Passeggio solitario per le strade di uno dei quartieri più eleganti dell’intera capitale: Prati, non lontano da Castel Sant’Angelo. Respiro la prima giornata di primavera permettendomi di renderla ancor più “profumata” con un bicchiere di prosecco sorseggiato al tavolo di uno dei tanti locali della zona. Inizio poetico…ma sto divagando troppo, catturato dalla “grande bellezza” della città eterna quasi come fossi un turista in visita per la prima volta. Scusate.

Il richiamo a Roma non è però casuale. Con l’articolo di questa settimana vorrei infatti aggiungermi alle fila di coloro che vedono nel concerto dei “dinosauri del Rock” (i Rolling Stones), in programma per il 22 giugno proprio qui nella capitale, l’occasione di un riscatto anziché un disastro da calata dei Lanzichenecchi. Il grande evento avrà luogo nell’arena del Circo Massimo che ospiterà circa 65.000 fan sfegatati in arrivo da tutta Europa. Si prospetta quindi uno spettacolo più unico che raro, a maggior ragione data la location davvero “imperiale” tanto voluta da Jagger e compagni. Ovviamente però questi “numeroni” hanno spaventato la soprintendente ai beni archeologici Mariarosa Barbera che, perentoria, ha affermato come decibel in eccesso ed una folla incontrollabile “potrebbero causare danni irreparabili” al sito in questione. L’ingombro causato dall’evento infatti sarebbe “non sostenibile per un’area di particolare pregio e delicatezza, e i rischi per la conservazione del patrimonio archeologico sono elevati e difficilmente prevedibili”. Una domanda però mi sorge spontanea: ma il live8 del 2005, il concerto dei Genesis del 2007, i festeggiamenti per lo scudetto della Roma del 2001 e quelli per la vittoria dei mondiali del 2006 non si sono svolti tutti al Circo Massimo? Ed ogni fine dell’anno non sono numerosissime le persone che si lanciano in festeggiamenti, balli e canti, proprio in questo luogo ora divenuto “tanto sacro” ed inviolabile? Della stessa opinione della Barbera pare poi Adriano La Regina, da ben 28 anni a capo della soprintendenza di Roma, il quale chiosa come sia “indegno sfruttare luoghi così preziosi e darle in mano a masse incontrollabili.”. Ma in questi tre decenni di carriera durante i quali l’arena è stata palcoscenico per manifestazioni di ogni tipo, te cosa hai fatto? Probabilmente dietro a parole dal forte sapore morale si nascondo interessi meramente politici. Forse non ti sta tanto simpatico il nuovo sindaco Marino (grande fan degli Stones e sostenitore dell’evento) ? Dai che a noi puoi dirlo.

Secondo il mio modesto parere, anziché comportarsi in maniera anacronistica alzando inutili veti (un esempio: nella tanto “civile” Inghilterra, durante il solstizio d’estate, è possibile ballare per tutta la notte al ritmo di jambè e congas all’interno del sito archeologico di Stonehenge. Visto il numero impressionante di poliziotti sconsiglio però vivamente di tentare di portarsi a casa un “souvenir”), sarebbe intelligente evitare un nuovo caso “Venezia” post-concerto dei Pink Floyd del 1989. Non conoscete questa storia? Incredibile. Senza dovizia di particolari vi basti sapere che la Serenissima abbandonò completamente al loro destino la band inglese, costringendola così non solo a pagare di tasca propria le transenne per arginare la folla in piazza San Marco, ma persino a far arrivare il palco galleggiante con tanto di rimorchiatori da Trieste. La città era quindi assolutamente impreparata ad accogliere la folla attesa per una manifestazione di tale risonanza, il “concerto del secolo” a detta di molti. E l’immensa folla abbandonata a se stessa effettivamente causò non pochi problemi ai veneziani che per ben 3 giorni furono costretti a ripulire la loro incantevole piazza San Marco dalla sporcizia. Tralasciando il discorso sull’inciviltà degli spettatori accorsi, credo sia chiaro come un problema centrale sia stata l’incapacità delle autorità competenti a gestire la spettacolare manifestazione (che consiglio caldamente di vedere su youtube. Un sogno ad occhi aperti lungo 90 minuti).

Permettetemi però di fare una precisazione. Non vorrei infatti si pensasse sia spinto a fare le mie affermazioni poiché privo di senso civico e rispetto nei confronti del patrimonio artistico del Belpaese. Tutt’altro. Il sottoscritto punta invece il dito contro quelle amministrazioni fintamente moraliste che permettono poi scempi come quello accaduto di recente a Pompei dove vandali armati di scalpello hanno trafugato l’immagine di una dea da un affresco di una villa. Il primo problema sono loro.

(PS: io al concerto ci sarò. “It is only Rock‘n’Roll but I like it”!)