L'arrivo della app Periscope è stato definito da molti come una rivoluzione per il mondo della comunicazione. Ma quali sono le reali implicazioni del progresso tecnologico in questo ambito?

Il futuro è arrivato

Probabilmente abbiamo sbagliato i calcoli. Un sacco di persone come me, cresciute con la fantascienza degli anni ’80 (solo per fare alcuni esempi Blade Runner e Brazil) fino a pochi anni fa non si  sarebbero nemmeno immaginate di poter vedere certe cose in vita. Cose come i droni, l’evoluzione dei robot, la realtà virtuale, i bitcoin che sembrano usciti da un romanzo di William Gibson, un presidente americano di colore e, prevalentemente, lo sviluppo della comunicazione attuato da internet. Eppure è già tutto qua, ed il futuro sta lentamente scomparendo in una dissolvenza incrociata con il presente. Siamo già all’interno di un incubo Orwelliano? Oppure vegetiamo nello spazio cosmico di una delle infinite paranoie di Dick? Senza rendercene conto dobbiamo già fare i conti con i rischi di vivere nell’evoluzione tanto sognata. Come la dipendenza dalle tecnologie. Ormai viviamo circondati da oggetti che ci semplificano l’esistenza e, senza rendercene conto, non possiamo più farne a meno. E paranoia torna ad essere veramente una parola chiave, in un mondo in cui tutto è accelerato e in cui veniamo continuamente osservati.      

 

Il futuro: dalla fantascienza, robot e social                    

Ma nonostante tutto il genere sci-fi può sopravvivere? Adesso che il futuro è stato raggiunto cos’altro potremmo inventarci? In questo momento la fantascienza ha bisogno di una tirata a lucido per potersi rinnovare, reinventando il futuro.  Andare oltre i robot e i vecchi canoni del genere, questa è la grande sfida delle nuove generazioni.    

 

Pure io sono rimasto scottato da questa improvvisa impennata  della tecnologia.  Anni fa, durante l’avvento dei social, provai a proiettarli avanti nel tempo ed immaginai la loro massima evoluzione. Una sorta di piattaforma in cui le persone potevano riprendersi 24 ore su 24, condividendo la loro intera vita. L’idea purtroppo fu accantonata per lasciare spazio ad altri progetti, sicuro del fatto che ne sarebbe passato di tempo prima di vedere una cosa del genere. Invece mi sbagliavo. È appena entrata sul mercato la app per smartphone e pc Periscope, che si avvicina maledettamente alla mia visione di social network del futuro.

Così, leggermente infastidito, ho deciso di provarla.  

 

Periscope: life streaming for mobile

Periscope è un’applicazione lanciata dal colosso Twitter per trasmettere in diretta un video fatto con il proprio smartphone. Questa è una grande rivoluzione perché fino ad adesso lo streaming live era possibile solo attraverso un pc dotato di una webcam. Ora basta un semplice cellulare per farlo, rendendo la cosa molto più immediata e alla portata di tutti. Periscope necessita di un account Twitter, in modo da suggerire le dirette delle persone che già seguiamo sul portale (saremo comunque in grado di seguire le dirette di chiunque se vengono condivise e rese pubbliche). Naturalmente sarà collegata ad un GPS per rilevare il luogo da cui stiamo facendo il video. Inoltre si potrà commentare la diretta delle persone e, toccando lo schermo, ogni spettatore può inviare una serie di cuoricini per mostrare il suo apprezzamento. L’app tiene conto di quanti cuori ricevi dagli spettatori. Così più cuori avrai, più salirai nella classifica della lista dei “Più Apprezzati”. Un’altra inquietante idea per incantare le persone, dandogli quel senso fasullo e artificioso di celebrità. Mi immagino già schiere di ragazzini/e intente a fare qualsiasi cosa tramite Periscope pur di prendere qualche cuoricino.

 

Ma passiamo al resoconto della mia esperienza con l’applicazione. Ho visto: una ragazza che si spogliava lentamente invasa dai cuoricini, una ragazza chiaramente in paranoia perché aveva un bollicino sulla fronte, una ragazza che commentava il suo taglio di capelli, un’intervista a Steve Aoki, un’ex pornostar che guardava la tv (?), un club con persone che danzavano, una comic convention, il macellamento di un maiale, Simona che diceva di essere unica perché ha un seno grosso, un tipo che voleva fare sesso online,  persone che avevano solamente bisogno di parlare e, dopo essermi totalmente annoiato per circa mezz’ora (mi scuso ma non sono riuscito ad andare oltre) sento di poter dire tranquillamente che l’umanità, dopo essere stata interessante per qualche secolo, è divenuta la razza più inutile del mondo.

 

L’app può essere anche una grande innovazione, perché inventa un nuovo tipo di comunicazione, o di arte, se vogliamo volare con la fantasia. E cioè quello della vita in diretta, senza sosta. Un enorme flusso vitale di persone, attraverso il mondo intero, che unisce tutti in un’unica creatura multimediale. Ma, in fin dei conti, la domanda principale è: ci interessa veramente tutto questo? Che utilità ha osservare la vita di milioni di persone? Come sempre tutte le grandi possibilità dell’innovazione saranno spazzate via da noi stessi, perché tendiamo sempre a fraintendere l’uso di tale tecnologia, portandolo alla deriva. Pensate un po’ alle implicazioni che può portare Periscope:

a – diverrà un canale di pornografia casalinga e una chat room per sesso virtuale

b – la presenza di minorenni al suo interno è veramente preoccupante

c – cambierà il modo di comunicare creando per l’ennesima volta un luogo dove si vende l’autostima, dove chiunque farà marchette in cerca di cuoricini e visibilità (e prima o poi qualcuno combinerà dei guai pur di apparire)

d – cambierà pure l’informazione con il suo servizio di live streaming, ma a chi interessa veramente?

e – cambierà  il modo di raccontare e raccontarsi. Già adesso si avverte tra le persone che frequentano il servizio una sorta di leggerezza che le estranea dal resto del mondo, anche se ipoteticamente vi sono collegate 24 ore su 24. Possiamo chiamarlo il nuovo grande sogno.

f – la privacy scomparirà totalmente

g – altre considerazioni varie che solo il futuro ci potrà dire, se possiamo chiamarlo tale.

 

Cosa accadrà in futuro

Così, visto che sono in tema, mi prendo la mia piccola rivincita su Periscope e concludo una volta per tutte la mia idea partorita anni fa e mai conclusa. Nel futuro si creerà un movimento di persone che trasmetterà la propria vita intera in diretta, senza sosta. Si riconosceranno per strada perché avranno una piccola telecamera addosso (una GoPro?) collegata allo smartphone per filmare quello che vedono trasmettendolo ad un social. Le batterie degli smartphone dureranno un periodo molto più alto e ognuno avrà sempre un carica batterie portatile in tasca. Le persone per strada accetteranno tranquillamente di essere filmate perché la cosa ormai sarà un fenomeno di massa. Probabilmente non sarà Periscope ad offrire questo servizio in futuro, destinata ad essere soppiantata da app più aggiornate. Ma rimarrà il suo concetto di life streaming, e tutti avranno i loro warholiani 15 minuti di celebrità, anzi i 365 giorni l’anno. Ma ricordatevi che, ai giorni nostri, il confine tra celebrità e mediocrità è decisamente sottile.

Concludo dicendo che in realtà qualcosa di interessante sta nascendo nel genere sci-fi, e per questo dobbiamo ringraziare quel geniaccio di Charlie Brooker. Infatti è decisamente da segnalare la serie da lui creata, Black Mirror, che tocca argomenti interessantissimi e “nuovi”, dando qualche segnale di speranza.

In fondo non resta altro da capire che il futuro è destinato a sopravvivere, perché sarà sempre inesorabilmente legato al presente.