Un viaggio nella stupenda filmografia di Woody Allen.

Questo mese la Cineteca di Bologna ripropone in sala la versione restaurata di Manhattan, uno dei film più conosciuti, amati e celebrati di Woody Allen. Riascoltando la Rapsodia in Blue di George Gershwin ed elencando le cose per cui la nostra vita merita di essere vissuta, proviamo a fare una classifica, assolutamente arbitraria e inevitabilmente parziale, dei cinque “migliori” film diretti da Allan Stewart Konigsberg in arte Woody Allen. È stata una scelta sofferta, capace di causare nevrosi simili a quelle di cui sono vittima i personaggi del nostro, e che non vuole – premessa decisiva – elencare i migliori in assoluto, ma presentare film significativi dei vari periodi della carriera e dei diversi aspetti della sua poetica. L’ordine infatti sarà cronologico.

 

5) Il dittatore dello stato libero di Bananas (1971)

“Sei immaturo! Emotivamente, sessualmente e mentalmente!”

“Sì, ma tutto il resto?”

 

Partiamo dal primo periodo, quello, semplificando, più vicino al comico puro che alla stratificazione delle commedie degli anni successivi. Il dittatore dello stato libero di Bananas è probabilmente il risultato più esilarante e compiuto di questa fase di Woody Allen. È una farsa dalla struttura narrativa sgangherata ed essenziale, ideale per scatenare in tutta la loro potenza una serie di gag e di battute entusiasmanti, spesso al confine tra il surreale e il demenziale (che abbiamo approfondito con la nostra classifica dei migliori film demenziali) e sempre stranianti; come dimenticare, che so?, la sequenza dell’ordinazione al bar per l’intero battaglione o il momento della rivista erotica inutilmente nascosta in edicola? Allen affina i tempi comici, paga i suoi debiti con i fratelli Marx, e, alternando comicità di situazione e comicità di parola, consolida anche alcune tematiche tipiche della sua poetica futura e alcune caratteristiche cardine, dalle nevrosi all’insicurezza sentimentale, del suo personaggio. Leggendo le raccolte degli irresistibili racconti scritti da Allen si può ritrovare molto dello spirito che aleggia su questo film.

 

Woody Allen 1

Il dittatore dello stato libero di Bananas è uno dei risultati più esilarante del primo Woody Allen

 

4) Io e Annie (1977)

“Ma era stato grandioso rivedere Annie, no? Mi resi conto che donna fantastica era e di quanto fosse divertente solo conoscerla”

 

Banalmente perché è impossibile non essere conquistati da Annie Hall, o innamorarsi anche solo per un attimo di lei. Potrebbe bastare questa semplice considerazione per considerare Annie Hall il più importante film di Woody Allen, o perlomeno quello più facile da amare. Io e Annie è però soprattutto il film in cui Allen definisce una volta per tutte la sua poetica e la sua filosofia. Una pietra miliare e un punto di partenza da cui l’autore crea definitivamente il suo mondo. È un film che conquista perché scorre con estrema leggerezza e apparente semplicità pur essendo nella sostanza complesso, stratificato e destrutturato (a livello linguistico, stilistico, ma anche per come si inserisce nell’evoluzione del genere di riferimento, la commedia sentimentale); una trama di per sé semplice e ovvia viene stravolta acquistando così tematiche e chiavi di lettura importanti. Si veda, per esempio, la centralità mai banale dell’autobiografia, il senso di malessere latente incentrato sul disagio dei rapporti sentimentali e l’importanza quasi ossessionante della memoria e del ricordo. Mitico e memorabile come la sua protagonista, l’attrice che la interpreta (Diane Keaton) e come il quasi gemello Manhattan.

 

Woody Allen 2

Io e Annie è il film in cui Allen definisce una volta per tutte la sua poetica e la sua filosofia

 

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