Il 5 novembre uscirà in Italia il 24° capitolo dell’agente segreto più famoso al mondo, ed il quarto con Daniel Craig nei panni del famigerato James Bond. 

Si è da poco aperto il dibattito su chi possa essere il degno erede di uno degli 007 più convincenti, degno di occupare il terzo gradino del podio, dietro agli inarrivabili Sean Connery e Roger Moore.

E dire che venne selezionato tra lo scetticismo generale (anche del sottoscritto) anche perché non fornito di un curriculum particolarmente invidiabile; in realtà, sin dal primo lungometraggio (il migliore), ha subito conquistato tutti, lasciando un’eredità non semplice da raccogliere. Dopo Sean Connery, la fugace apparizione di George Lazenby, il grande Roger Moore, Timothy Dalton, l’insulso Pierce Brosnan e, appunto, Daniel Craig, chi sarà il settimo James Bond della serie? Più che indicare un nome preciso mi sembra più interessante provare a tracciare un identikit del Bond ideale, tenendo in considerazione le caratteristiche che hanno fatto del personaggio creato dalla penna di Ian Fleming un’icona senza tempo.

 

Britannicità

È indubbio come gli interpreti migliori di James Bond siano tutti sudditi di Sua Maestà. A cominciare dal Bond per eccellenza Sean Connery (scozzese, per l’esattezza) fino ad arrivare a Daniel Craig, passando per Roger Moore (sette interpretazioni che gli sono valse il record di longevità come agente dell’MI6) e Timothy Dalton (due sole interpretazioni ma significative). Anche gli altri due non è che si discostassero troppo dal tema; irlandese Pierce Brosnan, australiano George Lazenby. Una tradizione, insomma. Ancora nessun attore americano è stato scritturato, forse nemmeno preso in considerazione, per il ruolo di Bond. E guarda caso tutti i nomi che circolano sono made in UK; unica eccezione Hugh Jackman, comunque australiano.

Profili ideali: Henry Cavill, Clive Owen.

 

Fascino

Chi ha in mente le interpretazioni di Sean Connery (una su tutte: Goldfinger) ricorderà senz’altro il fascino che riusciva a trasmettere il suo James Bond, stretto nello smoking d’ordinanza o in costume su spiagge esotiche. Classe, fascino ed un certo aplomb british sono caratteristiche imprescindibili per impersonificare l’agente dell’MI6. Caratteristiche che non mancavano nemmeno al peggior Bond visto finora, al secolo Pierce Brosnan; anche lui, in smoking e con il Martini in mano, non sfigurava affatto.
Profili ideali: Clive Owen, Michael Fassbender.

 

Sense of humor

Tutti i migliori Bond si sono avvalsi di sceneggiature brillanti e caratterizzate da quel tipico humor britannico connotato essenziale dei leggendari personaggi d’oltremanica; oltre a James Bond, si potrebbe ricordare Sherlock Holmes, anch’egli nato dalla penna di un altro illustre scrittore britannico, Conan Doyle. Lo 007 ideale dovrebbe allora garantire una interpretazione brillante, fine, oltre che dotata di un certo brio, capace di restituire la complessità di un personaggio dalle molteplici sfaccettature.
Profili ideali: Ewan McGregor, Idris Elba.

 

Ecletticità

Come detto, James Bond non è l’investigatore/topo di biblioteca stile Sherlock; non è nemmeno l’agente segreto tutto muscoli e niente cervello. In verità 007 è un po’ l’uno, un po’ l’altro. Addestrato in modo inappuntabile alle varie arti marziali, è anche dotato di grande furbizia e metodicità. Di conseguenza, sarebbero da preferire tutti quegli attori capaci di interpretazioni di fioretto quanto di spada.
Profili ideali: Michael Fassbender, Tom Hardy.

 

clive owen

Clive Owen

 

Alla luce di tutto questo, quale potrebbe essere il profilo più idoneo per sostituire il dimissionario Daniel Craig? Personalmente propendo decisamente per Clive Owen. Ha il giusto fascino per ricoprire il ruolo di 007, le giuste qualità attoriali e, cosa più importante, ha dimostrato di essere in grado di alternare interpretazioni di sottrazione (Inside Man) ad altre sopra le righe (I figli degli uomini). Non disprezzabile sarebbe la scelta di affidare il ruolo a Michael Fassbender, probabilmente il più talentuoso tra i nomi circolati. Francamente reputo inadatti tanto Tom Hardy (grande attore, ma non mi sembra abbia il physique du role) quanto il favorito Damian Lewis alias Nicholas Brody (Homeland), con quella faccia di bronzo che si ritrova; ma, in effetti, pensavo la stessa cosa di Daniel Craig…