Gli Is Tropical sono la conferma che la scena indipendente e underground della città è più che mai attiva.

C’è euforia nell’aria in questi giorni. Un venticello frizzante si prende gioco dei passanti, scompigliando capelli e soffiando dispettoso sotto le gonne. È primavera anche qui, per quanto di tanto in tanto un cielo grigio come cenere annacquata si affaccia sulla città al sorgere del sole e non la lascia fino a sera. Eppure i ciliegi si stagliano gentili su pennellate di azzurro sfiorate dal sole. I fiori non temono la pioggia o il vento, si nutrono della brezza capricciosa. In fondo so che non dovrei, ma spesso mi ostino a lasciare a casa il cappotto (sebbene sappia che me ne pentirò appena farà buio), e a camminare lungo il lato assolato della strada stretta nella mia giacchetta, dondolando le spalle mentre canticchio. D’improvviso sono sotto una luce accecante, i piedi assaporano l’erba fresca o aspettano l’infrangersi di una debole onda sulla sabbia umida, e la testa si fa sempre più leggera finché non vi rimane dentro che il sole. Ricordo bene una giornata così, sdraiata su un lettino a bordo piscina, l’ombra che mi copriva a stento il viso, le ginocchia abbronzate oltre le lenti scure degli occhiali, e un libro che non ho mai letto steso sul telo accanto a me. Nelle orecchie mi ronzano gli Is Tropical, niente di più adatto a una giornata estiva oziosa.

 

Certo è tutto molto lontano da qui, eppure mi infilo in un top striminzito, imbraccio la giacca di jeans e in dieci minuti sono allo Shapes con gli amici. Come se stessimo andando a una festa in spiaggia, niente pretenziosità o sfarzo, solo drink e una warehouse, un posto familiare. Arriviamo che gli YOWL stanno già suonando, brand-new band che scalda i primi arrivati con un punk sostenuto, nelle cui pieghe cupe e distorte si insinua una voce profonda: lo-fi e gioventù a cui non piace prendersi troppo sul serio. Un ottimo inizio, fomenta il pubblico. Un altro paio di drink e salgono sul palco i Many Things: un’atmosfera sognante a tinte colorate si impossessa della stanza, beat che si insinuano sotto la pelle, gli occhi chiusi tesi verso quella melodia e tutto il corpo che ne segue il ritmo ipnotico, in un movimento fluido che è un tutt’uno con quello di chi sta accanto. Quando il set si chiude siamo ormai in un’altra dimensione, dove tutti ballano e quello che c’è oltre la porta almeno per un altro po’ è solo un rumore che non sentiamo. Appena gli Is Tropical si affacciano, nella loro nuova formazione di quattro membri (Kristie Fleck, che aveva collaborato con la band per “Dancing Anymore” è diventata a tutti gli effetti parte del progetto), il pubblico dello Shapes esplode.

 

 

Questa è in effetti una delle tappe del loro tour europeo (che comprende anche l’Italia), per presentare la loro nuova creatura, “Black Anything”, sotto l’ala dell’etichetta newyorkese indipendente Axis Mundi, e in collaborazione con Luke Smith (Foals, Depeche Mode, tra gli altri). L’album uscirà in cinque vinili trasparenti di due tracce, ciascuno registrato in un diverso continente in cui la band ha suonato, e che verrà rappresentato sul disco stesso. Il risultato finale costituirà l’intero globo terrestre, e sarà un’opera d’arte e un tributo ai paesi che hanno ispirato i vari pezzi. Le tracce vengono promosse attraverso network locali e “persone che sono ispirate dal progetto”, come si legge nel comunicato stampa.

 

Ed è chiaro che le persone anche allo Shapes sono entusiaste della band, e la band di loro. Lo scambio di energia fra il palco e la folla è sorprendente, e nessuno può evitare di farsi trascinare nell’eccitazione che sbalza di qua e di là, perché loro sono lì per lo stesso motivo per cui ci siamo noi, divertirsi e fare festa. Proprio come se fuori dalla porta il vento non imperversasse sui ciliegi.

Yowl, Many Things e Is Tropical, tutti progetti London-based, confermano che la scena indipendente e underground della città è più che mai attiva, e non solo nel proprio (seppur tutt’altro che ristretto) circuito, ma si espande e conquista anche le terre più lontane ed assolate. Ancora una volta ballo al ritmo degli Is Tropical ed è subito estate.