Ipnotici, affascinanti e misteriosi, la band di El Paso, Texas arriva a Firenze per uno show che si annuncia spettacolare.

 Tante volte mi sono interrogato su quale rapporto si instauri in musica fra originale e derivativo, più che mai quando si tratta di neo-psichedelia, ovvero quella corrente che riprende gli stilemi del rock a cavallo fra gli anni ’60 e ’70 riproponendoli in chiave moderna: come avrebbero reagito Syd Barrett e John Lennon se fosse stato chiesto loro di suonare musica le cui coordinate erano state fissate 50anni prima? Probabilmente non ne avrebbero neanche voluto parlare e si sarebbero lanciati alla ricerca sfrenata di modernità partorendo quelle gemme di pop (psichedelico) che tutti amiamo. Con questo spirito schiaccio play sulla pagina bandcamp degli Holy Wave, quintetto che nasce a El Paso ma che segue le tracce lisergiche lasciate da Rocky Erickson e si traferisce a Austin, sempre in Texas, città sinonimo di garage e psichedelia dove ogni anno si tiene una delle manifestazioni musicali più importanti, l’Austin Psych Festival, La Mecca per tutti coloro che il mondo lo vedono diviso in frattali caleidoscopici. Nel mentre che le tracce scorrono, ignaro di ciò che mi sta accadendo, mi ritrovo completamente intrappolato in un dolcissimo mare di sabbie mobili dove lunghe onde di riverbero accompagnano melodie sognanti; e dimentico tutte le speculazioni iniziali.

 

Dio benedica il reverbero Holy Wave in concerto

 

Dopo gli ottimi risultati ottenuti coi loro primi due album, gli Holy Wave tornano con un terzo lavoro intitolato “Freaks of Nurture”  licenziato dalla Reverberation Appreciation Society, etichetta che fa capo proprio all’Austin Pysch Festival, a dimostrazione che nella città texana la band ha trovato ben più di una semplice residenza artistica. Il disco è anticipato dal magnifico singolo “California Took My Bobby Away“, dedicata al loro concittadino Bobby Fuller, celebre icona del rock and roll dei primi anni ’60 morto in circostanze misteriose e sorta di James Dean delle sei corde. Il brano conferma le qualità già espresse dalla band ma spara il sound degli Holy Wave in una stratosfera di shoegaze ovattato che guarda più ai My Bloody Valentine che alla Swingin’ London rendendo il gioco molto più interessante. Domenica 3 Aprile i cinque texani saranno sul palco del Combo Club di Firenze per uno show che sinceramente non vorrei perdermi per nulla al mondo, curioso di vedere come si fonderanno i muri di suono tipici del genere con le affascinanti melodie vocali che la band ha saputo scrivere sin dai suoi esordi, dimostrando una qualità che va al di là degli stilemi di riferimento.

L’occasione è preziosa perchè il quintetto arriva in Italia per due sole date, l’altra a Padova, per poi volare via attraverso tutta l’Europa; a rendere l’appuntamento fiorentino ancora più interessate si aggiunge il prezioso opening act, gli shoegazer We Melt Chocolate e il djset a cura di una raffinata crew di djs fiorentini. Preparate i caleidoscopi.

 

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