipo di donna sottomessa”. Il film ha ottenuto anche il Premio del pubblico. Per la sezione ‘Independent Korea’ invece, il premio è stato assegnato a Steel Flower di Park Suk-Young “per la capacità di rappresentare attraverso uno sguardo tanto crudo quanto poetico la realtà dei nuovi poveri che attanaglia una società sempre più votata all’affermazione personale”. Infine il film di Hong Sang-Soo, Right Now Wrong Then si è aggiudicato la Menzione speciale.

 

The Throne (3)

Right Now Wrong Then, vincitore della Menzione speciale

 

 

Infine, due parole su un Festival che, anche quest’anno, è stato capace di mostrare diverse sfaccettature di un cinema estremamente prolifico come quello coreano, proponendo sezioni (Orizzonti, Indipendenti e K-Music) ricche e variegate ed una interessante retrospettiva su uno dei registi più in voga del momento (anche se ancora poco conosciuto in Italia), Ryoo Seung-Wan, ribattezzato il Tarantino coreano. Le sorprese migliori sono arrivate, a mio avviso, dal genere thriller/poliziesco – uno dei generi più solidi della produzione coreana – ed in particolare da film come The Berlin File (Ryoo Seung-Wan) e The Chronicles of Evil (Baek Woon-Hak) splendidi esempi di un cinema che guarda oltre i propri confini nazionali.