Il film documentario di Sabina Guzzanti è un racconto appassionante.

Di cosa si parla quando si parla di trattativa? Delle concessioni dello Stato alla mafia in cambio della cessazione delle stragi? Di chi ha assassinato Falcone e Borsellino? Dell’eterna convivenza fra mafia e politica? Fra mafia e chiesa? Fra mafia e forze dell’ordine? O c’è anche dell’altro? Un gruppo di attori mette in scena gli episodi più rilevanti della vicenda nota come trattativa Stato-mafia, impersonando mafiosi, agenti dei servizi segreti, alti ufficiali, magistrati, vittime e assassini, massoni, persone oneste e coraggiose e persone coraggiose fino a un certo punto. Così una delle vicende più intricate della nostra storia recente diventa un racconto appassionante.

Presentato fuori concorso alla 71 Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, La trattativa è un film complesso e intersecato, un esperimento ambizioso e allo stesso tempo fortemente riuscito. Parlare di Trattativa Stato-Mafia significa portare alla luce più di vent’anni di storia italiana.

Sabina Guzzanti, per questo, aggira l’ostacolo, o come dire si para le spalle raccontando i fatti accaduti sotto la forma di pièce teatrale.

Dall’incipit originalissimo: “Siamo un gruppo di lavoratori dello spettacolo” parte il racconto che si sviluppa a tasselli costruendo mano a mano un puzzle unitario e coerente che porterà alla luce i fatti cruciali relativi alla cosiddetta “trattativa”, quella che sarebbe intercorsa tra Stato e mafia. La storia conosciuta dai più per le sue gravi omissioni, viene ricostruita tra immagini di repertorio, cabaret, interviste vere o ricostruite, gag e imitazioni…

Insomma, la sceneggiatrice, regista e interprete Sabina Guzzanti non si è fatta mancare niente tenendo testa al suo ruolo di mattatore comico.

Ed ecco che ci scorrono davanti le morti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, l’ uccisione di Salvo Lima, la strage di Capaci, gli attentati di Roma, Firenze e Milano, Riina, Provenzano, Ciancimino, l’agenda rossa, la mancata perquisizione del covo, i pentiti, la polizia, Napolitano, la nascita di Forza Italia, Berlusconi… fino ad arrivare al maxi processo, quello tra Stato e cosa nostra, lo stesso che vedrà sfilare fianco a fianco politici e mafiosi.

Molti sono stati i film riusciti sull’argomento, ricordiamo “I cento passi” di Marco Tullio Giordana, “Belluscone – una storia siciliana” di Franco Maresco, “La mafia uccide solo d’estate” di Pier Francesco Diliberto. Quello di Sabina Guzzanti, però, non ha come intento quello di denunciare gli orrori della mafia, ma semplicemente portare alla luce in modo didascalico fatti realmente accaduti prendendosi ovviamente alcune licenze poetiche. Merito del film, ovviamente, va anche alle musiche avvolgenti di Nicola Piovani e alla fotografia perfetta di Daniele Ciprì.

Tra poco uscirà al cinema: quindi, signori e signore, non perdetevi la commedia che nessuno ha mai visto per intero, la farsa delle farse; in una parola “La trattativa”.