Vi raccontiamo la seconda edizione della Independent Venue Week , che ha visto una lunga serie di concerti tenutisi in 92 locali sparsi in tutto il Regno Unito

26 gennaio – 1 febbraio. Un vento freddo e carico d’acqua spazza le strade.  Il nevischio si attacca alla sciarpa che mi nasconde le guance arrossate, e io continuo a sbuffare nei guanti per scaldarmi le mani. Il lembo libero del mio cappotto tenta invano di resistere alle raffiche gelide, e i baveri delle giacche tremano intirizziti. A nessuno piace gennaio. L’euforia del nuovo anno è svanita presto, e ha lasciato il posto a una lista infinita di scadenze, senza contare il lavoro che è rimasto da recuperare. Ci trasciniamo lungo le strade a passo svelto, testa incassata fra le spalle strette e sguardo spento. In ufficio, a lezione, caffeina sempre a portata di mano. La sera cibo da asporto e crolliamo davanti al computer. Ci lamentiamo ma non ci dispiace. Perché in fondo quando non mangiamo thailandese di fronte a un film siamo in qualche locale, di cui come al solito rimpiangeremo quell’ultima birra la mattina seguente seduti alla scrivania. Questa volta però la faccenda era più interessante.

Durante la settimana appena passata si è svolta la seconda edizione della Independent Venue Week, iniziativa sponsorizzata con fondi pubblici dall’Arts Council England, che ha visto una lunga serie di concerti tenutisi in 92 locali sparsi in tutto il Regno Unito, spesso in collaborazione con partner di tutto rispetto come BBC Introducing, Xfm, Rough Trade, Domino, Noisey, Boiler Room, Communion, Huw Stephens, 13 Artists, The 405, Fierce Panda, Club Fandango.

 

Independent Venue Week

Grandi ospiti all’Independent Venue Week

 

La IVW nasce nel 2013, col  supporto di PRS for Music, con lo scopo di sostenere locali storici tra i più significativi del Paese, soprattutto per i gruppi emergenti che si esibiscono nei primissimi stadi delle loro carriere. Il primo comunicato recitava: “With more and more small to medium sized venues continuing to close around the country, Independent Venue Week supports venues that play such a significant role to musicians and fans alike”. 18 locali il primo anno, cinque volte tanti il secondo, un incremento che fa ben sperare nel panorama sempre più precario delle independent venues, costrette a competere con i colossi sponsorizzati dalle grandi compagnie. Quest’anno ha fatto da ambasciatore all’iniziativa Frank Turner, che ha ricevuto il testimone nientemeno che da Colin Greenwood.

 

L’etichetta di Turner, Xtra Mile, ha fatto da partner, e l’artista in persona ha tenuto due special show, uno dei quali al 93 Feet East, dove ha tenuto il suo primissimo live. E se l’hanno scorso l’evento si era concentrato sui nuovi talenti, l’edizione 2015 ha visto partecipare anche artisti molto noti, come Peace, Seth Lakeman, Andrew Weatherall, White Fence, Edwyn Collins, The Subways, The Blockheads, Frankie & The Heartstrings.

Il sostegno che questa neonata iniziativa ha riscosso nel corso di soli 15 mesi è a dir poco straordinario, e si rivela da un lato come potente reazione di rifiuto agli eventi sponsorizzati da grosse multinazionali, e dall’altro come atto di salvaguardia e rivitalizzazione di quei locali che hanno fatto la storia della musica britannica, affinché possano contrastare il sempre crescente spettro dell’edilizia privata che ormai, in particolare a Londra, è al centro di molte polemiche. Il precedente ambasciatore dell’IVW Greenwood aveva già sottolineato come le independent venues forniscano alle band locali luoghi dove affinare il proprio talento, e allo stesso tempo costituiscano una finestra su diverse realtà musicali accogliendo artisti provenienti da altre città, e pure Phil Selway ricordava come i Radiohead stessi abbiano ottenuto il loro primo contratto dopo uno dei loro concerti al The Jericho Tavern di Oxford. Quest’anno anche Turner esprime il suo supporto con queste parole: “Without small, independent venues, there’d be no small, independent bands, and without them there’d be no big acts either; these places are the lifeblood of any music scene, and any music fan should care about them and support Independent Venue Week”.