Caro Iggy,

volevo solo sapere se pensi che una ragazza dovrebbe baciare un ragazzo al primo appuntamento.

Con affetto,

Veronica.

 

Veronica,

dipende da dove lo baci.

Con affetto,

Iggy.

 

(Da “Iggy Pop: Lust For Life”, Paul Trynka).

 

Quando un signore capace di una risposta tanto brillante decide di fare un nuovo disco, l’unica cosa che puoi fare è correre in cucina, aprire quell’anta del mobile, tirare fuori una bottiglia di Tequila e brindare all’Iguana, che ha cambiato pelle di nuovo ed è tornato più scaglioso che mai.

Già, perché questa volta possiamo brindare davvero al suo ritorno, con pochi dubbi in testa sul risultato. Non soltanto perché i primi due singoli del futuro “Post Pop Depression” sono davvero ottimi e in pieno stile “Lust For Life” (aka prendere o lasciare), ma anche perché gli uomini che ci sono dietro di lui sono più affidabili del Signor Wolf di Pulp Fiction: risolvono problemi.

No, non preoccupatevi, cari sindacalisti del rock, non bisogna essere per forza amanti dei fucili e delle ideologie di destra estrema per adorare la musica di Joshua Homme, bisogna solo amare il rock’n’roll e magari provare un certo piacere nell’immaginarsi dispersi nel grande deserto californiano del Joshua Tree, con un pick-up rosso sotto il culo e qualche visione orrorifica à la David Lynch pronta a manifestarsi laggiù dove la sabbia luccica per il caldo infernale.

Sì, perché Iggy Pop non solo si è scelto tre signori Wolf per registrare questo album (Homme e Fertita dei QOTSA, e Matt Helders degli Artic Monkeys), ma si è scelto anche uno studio unico in tutto il mondo, per dare vita a questa nuova parte di sé: il Rancho De La Luna, una “casa quasi-normale”, dispersa in mezzo al suddetto deserto californiano.

La’, persi tra la sabbia, come ha raccontato l’Iguana da Stephen Colbert, i quattro moschettieri si sono rinchiusi a registrare per due settimane, con Homme a fare il David Bowie che fu, chiudendo così il 17esimo album solista del padrino del punk.

 

 

 

Siamo lontani dagli ultimi da album offerti da Iggy, perché l’Iguana nella sua carriera ha dimostrato di dare il meglio di sé quando viene addomesticato a dovere da una personalità forte accanto (ieri Bowie, oggi Homme) e che si prenda cura della sua voce e degli arrangiamenti dei suoi lavori. E poi, che dir se ne voglia, Homme sa quello che fa e non ha fatto mai niente a caso. L’ultimo disco dei QOTSA, i Them Crooked Voltures e tutto il resto sono qui a dimostrarcelo. Così come “Gardenia” e “Break Into Your Heart”, i primi due singoli estratti da “Post Pop Depression”, il disco che fa risvegliare Iggy dalle macerie, di nuovo, proprio nell’anno in cui il suo salvatore e non semplice amico (parole dell’Iguana) è scomparso.

 

 

Non vi resta allora che aspettare più che fiduciosi il 18 Marzo, data di uscita dell’album di questo veterano militare in pensione che riflette in 9 tracce sullo stile di vita americano e su ciò che ti lascia “quando alla fine sei inutile per tutti fuorché per te stesso”.

Alziamo i bicchieri di Tequila e facciamo un altro brindisi al ritorno dell’Iguana, anzi due: uno d’obbligo va’ al signor Wolf per eccellenza, che all’Iguana salvò la vita e la carriera, a Berlino, un po’ di tempo fa.