Cinque tavole illustrate per fare riflettere su cinque forme di disuguaglianza: l'omofobia, il sessismo, la xeonofobia, lo specismo e l'slamofobia.

Una gallery contro l’omofobia, l’islamofobia, la xenofobia, lo specismo e il sessimo.

Disuguaglianza, imparità sociale e discriminazione sono tematiche contemporanee e molto attuali.

A volte, tuttavia, la frequenza (o la superficialità) con cui tali concetti vengono affrontati dai media rischiano di fargli perdere di importanza, facendo scordare ai lettori che il provare a comprendere (e ridurre) tali differenze è una delle grandi sfide della società globalizzata in cui viviamo.

Abbiamo dunque deciso di sviluppare un progetto grafico che, prendendo spunto da fatti di cronaca o eventi accaduti recentemente, affronti alcuni di questi temi per sottolinearne l’importanza con un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti: quello delle immagini appunto.

Gli argomenti sono affrontati in maniera non diretta, facendo dunque a meno dell’utilizzo di rappresentazioni forti o scene esplicite, con l’obiettivo di indurre il lettore alla riflessione e a una sua personale interpretazione della tematica.

Homophobia. Una madre tappa gli occhi a sua figlia, come se volesse proteggerla da qualcosa che sta accadendo, in questo caso due uomini o due donne che si baciano. È la messa in scena del perbenismo della nostra quotidianità: ‘cosa è diverso è male e bisogna tenerlo fuori dalla portata dei bambini’.

Xenophobia. Lo scorso aprile il Sudafrica è stato scosso da una ondata di violenza xenofoba ai danni di vari immigrati africani. Violenza fratricida di un popolo che combatte se stesso come l’uomo raffigurato che, lanciando uno slogan di protesta forte (“Fuori dal Sudafrica”), si ritrova solo a combattere contro uno specchio: contro se stesso.

Sexism. Come sarebbero le donne viste dagli occhi di un sessista? Così, come merce di scambio; occhi che danno valore ad ogni parte del corpo di donne che vivono semplicemente la loro vita, ma non per questo vengono riconosciute nei loro diritti.

Specism. Il grande albero al centro della figura rappresenta l’ecosistema. Dove gli animali, sentendosi sicuri, vivono. E poi un piccolo ed insignificante uomo senza volto che, noncurante, recide tale albero alla base, uccidendo varie specie e rovinando l’ecosistema, senza che nessuno lo fermi. L’importante è creare di più, produrre di più. Ciò che infastidisce si taglia!

Islamophobia. A fronte di vari eventi di ‘terrore di matrice islamica’, vi è stata una massiccia islamofobizzazione. Spesso donne bellissime vengono apprezzate, ma se sul loro capo viene messo un velo, allora sono discriminate e offese. Così succede per gli uomini, dove un copricapo o un vestito non occidentale li cataloga direttamente come terroristi che potrebbero farsi esplodere da un momento all’altro.