A Love Explosion è l'arrivo della primavera in pieno inverno, è una deflagrazione di buoni propositi, è il caldo abbraccio di una donna che ti accoglie dentro di sé.

Qualche volta ho sentito dire che la musica cura tutti i mali. Più o meno, aggiungo io. Mentre ascolto per la prima volta l’album di debutto di Go Dugong non posso fare a meno di odiarlo almeno un po’. Non lui ovviamente, il buon Go Dugong al secolo Giulio Fonseca, giovane produttore milanese per il quale nutro invece profonda stima. Ho odiato invece il suo nuovo album, così fresco e ricco di amore, come effettivamente avrebbe dovuto suggerirmi il titolo, così carico di sentimenti e di passioni ritrovate. “A Love Explosion” è l’arrivo della primavera in pieno inverno, è una deflagrazione di buoni propositi e promesse mantenute, è il caldo abbraccio di una donna che ti accoglie dentro di sé. È la conferma che non potevo trovarmi a parlare di questo album in un momento peggiore. Forse è proprio per questo che un po’ lo ho odiato, perché forse tutto quello che questo album trasmette mi manca, e se potessi descrivere quanto mi manca userei gli stessi accordi e le stesse note dei suoi nuovi pezzi. Così mi sono lasciato travolgere da questa ondata di calore e ne ho subìto volontariamente le conseguenze. E un po’ mi è piaciuto. Mi sono lasciato avvolgere dal giro di basso di “Just Let It Happen”, mi sono fatto cullare dai campioni di “First Touch”, ho rialzato la testa sulle melodie di “Ways to attract your attention” (decisamente la mia preferita) ma poi sono riaffogato ascoltando “A sea of Love”. Mentre i restanti pezzi scorrevano via veloci avevo già deciso, l’amore è un’esplosione, non so di cosa, ma è un’esplosione.

 

 

Sul piano tecnico la passione di Go Dugong per i campionamenti è esaltata nel nuovo album, infatti quasi ogni pezzo si apre con parti ritmiche o campioni vocali ritagliati da altri pezzi, per poi essere nuovamente campionati e suonati come tracce definitivamente nuove.  Ascoltando le sue vecchie produzioni si ha l’impressione che abbia deciso di intraprendere strade nuove, sperimentando sonorità che non sembravano fare parte del suo repertorio e che invece mi hanno colpito. Lui afferma di aver preso ispirazione dai grandi compositori italiani a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, un misto tra romanticismo e amarezza che caratterizza l’intero disco.

L’album è stato pubblicato da FreshYo!, giovane etichetta indipendente italiana per la quale ritengo giusto spendere più di un complimento. In pochi anni sono riusciti a dare spazio a diversi artisti italiani di grande talento (non ultimo Godblesscomputers), puntando sempre su sonorità nuove e all’avanguardia, raccogliendo consensi in giro per l’Europa. Se siete dalle parti di Firenze Go Dugong proporrà il suo live Sabato 28 Febbraio all’interno di una chiesa sconsacrata, evento sicuramente da non perdere!

Ah, l’album te lo puoi scaricare direttamente dal Bandcamp dell’etichetta con l’opzione name your price, motivo in più per innamorarsi!