Una malattia subdola e quasi meschina, i cui sintomi si manifestano sempre con alcune caratteristiche comuni: ecco la “dipendenza da relax”.

Vediamo quindi di descrivere la giornata tipo di un malato di dipendenza da relax, così da poter rendere più chiaro il fenomeno in oggetto.

Vi svegliate alle ore 7/8/9/10/11 (una fascia temporale così vasta permette di considerare il numero più ampio possibile di soggetti, comprendendo così sia i “mattinieri” che lo studente di lettere medio) e ponete subito la vostra fedele moka straboccante di caffè sul fuoco. Effettuato questo estenuante sforzo fisico, afferrate la prima cosa adatta ad appoggiare le vostre natiche e vi ci adagiate emettendo uno strano suono dalla bocca ad indicare soddisfazione per aver compiuto la prima impresa della giornata: “ahhhhhh”. Cadete nuovamente in uno stato di catalessi fino a quando il fischio della macchina del caffè non vi ricorda che un’altra giornata è in realtà appena cominciata; vi issate come potete dal vostro trespolo, versate un po’ della bevanda calda appena fatta, magari accompagnata da qualche fetta biscottata, e mettete in moto i vostri muscoli facciali per dare avvio alla masticazione. Terminato il rancio vi dirigete sicuri al bagno e preparate con cura l’ambiente così da creare l’atmosfera più adatta al momento sacro (e in questo caso sono numerose le scuole di pensiero: si va da l’”intellettuale” ed il suo libro stimolante, al “contorsionista” dalla posizione estremamente efficace) e adagiate nuovamente il vostro di dietro sopra la ciambella emettendo sempre lo stesso suono dalla bocca: “ahhhhh” .

 

Volto al termine il momento della toeletta, date inizio al cerimoniale della vestizione e preparate la vostra valigia/tracolla o zaino. In questi gesti l’esercizio fisico e lo sforzo mentale si sprecano costringendovi nuovamente ad una pausa sigaretta (se siete fumatori, altrimenti un semplice pit-stop sul vostro trespolo) prima di incamminarvi a lavoro/università. Ciò che potevate fare nell’arco di venti minuti vi ha richiesto almeno un’ora e mezza.

Giungete a destinazione e con buona flemma vi dirigete verso il vostro ufficio/posto favorito in biblioteca dando visibilmente a vedere che si cazzo, vorreste essere ovunque tranne che in quel luogo. Posate il vostro “arsenale” sul tavolo e senza neanche guardare il vostro vicino di posto negli occhi proferite la fatidica parola: “caffè?”. Ancora assonnati deambulate fino alla “macchinetta” che come un miraggio si palesa in fondo del corridoio, prendete la vostra tazzina e cercate subito una superficie orizzontale dove poter poggiare le vostre membra. Una volta trovata emettete il fatidico suono: “ahhhhh”. Tornate quindi dopo appena 35 minuti alla vostra scrivania e date avvio alle prime attività: accendete il vostro personal computer, riposizionate più e più volte le chincaglierie che assediano la vostra postazione in maniera maniacale e vi collegate infine su Facebook. Mentre siete intenti a farvi i cazzi degli altri ecco apparire alle vostre spalle un vostro collega che vi sussurra all’orecchio: “pausina?”. Non aspettavate altro; è come il suono delle sirene di Ulisse da cui è impossibile rifuggire. Vi alzate nuovamente e a grandi falcate raggiungete la “macchinetta” per un altro poco di “meritato” riposo: “Ahhhhhh”.

 

Questa sorta di processione alla caffetteria avviene almeno 15 volte nell’arco di tutta la giornata, senza poi contare la pausa pranzo che pare più un banchetto di un matrimonio sardo (per il tempo impiegato per il pasto) e i ripetuti break per il bagno neanche foste incontinenti. A fine della giornata il bilancio è il seguente: un’ora e 18 minuti di effettivo lavoro e le restanti sei e quarantadue trascorsi in attività di ristoro. Terminata poi questa estenuante giornata non può mancare l’aperitivino di ordinanza coi compagni di sventura al bar vicino: birretta o spritz a profusione e poi dritti a casa per “staccare” il cervello e rilassarsi un attimo prima di andare a dormire.

Così volge al termine la giornata tipo del soggetto affetto da dipendenza da relax. Se leggendo questa breve descrizione avete trovato numerose analogie con la vostra di giornata, forse è davvero giunto il momento di seguire i (soliti) consigli del vostro oroscopo per la nuova stagione: un po’ più di attività fisica, ovviamente però dopo le vacanze.