"Se non ti alleni con la boxe un altro si allenerà al posto tuo, pronto per darti un calcio in culo!" (Diana, Girlfight)
Amo la boxe. E amo il cinema. Per questo ho deciso di fare una classifica sui migliori film sulla boxe, perché la nobile arte è lo sport che si presta meglio alla macchina da presa. Il ring si è rivelato il luogo perfetto per parlare di disuguaglianza, politica, emarginazione, fratellanza, morte e rinascita. Tutto questo perché la boxe è la vita.
Ecco i sette film che reputo imprescindibili per questa classifica. È stata una scelta dura e molti ottimi prodotti sono rimasti comunque fuori. Il gong è suonato. Buona lettura.
7) Rocky – John G. Avildsen (1976)
Rocky è un pugile fallito che vive in uno squallido buco di periferia a Philadelphia. Per racimolare qualche soldo gareggia in incontri per pugili dilettanti e ‘lavora’ come esattore per uno strozzino di quartiere. È innamorato di Adriana, timida commessa di un negozio di animali. Per scalfire il suo scudo, Rocky spara battute da sbruffone a ripetizione, ma sono solo un espediente per mascherare le sue insicurezze e la reputazione da fallito che lo perseguita costantemente.
Poi arriva la grande occasione: Apollo Creed, campione in carica dei pesi massimi, ritrovatosi senza sfidante, in occasione del bicentenario degli Stati Uniti d’America, decide di concedere l’opportunità di combattere per il titolo ad un pugile sconosciuto. Verrà scelto Rocky Balboa, lo “stallone italiano”.
Rocky rappresenta l’America del mito, di quel sogno americano pronto a dare gloria e riscatto a tutti coloro che decidono di dare tutto, di prendere la vita a pugni in faccia e di non mollare mai.
Oltre ai grossi limiti di regia, il film pecca di un eccessivo tono favolistico, in cui un pugile evidentemente fuori forma, si allena in una cella frigorifera, e con pochissime settimane di preparazione atletica riesce a tenere testa al campione del mondo.
Nonostante tutto è un cult sulla boxe.
Sylvester Stallone in Rocky
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