Cinque perle, forse dimenticate, degli anni 90.

 

2- This Is Not A Dream (1992) Dadamah

This Is Not A Dream è uno degli album più Velvettiani degli anni 90. Ma non solo. È molto di più. È qualcosa di quasi indefinibile, note con cui le parole possono fare veramente poco. This Is Not A Dream è uno degli episodi musicali che più si avvicina a delle sensazioni allo stato puro , l’ascolto è uno stato d’animo. Sicuramente superiore alla maggior parte dei lavori del decennio, è pure l’album che incoronò definitivamente Roy Montgomery come uno dei migliori chitarristi della sua generazione, creando uno stile malinconico inimitabile. Poesia.

 

 

1- Phantasies And Senseitions (1994) Bugskull

Provate a cercare questo album su YouTube e capirete subito quanto sia stato dimenticato. Fortunatamente anni fa riuscii ad entrare in possesso quasi casualmente di una copia di questo capolavoro, e da quel giorno i Bugskull divennero uno dei miei gruppi preferiti. Phantasies And Senseitions rappresenta l’essenza fondamentale della musica, l’approccio infantile e spensierato contrapposto alla serietà delle composizioni. Sembra quasi di sentire un Captain Beefheart degli anni 90, rinnovato e geniale come non mai. I Bugskull uniscono il lo-fi (forse il migliore di sempre) insieme ad un garage strampalato ed irrazionale. Uniscono distanti richiami di elettronica all’industrial, il jazz ad un gusto psichedelico che sembra uscito dalla folle mente di Syd Barrett. Collezionano alcuni tra i migliori pezzi di rock strumentale, in un crescendo continuo di fantasia, originalità e sensazioni.  Recorder è il capolavoro che in tanti avrebbero voluto scrivere, come l’album intero. Tanti, che purtroppo hanno trovato più fortuna di questo gruppo fantastico, infinito e perduto tra le pieghe del tempo.