Abbiamo intervistato Piero Fragola, organizzatore del MEFF, per farci spiegare la situazione della musica elettronica a Firenze.

Firenze e la musica elettronica sono legate tra loro da un legame profondo. Un legame costruito negli anni grazie a realtà storiche ancora attive ed altre più giovani protagoniste indiscusse delle notti fiorentine.

A cavalcare l’onda elettronica ci pensa MEFF, un evento che porterà all’Impact HUB di Firenze i maggiori brand di sintetizzatori modulari (Arturia, Roland, Moog, Tiptop Audio e molti altri) insieme alle performance di più di venti artisti in soli due giorni.

A pochi giorni dall’inizio dell’evento, che si terrà sabato 24 e domenica 25 marzo, abbiamo incontrato l’organizzatore di questo ambizioso progetto, Piero Fragola, per fare due chiacchiere su MEFF, la musica, e la storia dell’elettronica fiorentina.

 

Il Cartello: Iniziamo parlando un po’ di te e del tuo rapporto con la musica elettronica. Hai lavorato con Tenax, LABA, IED e hai realizzato il progetto musicale ANGLE. Come ti sei avvicinato al mondo della musica?

Piero Fragola: Sono nato in Calabria e sono cresciuto con un gruppo di amici appassionati di musica. Ho sempre avuto l’occasione di ascoltare tantissima musica, e questo è stato fondamentale come primo approccio a questo mondo. A 19 anni mi sono trasferito a Firenze per studiare architettura. C’era un bel fermento in quegli anni, ricordo il vecchio CPA a Firenze Sud che offriva tantissimi concerti che spaziavano dalla musica elettronica al post rock e alla dance, ed era tutto a costi bassissimi.

Al CPA venivano spesso organizzati laboratori, da questa realtà è uscito Kinkaleri, un gruppo di teatro-danza conosciuto in tutto il mondo. Ho cominciato da subito a sperimentare con la musica. Ho fatto parte dei WE LOVE, un progetto legato alla musica elettronica e dance in chiave pop con cui abbiamo inciso dei dischi per la Bpitch Control di Ellen Allien.

 

In seguito è nata l’esperienza con le scuole. Il primo approccio è stato con la Scuola Nazionale di Cinema di Roma, in cui ho insegnato presso il corso di scenografia a fianco di Andrea Crisanti, lo scenografo più importante della storia italiana. Mi piaceva il rapporto con i ragazzi e così sono entrato in contatto con la LABA e lo IED di Firenze. I riscontri sono stati positivi, infatti tra i banchi della LABA ho conosciuto Thomas Pizzinga (direttore creativo di Elephant Studio e Visual Artist, ndr), un mio studente che subito dopo è diventato con me parte del duo ANGLE. Ai tempi stavo pensando a un progetto musicale che coniugasse musica elettronica, techno, installazioni e arti visive, un progetto ambizioso e difficile. Così è nato ANGLE, un’esperienza molto interessante che continua tuttora. Nel mese di aprile avremo tre date importanti a Palermo, Rimini e Milano.

 

Musica elettronica 1

Piero Fragola e Thomas Pizzinga, ovvero gli ANGLE

 

Com’è nato il progetto MEFF?

MEFF nasce da un incontro fra due realtà molto importanti che sono la Tiptop Audio e Lattexplus. Lavoro per la Tiptop Audio come designer e poi insieme abbiamo fondato un’etichetta, la Tiptop Audio Records, di cui sono label manager. Lattexplus è una realtà di Firenze con cui ho collaborato negli anni precedenti. Conosco gli organizzatori e sapevo che se avessi proposto un evento di questo tipo sarebbero stati interessati, perché sono stati sempre aperti a nuove proposte. Avevano già realizzato non solo eventi dance ma anche serate sperimentali a teatro, quindi quando ho pensato a MEFF ho pensato che fosse un connubio ideale.

 

Abbiamo letto della partecipazione di grandi marchi internazionali come Arturia e Roland, ma MEFF raccoglie intorno a sè anche grandi realtà fiorentine come Lattexplus e BUH!. Come vedi la realtà elettronica e artistica di Firenze?

Negli anni ’90 c’è stato un fermento incredibile in questa città per quanto riguarda la musica elettronica e secondo me a Firenze ci sono diverse situazioni che stanno crescendo e che stanno riportando in luce quel fermento. Ci sono molti teatri che organizzano eventi di musica elettronica e gallerie d’arte che ospitano artisti internazionali. Quindi penso che sia un momento ottimo per Firenze per dar vita a una realtà di questo tipo.

 

Cosa dobbiamo aspettarci da questa edizione di MEFF?

Innanzitutto ci saranno due workshop tenuti da Arturia e da Roland. Quello di Arturia sarà a cura di Enrico Cosimi, docente di musica elettronica presso l’Università di Tor Vergata e personaggio molto attivo e vicino ai ragazzi che si approcciano al mondo dell’elettronica. Ci sarà poi il workshop di Roland, tenuto da Gianni Proietti, conosciuto anche come Gattobus, che presenterà AIRA TR-8S, il nuovo progetto di Roland.

 

Per quanto riguarda le performance, si esibiranno costruttori che sono anche musicisti, e poi tanti altri ragazzi che vengono da realtà locali provenienti da tutta Italia. Ci saranno molti amici, come Synth Café che ci sta supportando e che sarà presente in fiera. Si andranno a creare diverse situazioni che permetteranno l’incontro tra artisti, performer e new entries del settore.

 

Musica elettronica 2

 

 

Con MEFF sei riuscito a riunire a Firenze produttori ed artisti appartenenti alla scena musicale nazionale e internazionale. Quanto è importante creare un solido network di comunicazione tra produttori ed artisti?

È importante che ci sia dialogo fra gli appassionati di musica e gli intenditori di strumenti musicali. La comunicazione è un aspetto fondamentale, per non rischiare che questi strumenti diventino delle suppellettili da tenere in casa. Il dialogo fra un musicista o un producer e il costruttore permette di focalizzare l’attenzione su ciò di cui il musicista ha bisogno per poter realizzare la propria opera.

 

Come mai Impact HUB come location per questa seconda edizione?

Abbiamo scelto Impact Hub per la realtà che rappresenta. Si tratta di un co-working che ha sedi in tutto il mondo e ha come missione l’incontro e il dialogo. All’interno di Impact HUB c’è poi lo spazio del BUH!. Il BUH! ha un auditorium acusticamente trattato con un progetto acustico realizzato da Donato Masci. Si presta molto bene per le performance; MEFF presenterà delle macchine per fare audio destinate ad artisti che utilizzano questi strumenti per il loro lavoro, era quindi importante che la parte acustica potesse esprimersi al meglio.

 

Nonostante MEFF sia ancora molto giovane il suo successo è notevole. Hai visto una crescita rispetto all’anno scorso? Quali sono le novità di quest’anno?

Si c’è stata sicuramente una crescita legata ai feedback che stiamo ricevendo da parte del pubblico. Molti utenti seguono i nostri post e leggono le news legate al MEFF e in tanti ci stanno scrivendo per chiederci informazioni sull’evento.

 

Quali sono gli obiettivi che vorresti raggiungere nel futuro con una manifestazione come questa?

L’idea sarebbe quella di far crescere l’evento e di portarlo vicino a realtà internazionali molto forti ed affermate come quella di Berlino. Sentiamo parlare continuamente di “fuga dei cervelli”. Tutti scappano per andare a Berlino e in altre città per godere di una migliore formazione o di una piattaforma in cui presentare i propri progetti. Forse è il momento che anche l’Italia diventi questa piattaforma. Vogliamo creare degli spazi per il dialogo fra diverse realtà, per dare l’opportunità ai nuovi artisti di presentarsi alle grandi aziende.

 

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Il MEFF vuole dare l’opportunità ai nuovi artisti di presentarsi a grandi aziende

 

Il punto fondamentale è il connubio, il dialogo fra diverse realtà, anche quella delle scuole; è importante coinvolgere gli studenti all’interno di questi eventi. Durante MEFF ad esempio ci saranno quattro studenti della LABA che si occuperanno di seguire e documentare tutto l’evento.

L’obiettivo che abbiamo raggiunto è stato quello di creare un evento completamente gratuito. È un nostro impegno ma senza nessun guadagno, se non quello strettamente emotivo di vedere crescere la nostra creatura.

 

Per maggiori info: http://tiptopaudio.com/meff/

 

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