Le sindromi neurologiche sono alterazioni della realtà, deliri, che hanno spiegazioni neurologiche e interpretazioni psicologiche.

Folie à deux

 

Meglio conosciuta nel mondo medico con il nome di “disturbo psicotico condiviso”, letteralmente significa “pazzia condivisa tra due persone”. Viene diagnosticata quando due o più persone vivono talmente a stretto contatto da condividere i deliri.
Sono state proposte diverse sotto-classificazioni del disturbo psicotico condiviso per descrivere come la credenza delirante sia trasmessa a più di una persona.

  • Folie imposée, nella quale una persona dominante (nota come “induttore”, “primaria” o “principale”) crea inizialmente un pensiero delirante durante un episodio psicotico e lo impone su un’altra persona o su altre persone (nota/e come “secondaria/e”); presumendo che il soggetto “secondario” non avrebbe avuto il disturbo psicotico se non avesse interagito con l’induttore. In questo caso, se gli individui sono ricoverati separatamente in ospedale, i deliri della persona indotta di solito scompaiono senza l’utilizzo di farmaci.
  • Folie simultanée, nella quale due persone, che indipendentemente soffrono di psicosi, influenzano il contenuto dei rispettivi deliri, in modo che diventino uguali o molto simili tra loro

 

Dove finisce la nomalità e inizia la malattia? Come si riconosce un delirio? Qui descriviamo di 10 sindromi neuropsichiatriche comuni di cui però nessuno parla

Sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie

Sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie

 

Chiamato così a seguito della pubblicazione del racconto di Lewis Carroll, questo delirio altera la percezione dello spazio e del tempo. Chi soffre di questa sindrome può vedere gli oggetti molto più grandi o molto più piccoli di quanto siano in realtà (macropsia, micropsia). Inoltre queste persone trovano difficoltoso giudicare il tempo che scorre. Tra le sindromi neurologiche, questa non è necessariamente associato a malattie mentali, le persone possono riportare esperienze simili soprattutto da bambini o prima di addormentarsi, ma anche da droghe (esempio nel romanzo di Carroll, Alice presenta la sindrome dopo l’ingestione di muscimolo). Spesso questo delirio può essere causato da emicrania (su cui studiò molto lo psichiatra John Todd), della quale Lewis Carroll soffriva e che probabilmente ha ispirato la scrittura del racconto.

 

Sindrome di Stendhal

 

Questa sindrome prende il nome dallo scrittore francese Stendhal, pseudonimo di Marie-Henri Beyle che ne fu colpito personalmente durante il suo tour nel 1817 e ne riportò una primissima descrizione nel suo libro Roma, Napoli e Firenze:
«Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere».

 

In realtà il disturbo venne analizzato per la prima volta nel 1977 dalla psichiatra fiorentina Graziella Magherini che descrisse alcuni casi di turisti stranieri in visita a Firenze che soffrivano di improvvisi attacchi di fenomeni illusionali e cenestofrenie, manifestazioni di estasi e addirittura panico e ansia associata.

 

L’ interpretazione psicoanalitica data si riassume in una formula particolare:
Fruizione artistica= Esperienza estetica primaria madre-bambino + Perturbante + “Fatto scelto” + “F”, dove per esperienza estetica primaria madre-bambino è inteso il primo incontro del bambino con il volto, i seni e la voce della madre, rispecchiando così anche il primo rapporto con l’estetica ed il primo contatto con la bellezza, il perturbante concetto ripreso da Freud consiste in un’esperienza conflittuale passata rimossa, molto significativa da un punto di vista emotivo che ritorna prepotentemente attiva nel momento in cui c’è l’incontro con l’opera d’arte e in particolar modo con il “Fatto Scelto”, ossia un particolare dell’opera sul quale la persona concentra tutta la sua attenzione, che richiama alla mente particolari vissuti e personali e, quindi, conferisce all’opera quel particolare e personale significato emozionale responsabile, secondo Magherini, dello scatenamento della sintomatologia psichica.

 

Interpretazione neurologica invece rispecchia l’eziologia della sindrome nella sensibilità di soggetti predisposti a meccanismi di distorsione in cui tendono a identificarsi in modo proiettivo tramite l’attivazione dei neuroni specchio. Quest’ultimi potrebbero essere elicitati da una particolare opera d’arte che provoca un determinato stato d’animo nell’osservatore e un conseguente scatenamento della sintomatologia psichica.