I Be Forest escono con il loro secondo album Earthbeat: un safari psichedelico ed onirico.

Lo so, qualche volta è una cosa crudele. Spero quindi che tutti gli italiani possano perdonarmi quando li assillo con i soliti pregiudizi che i tedeschi hanno pensando all’Italia. Perchè ad essere onesti, cosa salta alla mente di noi tedeschi quando pensiamo a quell’amabile stretto stivale nel mar Mediterraneo, è fondamentalmente: caffè, pizza, gelato, amore – e, se parliamo di musica: Eros Ramazzotti. Ad ogni modo, tutti sanno che dietro queste superficialità c’è molto più da esplorare (così come la Germania non consiste soltanto di birra, la Merkel e la scena club/elettronica). Sono sicura che presto le persone scopriranno questo di più grazie ad una grande onda di musica italiana, che sembra stia per capovolgere il mondo e che forse cambierà qualcuna delle prospettive che la gente ha sull’Italia. Quest’onda è stata subito surfata dai Be Forest: un trio pesarese formato da Costanza delle Rose (voce e basso), Erica Terenzi (voce e percussioni) e Nicola Lampredi (chitarra). Lo scorso venerdì quest’onda è arrivata all’Astra Stube di Amburgo, uno dei locali storici della città anseatica. Presentando il loro secondo album Earthbeat, ti trasportano in un safari psichedelico ed onirico, attraverso emozioni, totem e fantastici panorami di sensazioni – molto lotani da un sound italo-pop e più vicino agli 80ies dei 4Ad Label, The XX o degli Slowdive – , band con cui i tre italiani hanno suonato in tour nel 2014. Per di più hanno già inanellato due tourneè in America ed Europa, oltre a vendere i propri dischi fin nel lontano Giappone.

 

Be Forest

Costanza, Saskia ed Erica

 

Come si sente una band di vent’anni e poco più in riguardo al successo? “Bene” – esclama Erica con un grande e soddisfatta risata. “Ne siamo molto fieri ma era del tutto inaspettato”. Tutto è cominciato cinque anni fa quando Costanza e Nicola hanno iniziato a suonare insieme per divertimento, dato che nella loro città non c’è molto da fare per i giovani, come ci informano. A guardare Costanza sul palco mentre canta sembra che non abbia mai fatto altro nella vita, ed è incredibile che all’inizio di questa avventura non sapesse neanche suonare il basso, iniziando ad apprendere lo strumento solo per via degli incoraggiamenti di Nicola. Poco dopo questi primi tentativi i due hanno cercato un batterista e hanno trovato Erica, in principio una bassista che però ha iniziato a dedicarsi alla batteria. E i Be Forest erano nati.  Grazie a Myspace vengono scoperti dall’etichetta We Were Never Being Boring e la band è pronta per farsi notare anche fuori dall’Italia dove i tre catturano l’attenzione del pubblico grazie ad una strumentazione ristretta: qualche effetto digitale, due tamburi ed un piatto appassionatamente percossi da Erica, e questo magro e in qualche modo indisciplinato chitarrista – Nicola – che suona guardandosi le scarpe continuamente. Infine la raffinata e soave Costanza che crea atmosefere soffuse col suo basso ed il suo dolce cantato. Questi sono gli ingredienti di cui i Be Forest hanno bisogno per portarti con loro in un viaggio musicale dominato dal ritmo, che vi condurrà fino alla mitologia dei nativi americani. Costanza ci spiega che: “Avevo questo libro sulle culture indiane…e mi è piaciuto l’approccio che hanno verso la natura”. “Quella degli indiani americani è una della culture più affascinanti che ci siano”, aggiunge Nicola con un sorriso. Quindi non meravigliatevi se troverete canzoni intitolate Totem o Totem II ed un sacco di ritmi ispirati da quell’immaginario.

Dove verrà condotta la band dalla sua surfata psichedelica in futuro? Ancora i ragazzi non lo sanno. Al momento sono felici e grati di aver avuto modo di suonare musica in paesi differenti e di continuare a viaggiare. Non hanno mai pianificato niente riguardo alle loro carriere lavorative – “ora siamo soltanto i Be Forest” – sintetizza Costanza mentre gli altri due si dichiarano d’accordo con un sorriso luminoso. Questa mentalità spensierata potrebbe spiegare la quasi inesplicabile dolcezza, che sovente si trasforma in oscurità, propria della musica di Costanza, Erica e Nicola.

Cosa possiamo aspettarci è un terzo album su cui la band lavorerà alla fine del tour, mentre cosa è  sicuro è  che il trio abbia battuto la strada alla scena underground italiana per arrivare ad essere notata non solo in Europa ma in tutto il mondo. Altre formazioni dal sound promettente come i Be Forest sono i Soviet Soviet, Altro e i Brothers In Law. Mi auguro che sappiano sciacquare con un po’ d’acqua di questa grande onda musicale i pregiudizi che le persone hanno sull’Italia – o al massimo aggiungerne uno nuovo: l’Italia è la casa di ottima – e psichedelica – musica rock.

Saskia Menges

– Articolo Originale – 

Being honest, sometimes is cruel. So may all Italians forgive me now when I, again, hit you over the head with prejudices Germans might have when thinking about Italy (which I am sure you really do not want to hear any more…) So, to be honest, what comes to our German minds when we think about this lovely tight boot in the Mediterranean sea mostly is: café, pizza, gelato, amore – and, when it comes to music made in Italy: Eros Ramazzotti.  However, everybody knows that beyond these superficialities there is much more to explore ( … as Germany does not only consist  of beer, la Merkel and the Berlin electronic music and club scene). I am sure that people will find out about this “more” very soon, as a great Italian music wave seems to roll over the world which may change some perspectives people have on Italia. This wave is initially surfed by BE FOREST. A Band Trio formed by Constanza delle Rose (singing & bass), Erica Terenzi (singing & drums) and Nicola Lampredi (Guitar) who are based in Pesaro, a city at the Adriatic coast. Last Friday this wave arrived in Hamburg’s ASTRA STUBE, one of the oldest pubs in the Hanseatic city. Performing their second album earthbeat, they take you on a psychedelic dream safari through emotions, totems and fantastic landscapes of feelings – far away from an italo-pop sound but more close to the 80ies era of the 4AD Label, The XX or Slowdive. – Who the three Italians supported on tour in 2014. Moreover they already played two own tours in the U.S., Europe, and are selling LPs already to/in Japan as well.

How does the twenty-something year old trio feel about this success? “Great” – Erica exclaims with a great, firm and warm laugh. “We are very proud of  it, but it was all unexpected.” Everything started five years ago. Constanza and Nicola started playing music together just for fun, as there is not much else to do for young people in their city, as they say. Watching the lead singer Constanza is now on stage playing and singing as if  she has never  done anything else in her life, it is unbelievable that at  the beginning she did not know how to play the bass at all – She started to learn it just because of the encouragement by Nicola. Shortly after first trials  the two looked for a drummer as well. They found Erica, originally a bass player, who then started to learn how to play the drums and Be Forest was born. – Thanks to myspace back in the time their label WE WERE NEVER BEING BORING discovered the three and the band was on its way to turn heads not only in Italy.

The band catches the audience with their reduced stage set:  A few digital effects, two different drums, and a cymbal overbearingly and passionately beated by Erica, and then you have the thin, somehow mischievous Nicola who plays the guitar shoe gazing constantly and finally the filigree, soft Constanza who creates a humming atmosphere with her bass guitar and her sweet, bird-like singing. These  are the ingredients BE FOREST needs to take you to a drum dominated musical journey to the sphere of Indian American myths – This  is namely what their second album, earthbeat, is about. Constanza explains: “I had a book about Indian American cultures … I like the approach they have to nature.”  “And the Indian Americans are one of the most inspiring cultures in the world”, Nicola ads with a smile. So no wonder you find songs named Totem, even Totem II and a lot of Indian rhytms. However, where will their psychedelic surf sound take the band next? The band does not know, either. At the moment they are just happy and very thankful that they able to play music in different countries and to get around with this. They have never made  any other plans for working on their careers as the band started out to go well. “Now we are just “Be Forest.” – Constanza sums up and the two others agree with a bright satisfied smile. And this carefree mind might be what makes up this almost unexplainable sweetness as well as the sometimes dark sounded music of Constanza, Erica and Nicola . What we can expect is a third album which the band will work on when they have finished this tour. Sure is  that this trio paved the way for an Italian underground scene being noticed not only in Europe but all over the world. Other bands which sound as promising as Be Forest are Soviet Soviet, Altro, and Brothers in Law. Hopefully, they will splash some water from this new music wave over these prejudices people might have about Italy – Or that they at least add another one like: Italy is the home of great (psychedelic) rock music.