Domenica 13 marzo il debutto live in Italia della più affascinante novità musicale canadese. Mesdames et Messieurs, ecco a voi i Paupière.

Sarà il freddo, sarà il welfare di stato, fatto sta che in fatto di musica da Montréal arrivano solo belle notizie come conferma il debutto discografico “Jeunes Instants” dell’electro-trio Paupière: un sound notturno fatto di elegante synth-wave che accenna alla disco e strizza l’occhio alla Francia anni ’80. Il tutto reso perfetto da due affascinanti front-women tant’è che se ne accorgono anche quelli di Noisey e con loro gran parte della stampa musicale internazionale.

 

Domenica 13 Marzo parte il loro tour europeo con prima tappa Firenze sul palco del Combo Club, per una serata imperdibile firmata ilCartello (clicca qua per tutti i dettagli). Nel mentre abbiamo fatto due chiacchiere con la band per conoscerli meglio.

 

ilCartello: Qual è il significato dietro il vostro nome, Paupière

 

Paupière: In un primo momento lo abbiamo scelto per il suono della parola stessa. In francese significa ciglio ed è una parola femminile; è una parte delicata del corpo ed è molto utile anche se tendiamo a dimenticarcene: è dietro le ciglia che la nostra coscienza lotta coi nostri sogni.

 

ilC: Come vi siete conosciuti e perché avete deciso di diventare i Paupière?

 

P: Tutto ebbe inizio una sera quando Pierre-Luc stava provando un riff che aveva scritto sulla tastiera di Vincent Levesque, che è il produttore artistico del nostro Ep. In seguito sempre Pierre-Luc chiese a Julia di cantarci sopra due parole e la cosa funzionò alla perfezione, « Cinq Heures » nacque proprio in questo modo. Poi Eliane si è unita al progetto e abbiamo sentito una chimica instantanea fra di noi tale da farci decidere di incontrarsi tutte le settimane per fare musica insieme.

 

 

ilC: Credete che il vostro backgroud attinente ad altre discipline artistiche abbia influenzato la vostra esperienza di band, in particolare Julia in qualità di visual artist e Eliane come attrice?

 

P: Siamo tutti artisti il che ovviamente ci aiuta a far mantenere al progetto una certa direzione artistica. I nostri gusti in fatto di musica, arti visuali e cinema sono molto simili e ci divertiamo tantissimo a costruire la nostra estetica ed il nostro show in una visione artistica globale.

 

ilC: Il video del vostro singolo “Elle et Lui” è una sorta di home-video, ci raccontereste qualcosa di questa esperienza? Quali erano i vostri obiettivi nella realizzazione dello stesso?

 

 

P: Avevamo poco tempo per realizzare il video e non volevamo ripetere le stesse cose fatte sul nostro primo clip « Cinq Heures » per mostrare i diversi lati dela nostra personalità e per far sì che i nostri video esistano come prodotti d’arte a se stanti. Avevamo un po’ di girato su di noi a cui Christine Grosjean, un’amica, ha aggiunto altro materiale girato da lei; il risultato è in realtà un lavoro per lo più suo.

 

ilC: M for Montreal vi ha definito “femmilini, mascolini e in qualche modo androgini”. Che ve ne pare di questa descrizione?

 

P: Forse il fatto di essere due ragazze e un ragazzo fa di noi una band androgina, in effetti anche Pierr-Luc non è affatto di dispiaciuto del make-up (ridono).

 

Canada new wave arrivano i Paupière

 

ilC: Il vostro sound è molto originale e moderno. Dove avete preso ispirazione?

 

P: Cerchiamo di stare fuori dai trend e l’unico motivo per il quale suoniamo un po’ 80s è che usiamo molto i synth ; a creare il nostro sound è il mix delle nostre personalità, più lavoriamo insieme e più siamo consapevoli di quale sia il vero sound dei Paupièere. Quando scriviamo una canzone ci sentiamo come se stessimo giocando una partita di baseball, un vero gioco di squadra.

 

ilC: Ci sono musicisti e artisti canadesi che ammirate e dai quali prendete ispirazione?

 

P: All’inizio eravamo impressionati da quello che Grimes era capace di realizzare con il solo utilizzo di Garageband e quindi abbiamo deciso di usare lo stesso approccio per le nostre creazioni notturne al fine di mantenere una certà semplicità almeno nella fase di bozza. Montréal è una città piuttosto piccola piena di artisti talentuosi che in maggior parte conosciamo e ammiriamo, in particolare ci sentiamo molto vicini esteticamente ad artisti come Grand Blanc, Moodoïd e Fishbach che esono sulla nostra stessa etichetta francese, la Enterprise.

 

ilC: Chi non è ancora entrato in contatto con la vostra musica cosa deve aspettarsi dal vostro show di domenica?

 

P: Sarà la prima data del tour quindi saremo carichissimi ! Proveremo a fare un po’ di conversazione in italiano ma la musica parlerà per noi e se non siete dei tipi troppo timidi ballerete tantissimo!

 

Testo e  traduzione di Dario Russel Bracaloni – Intervista a cura di Allie Vandersanden