Gareth Edwards con Rogue One riesce a ridare dignità ad una delle saghe più magiche della storia del cinema.

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…

“È un periodo di guerra civile. Navi spaziali ribelli, colpendo da una base segreta, hanno ottenuto la loro prima vittoria contro il malvagio Impero Galattico. Durante la battaglia, spie ribelli sono riuscite a rubare i piani segreti dell’arma decisiva dell’Impero, la MORTE NERA, una stazione spaziale corazzata di tale potenza da poter distruggere un intero pianeta. Inseguita dai biechi agenti dell’Impero la principessa Leila sfreccia verso casa a bordo della sua aeronave stellare, custode dei piani rubati che possono salvare il suo popolo e ridare la libertà alla galassia…”

 

Ecco, Rogue One è contenuto lì, in quell’incipit del primo Guerre Stellari datato 1977, quindi a cavallo tra La vendetta dei Sith (episodio 3) e Una nuova speranza (episodio 4).

Galen Erso, un ingegnere ribelle, viene braccato dall’Impero, raggiunto, catturato e costretto alla costruzione della Morte Nera, “una stazione spaziale corazzata di tale potenza da poter distruggere un intero pianeta”. La giovane figlia, Jyn Erso, riesce a nascondersi dal braccio violento dell’Impero, trovata dal ribelle Saw Gerrera (un enigmatico Forest Whitaker) viene ‘allenata alla vita’.

Jyn cerca di dimenticare il padre dandolo per morto, fino a quando incontra un pilota disertore che le consegna un messaggio segreto proveniente da suo padre. Un tuffo al cuore lungo quindici anni.

Insieme al capitano Cassian Andor e a K-2SO, un droide imperiale riprogrammato ‘a dovere’, Jyn si mette alla ricerca di Galen e di un modo per fermare la minaccia incombente.

 

Personaggi autentici

Un grandissimo pregio di Rogue One è non andare a pescare dai ‘personaggi stellari’ – eccetto qualche piccolo cameo – della prima trilogia. Han Solo, la principessa Leia, Luke Skywalker e compagnia bella sono stati personaggi veri e tangibili che ci hanno accompagnato fin da tenera età, ma il loro mondo è circoscritto nello spazio-tempo tra il 1977 e il 1983. Stop.

I personaggi di Rogue One non sono sicuramente carismatici come quelli della prima trilogia, ma hanno una dignità di esistere, cercando di collocarsi in un immaginario ormai saturo che lascia comunque varchi di speranza alle buone idee. Ed ecco nascere K-2SO, un droide dallo spiccato sense of humor tipicamente britannico che con le sue frecciate taglienti stempera costantemente il tono della narrazione. Gli altri personaggi non sono magnetici ma hanno il pregio che, messi insieme, riescono a formare una squadra coesa, ed è proprio questo il punto di forza del film: la coralità.

 

Rogue One 1

La nuova squadra di Rogue One

 

 

Una missione quasi impossibile

Il regista Gareth Edwards, rispetto a J. J. Abrams, vira su una differente rotta stellare, prendendo i temi tanto cari alla saga ma donandogli linfa nuova.

Nella prima parte del film si prende tutto il tempo necessario per accompagnarci dentro la vicenda, per farcela vivere, tra inseguimenti, nuove conoscenze e rivelazioni.

Nella seconda parte, ovviamente, ci sono battaglie a non finire, o meglio una mega-battaglia, cliché tipico di Star Wars, che però non aggiunge niente di nuovo, se non la spiccata bravura di Edwards nel destreggiarsi tra un’esplosione e l’altra in scene action come non le vedevamo da L’impero colpisce ancora.

 

La materia stellare partorita da Lucas è sempre un’arma a doppio taglio, perché, se da un lato è ricca di possibilità visivo-narrative, dall’altro ha già detto tanto, e fino all’uscita di Rogue One, avrei detto troppo. Edwards rischia, si getta in una missione quasi impossibile, centellina l’uso delle spade laser, riuscendo a trasmettere euforia in quel momento in cui Darth Vader, quasi medievaleggiante, si fa strada a suon di scudisciate.

Da purista, né la trilogia prequel, né il film di Abrams erano stati in grado di risvegliare la Forza assopita in me, ma Rogue One ce l’ha fatta… dopo 33 anni finalmente la Forza si è risvegliata!

 

*****

Se ti è piaciuto questo articolo leggi anche: Star Wars – Episodio VII: Il risveglio della Forza mancato.