La top 5 dei film più coraggiosi che siano mai stati girati.

3) Il pasto nudo (1991), diretto da David Cronenberg

Il pasto nudo di Cronenberg è liberamente ispirato all’omonimo romanzo di uno dei più citati scrittori della Beat Generation, il visionario e tormentato William Burroughs. Il romanzo è considerato il suo capolavoro; ma allo stesso tempo è stato descritto dai più come illeggibile, a causa non solo di una struttura interna iperframmentata, ma anche e soprattutto per colpa della presenza continua di elementi grotteschi e allucinati (derivati dall’abuso di oppiacei di Burroughs). Il film di Cronenberg non è da meno: distorto, contorto, allucinato, deprimente, caotico, grottesco. Suddiviso in due parti, il film si ispira ad alcuni frammenti del romanzo (prima sezione) e ad alcuni eventi realmente accaduti nella vita dello scrittore, tra i quali l’omicidio accidentale della moglie Joan (seconda sezione). Visione dopo visione, lo spettatore si addentra nei meandri della psiche del protagonista (alter ego di Burroughs). Ciò che ne deriva è un mix di sensazioni spiacevoli: spaesamento, disgusto, incomprensione, malinconia.

 

film inquietanti 1

Il pasto nudo

2) Antichrist (2009), diretto da Lars von Trier

Antichrist è il prodotto cinematografico più intimo e personale di Lars von Trier, ed arriva nelle sale dopo i lunghi anni di terapia e psicanalisi del regista. Se questo è il risultato di anni di analisi, c’è da chiedersi come stesse Lars von Trier prima di iniziare la terapia. Il film, dotato di un fragilissimo plot vistosamente pretestuoso, è un lungo e faticoso viaggio (morboso, ossessivo, grottesco, rivelatore) nella psiche del cineasta. Guardarlo significa vedere cose che nessuna persona sana di mente vorrebbe mai vedere. Stavolta von Trier ha preteso davvero troppo, sottoponendo lo sguardo del suo spettatore ai massimi livelli di frustrazione e disperazione, imponendogli immagini inguardabili e rivoltanti. L’85% di voi si pentirà amaramente di aver visto questo film (“Ad un tratto mi ritrovai in una selva oscura […]”).

 

Film inquietanti 3

Antichrist

 

1) Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), diretto da Pier Paolo Pasolini

E siamo arrivati alla posizione numero uno, la peggiore. Prima di riuscire a completare la visione di Salò mi ci sono voluti ben quattro tentativi. Ho spento tre volte il lettore DVD; lo spegnevo sempre nello stesso punto, non riuscivo ad andare oltre. Ogni parte del mio corpo si disperava davanti a quelle immagini. Non mi era mai successo prima, e fino ad oggi non mi è più capitato di soffrire così davanti a delle immagini cinematografiche. Salò non è uno scherzo. Guardare questo film non significa sottoporsi volutamente a tortura, significa sopportare tutto ciò per un bene superiore. Il film di Pasolini, la sua ultima fatica, ha infatti un importantissimo aspetto storico da offrirci: ci mostra le atrocità che potrebbero essere accadute ad un gruppo di giovani, rapiti-torturati-assassinati da un gruppo di uomini (e donne) appartenenti al regime nazifascista durante la Repubblica di Salò. Non c’è niente di umano, di etico, di morale in quello che vi troverete di fronte, se sceglierete di vedere questo film. La crudeltà umana qui mostrata è inimmaginabile, raggiunge vette altissime. Quando chiudo gli occhi e ripenso a questo film di Pier Paolo Pasolini, ho ancora le immagini conficcate nella mia memoria. Resta da chiedersi una cosa tuttavia: perché guardare una cosa così atroce per i nostri occhi, per i nostri cuori? Perché sottoporsi deliberatamente a tanta sofferenza? Perché questo film non soltanto è un capolavoro, ma anche perché racconta una verità che forse nessun altro avrebbe potuto raccontare. O se non altro, non in questo modo, sicuramente. Una verità che riguarda il nostro Paese, una verità così scomoda e spaventosa da essere leggenda. Salò è considerato uno dei film più agghiaccianti, sconvolgenti e controversi dell’intera storia del cinema.

 

Film inquietanti 4

Salò o le 120 giornate di Sodoma