Le città invisibili di Elena Nesi.
Elena Nesi nasce a Firenze nel 1994. Si avvicina alla fotografia fin da tenera età, quando scattava fotografie quasi per sport, con vecchie macchinette digitali simili a walkman dall’aspetto vintage e retro. Compra una reflex che le permette di scattare foto in maniera più professionale, continuando la sua personale ricerca di cogliere attimi in eterna evoluzione. Viaggiare le consente di guardare il mondo con tre occhi, i suoi, e quello della sua macchina fotografica.
“La fotografia dà la possibilità di immortalare qualcosa che ha una forma ma al contempo sta già diventando qualcos’altro. Un eterno divenire che, nel viaggio, si mescola alla magia del malinconico e all’attenzione per il dettaglio rendendo quindi la fotografia il perfetto mezzo per catturare quel momento che racchiude in se stesso la natura intrinseca della città o almeno una delle sue molte sfaccettature”.
Elena Nesi
- ILVA: l’occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose.
- Polignano: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in questo inferno, non è inferno; e farlo durare, e dargli spazio.
- ILVA: la città crede virtù ciò che ormai è un cupo invasamento a riempire il vaso vuoto di se stessa.
- Parigi: gli sguardi si incrociano per un secondo e poi si sfuggono, cercano altri sguardi, non si fermano.
- Madrid: nella piazza c’è il muretto dei vecchi che vedono passare la gioventù; lui è seduto in fila con loro: i desideri sono già ricordi.
- Cuba: ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone.
- Lisbona: per tutti, presto o tardi, viene il giorno in cui abbassiamo lo sguardo lungo i tubi delle grondaie e non riusciamo più a staccarlo dal selciato.
- Matera: la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee di una mano, scritto negli spigoli delle vie.
* citazioni da Le città invisibili di Italo Calvino
Se non siete ancora sazi di fotografie date un’occhiata alla nostra gallery intitolata Cubanismo, uno sguardo su Cuba e tutti i suoi colori.