"Se non ti alleni con la boxe un altro si allenerà al posto tuo, pronto per darti un calcio in culo!" (Diana, Girlfight)
2) The Boxer – Jim Sheridan (1997)
L’irlandese Danny, ex membro dell’IRA, esce dal carcere dopo 14 lunghi anni e torna del quartiere cattolico di Belfast dove la sua ex ragazza, Maggie, ha sposato un suo amico, anch’egli imprigionato per motivi politici.
Danny (uno straordinario Daniel Day-Lewis) e Maggie si amano, ma tra loro si ergono muri all’apparenza invalicabili. Per le strade vige la legge del sospetto, ed uno stato di guerra tra gli inglesi e l’IRA getta la gente in un periodo buio di tolleranza zero. Danny apre una palestra di boxe in cui invita cattolici e inglesi per attenuare le tensioni e promuovere la pace.
Ovviamente in molti storcono il naso per questo colpo di testa di Danny, soprattutto il suo antagonista, un tipo poco raccomandabile che instilla odio nei suoi compagni.
Danny e Maggie si ritrovano prigionieri di una società bigotta e ipocrita che non gli permette di vivere in libertà.
Daniel Day-Lewis boxa e salta la corda come un professionista, tanto da farci dimenticare che è ‘solo’ un attore.
1) Toro scatenato – Martin Scorsese (1980)
Robert De Niro e Martin Scorsese sono i due pugili del cinema. La loro simbiosi è iniziata nel 1973 con Mean Streets, film che li ha proiettati verso un futuro dorato.
Toro scatenato è la storia di Jake La Motta, grande incassatore del Bronx che conquistò il titolo nel 1949 per poi cederlo al grande Sugar Ray Robinson nel 1951. Scorsese usa la boxe per tratteggiare un pugile eccezionale ma anche un uomo umile nella sua quotidianità, un uomo che vive in una società violenta e corrotta che lo contamina giorno dopo giorno portandolo all’autodistruzione.
De Niro ingrassò 30 chili per la parte finale guadagnandosi un meritatissimo Oscar.
Senza ombra di dubbio il miglior film sulla boxe della storia del cinema.
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