È il cARTEllo che vi parla. Udite, udite. Il 15 ottobre si è svolta la 1^ edizione del Florence Short Film Festival. I due organizzatori che scrivono per Me, Lorenzo Borghini (che pensa di essere uno dei miei creatori) e Dario Bracaloni, mi hanno confidato in un orecchio che gli ultimi giorni prima del festival sono incappati in non pochi imprevisti.
Dopo una lunga preparazione durata più di un mese, eccoli là, il giorno prima dell’evento, concentrati davanti al telo del Glue (locale ospitante il festival) cercando di far funzionare correttamente i cortometraggi proiettati davanti ai loro occhi, ma poi… SHOCK …Borghini sbianca, diventa pallido come nelle più gelide giornate invernali, il sudore sulla fronte, le mani nei capelli, guarda Bracaloni esordendo con un: “Siamo rovinati”.
“Noooo, che succede?” chiede Dario.
“Questo proiettore risale alla guerra del 1915/18, non legge le frequenze dei nostri corti. Ci servono i 23 Hz. E in più non proietta nemmeno in Full HD. E’ la fine”.
I due sono disperati, l’ansia cresce, vorrebbero confidarsi con Me, ma non mi mostro molto spesso, il 14 era uno di quei giorni in cui mi chiudo in me stesso, in un ozio perpetuo, mentre osservo inerme le visualizzazioni crescere. Sono un po’ vanesio, amo essere guardato, quindi ero lì, a crogiolarmi in un brodo di giuggiole perché ben 410 persone mi avevano osservato nel profondo.
La corsa contro il tempo dei due organizzatori è stata degna dei migliori maratoneti in quanto non si sono scoraggiati ed hanno iniziato un giro di telefonate impazzite in cerca di un proiettore.
In un primo momento ecco che arriva la manna dal cielo: un amico si dimostra disponibilissimo a prestare il proprio proiettore. Sono le 21, i due sembrano felici, provano l’apparecchio ma…non va; l’HDMI non fa contatto. Decidono di andare a letto e di svegliarsi presto per il giorno X.
La mattina del 15 dalle 9 iniziano a girare mezza Firenze, fra telefonate di conoscenti, amici che vogliono avere più info sull’evento…ma il tempo corre veloce e il festival rischia di implodere sul più bello.

Ore 11:00
“L’ho trovato” dice Dario al telefono.
Lorenzo è visibilmente commosso, sfoga tutta la sua rabbia in grida liberatorie.

Ore 19:30
La gente inizia a presentarsi al festival a piccole dosi, ma la sala non è pronta, i due cercano di tenere a bada i primi arrivati. Fuori fa caldo, è un clima perfetto per aspettare all’aria aperta. I due prendono la palla al balzo e chiudono le porte.

Ore 20:00
La gente non vuole più aspettare, le porte dovranno aprirsi o le svariate persone là fuori le butteranno giù.
“Aprite, non potete lasciarci fuori in eterno” scoppia una voce.
Qualche attimo di esitazione e…le porte di aprono.
Buona parte delle sedie sono già sistemate in sala, il proiettore dovrebbe funzionare, lo garantisce il tecnico Lorenzo Gabbanini da cui dipenderanno le sorti della serata.
Molti si accalcano sul buffet, ma c’è ancora poca gente, si contano all’incirca 50 persone.

Ore 21:00
La gente sembra essersi moltiplicata come funghi, teste ovunque, dal buffet dicono che non riescono a star dietro a questa folla cannibale. C’è uno stop, il cibo finisce…per ora.
Gli occhi di molti sono increduli.
“Come, il cibo è finito?” domanda un ragazzo brevilineo.
“Vergogna” urla un giovane che vuole mettersi in mostra.
Ma poi, ecco altre penne, pastasciutta per tutti, ma la gente continua ad arrivare.
L’inizio del festival doveva essere intorno alle 21, ma la situazione diventa fuori controllo, le lancette continuano la loro inesorabile avanzata.

1609971_735729193159753_6821772869146856684_n

Ore 22:00
Una voce esce fuori dal microfono dietro le quinte: è Fabrizio Borghini, noto giornalista fiorentino, che esorta la gente a raggiungere la propria postazione.
Tutti si apprestano a sedersi ma…non bastano le sedie.
“Come è possibile? Quanta gente ci sarà?” sussurra Lorenzo nell’orecchio di Dario.
“250, è un delirio, succederà una carneficina. Voleranno coltelli per un posto a sedere” risponde Bracaloni.
Dopo una chiara intro di Fabrizio Borghini, prendono la parola i miei due fedelissimi.
Lorenzo è un po’ spavaldo, si gasa davanti a tutta questa gente, fa un po’ il gallo e saluta il pubblico, quasi come un pugile sul ring, o un lottatore romano, mentre Bracaloni è più compito, non ama mettersi in mostra; diciamo che fra i due è la presenza un po’ più seria che può richiamare all’ordine le manie di grandezza del compagno. E poi la battuta.
“In 30 anni di carriera da presentatore devo ammettere che è la prima volta che vengo chiamato per raccomandazione, e la cosa curiosa è che è stato proprio mio figlio Lorenzo a raccomandarmi”. Il pubblico ride, la tensione è evaporata in un secondo. Che il festival abbia inizio.
Viene subito proiettata l’opera prima fuori concorso di Lorenzo Borghini, L’attesa, un pulp che cerca di sdoganarsi dal genere mostrando un’analisi lucida e spietata dei nostri tempi oltre alle consuete parolacce sputate fuori come pallottole. Subito dopo, sempre fuori concorso, vediamo Il funerale degli studenti dell’ISIA di Firenze, un corto che illustra la crisi riguardante l’istruzione che attanaglia attualmente il nostro paese.
Dopo iniziano le proiezioni dei corti “in concorso”. La carrellata scorre indisturbata fino alle 23: 30, poi pausa.
Dopo 15 minuti ritornano tutti ai propri posti. La gente continua ad applaudire nonostante l’ora tarda e la stanchezza, molti la mattina seguente dovranno andare a lavorare, ma l’arte in questo momento è più importante, ogni applauso regalato a questi giovani cineasti indipendenti è un’iniezione di fiducia fondamentale per un buon percorso di crescita. E allora applaudite, applaudite fino a rovinarvi le mani.

1535688_10205244638183346_3306581127886396393_n

Il festival finisce, il pubblico si appresta a votare, schede su schede si accatastano l’una sull’altra. Sono le 1 e vengono contate più di 150 persone. Proprio un gran successo.
And the winner is…Theo Putzu con il suo Paper Memories per il Premio della giuria. Corto in Stop Motion in cui un anziano signore cerca la propria felicità all’interno di vecchie foto.
All’unanimità Desassosego di Lorenzo Degl’Innocenti si aggiudica il Premio del pubblico con un corto in Stop Motion girato interamente con pupazzi in cui Ivan lavora in una gastronomia per tutta la vita nel negozio di famiglia. Il suo sogno era disegnare mobili, ma costretto a mettere da parte le sue ambizioni si ritroverà prigioniero di se stesso e della sua inquietudine. Il Premio viene ritirato dal padre di Lorenzo Degl’Innocenti poiché il figlio vive in pianta stabile a Lisbona ormai da 14 anni.

10698668_10205244639943390_3006150252227108189_n

Seguiranno poi altri tre premi.
Miglior Montaggio: Desassosego di Lorenzo Degl’Innocenti.
Miglior Fotografia: L’uomo in frac di Alice Coiro.
Miglior Colonna sonora: Cantarella di Dego Dada.
La serata si conclude fra applausi, lacrime e complimenti.
Se ripenso a quel giorno di fine estate in cui Lorenzo Borghini e Daniele Minucci mi diedero la vita tramite un’ampolla magica piena di amore per l’arte e tanta buona volontà e guardo ad oggi, a più di un anno di distanza, non posso che essere contento di come Mi abbiano plasmato al meglio per le loro esigenze, da blog mi sono evoluto in sito – ho proprio un bel look adesso – , da sei collaboratori, amici, soci, fondatori, chiamateli come vi pare, adesso sono quasi venti e hanno una voglia di spaccare il mondo che mi fa quasi piangere, ma non voglio annoiarvi con questi sentimentalismi da vecchio sito romantico, l’unica cosa che posso dirvi è che stasera su Toscana Tv, ore 20, canale digitale 18, verrà mandato in onda il servizio sul Florence Short Film Festival, quindi segnatevelo su un foglio, scrivete un promemoria, mettete una sveglia ore 20 e poi telecomandi in pugno sostenete forti questa prima edizione che vi assicuro non sarà l’ultima, ma la prima di una lunga serie. Un bacio a tutti e che il cARTEllo sia con te.