Ecco la seconda parte delle esperienze del nostro inviato in una comunità.

“Bisognò dunque riprendere, e quasi riabilitare, le forme sostanziali, tanto screditate ai giorni d’oggi: ma in un modo che le rendesse intelligibili, e che tenesse ben distinto l’uso che se ne deve fare dall’abuso che se ne fa”

(Leibniz, Antologia di filosofia )

 

Che poi in fin dei conti la domanda principale è: quante dipendenze può accumulare un solo essere umano? In un passato oscuro e imprecisato, prima di arrivare in questa comunità gestita da ex chitarristi e saldi principi, ne ho viste di persone afflitte da varie patologie, e sono arrivato alla conclusione che viviamo in un mondo di polidipendenze. Il motivo della mia conclusione è semplice e decisamente banale, e vede le sue radici nella causalità. Siamo regolati dalla legge causa effetto, di conseguenza la dipendenza è una finalità, uno stato in cui arriviamo a causa di avvenimenti o mezzi che influenzano la nostra vita, o più semplicemente la nostra psiche (anche inconsciamente). Così, con il passare dei secoli e con la nostra inevitabile evoluzione, gli avvenimenti o mezzi hanno subito un drastico aumento, convergendosi in, provate ad indovinare, dipendenze. Per gli artisti, questi mali che caratterizzano i nostri tempi, vengono riassunti in una semplice parolina: società. La società della corsa alla ricchezza, dell’apparire, del sovrastare il prossimo, fa sì che esistano i poveri, e che la gente scompaia e venga sovrastata. Questo per una serie di fattori infiniti, una lista troppo lunga per essere conosciuta nella sua completezza. Rimane solo da dire che, qualsiasi essere umano, nel momento della nascita, entra in un circolo vizioso che lo porta inevitabilmente a dipendere da più cose. E non sto parlando del respirare, o del cibarsi. Queste sono solo necessità, non dipendenze (anche se un disturbo del comportamento alimentare come la bulimia può essere tranquillamente accostato alla seconda categoria). Il confine tra le due cose è molto sottile, ma ormai la dipendenza viene intesa come una patologia che altera i comportamenti, le abitudini, gli stili di vita, sia fisicamente che psicologicamente. Tossicodipendenza, alcolismo, shopping compulsivo, dipendenza sessuale, tabagismo, internet dipendenza, tv dipendenza, gioco d’azzardo patologico, dipendenza da social network sono alcuni esempi di effetti. Ma quali sono le cause? Ci droghiamo per noia o per disperazione, beviamo e fumiamo perché stressati dal lavoro, compriamo incessantemente per riempire il vuoto che ci attanaglia, giochiamo per sentirci dei vincitori, per cancellare le insoddisfazioni, le umiliazioni quotidiane, per non pensare a niente, perché ci hanno licenziato, perché abbiamo perso l’amore, perché la tv dice così, perché internet diffonde pornografia e una proiezione delle relazioni sociali all’interno di un freddo schermo, per apparire davanti alle persone, perché abbiamo avuto una pessima infanzia, una pessima educazione dai genitori, facciamo tutto questo per spiccare. Oppure per puro piacere, senza un perché. O perché ossessionati dalle nostre debolezze, riassumendoci in una immensa tragedia umana che trasforma le dipendenze sia in causa che effetto di loro stesse. L’unica cosa sicura è che non possiamo farne a meno, e la nostra vita dipende e comincia da qui.

Così eccomi giunto al “Nuovo Inizio”, in compagnia di Paf Scoto (ricordate?) e molte altre persone che hanno una grande esperienza sull’argomento. Perché l’effetto maggiore è proprio qua, dove le dipendenze vengono cancellate. Non vedo l’ora di raccontarvi altre cause ed altri effetti.