Ecco i migliori remake degli anni 2000.

Indagando sulla natura del remake emergono diverse ragioni per cui queste “pratiche di replicabilità” vengono così costantemente prodotte dall’industria hollywoodiana e accettate o subite dal pubblico. Innanzitutto è bene ribadire che è una pratica diffusa sin dalle origini del cinema europeo, ben presto estesa e diventata un fenomeno quasi esclusivamente “made in Usa”, che anche quest’anno ha rilasciato quasi più remakes (senza contare i remake mascherati) di sequels. Macroscopicamente parlando il remake è quasi sempre sintomo di stanchezza o di crisi per la mancanza di idee originali finanziabili, ma ci sono stati gruppi di menti creative che unendosi hanno dato ad alcuni titoli classici l’amore e la cura che meritano; tanto che a volte il confronto arricchisce la visione con l’originale (ad esempio ci sono remake che andrebbero fatti perché l’allora “codice hayes” in vigore proibiva di mostrare o impostare una scena o un argomento sconveniente, così da alterarne il senso dell’opera) o creando un’opera d’arte costruita su un’altra opera d’arte pregevole anche autonomamente.

 

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Il remake di Psycho di Gus Van Sant è stato tra i più criticati

 

Analizzando più da vicino questa giostra di ricordi che sembra portare un’insegna al neon intitolata “déjà-vu” si può però osservare come questo “oggetto filmico” assumendo sempre più la forma di feticcio, necessiti anche di essere manipolato e rimaneggiato in diverse forme perché come imitazione dell’originale può essere esposto a diverse riletture e cambi di punti di vista, è un po’ come se ingannasse il nostro subconscio che in realtà resta attaccato al bisogno arcaico – riconducibile alla narrazione – di vedere e sentire sempre la stessa storia descritta in modo uguale e diverso.

 

Questa pulsione spinge lo spettatore a reiterare una ricerca di fruizione che passa da codici già acquisiti, che lo prendono per mano e lo conducono verso il suo desiderio di riconoscere in una visione il già visto perché il piacere risiede anche nella ri-scoperta. Sintassi applicabile anche nella ripartita dei “generi cinematografici” (fantascienza, fantasy, horror) che si prestano benissimo al modello di rifacimento più adatto e manipolabile, appunto il remake, a sua volta un super genere che ha assunto il valore sociologico di determinare come si trasformino i miti con il tempo e quanto plasticamente si modellano alla cultura imperante. Ebbene, cercando di scongiurare il più a lungo possibile la ciclica minaccia del remake del remake di Scarface, cerchiamo anche di mettere in pratica quale sia la differenza che rende il remake intelligente elaborazione e introiezione dell’originale con questa breve lista che inizia dal nuovo millennio.

 

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