Ovvero: sette capolavori del cinema a stelle e strisce defraudati dei premi Oscar.

La storia dei premi Oscar – il più grande riconoscimento cinematografico al mondo – è, come ogni altro premio, una storia di vincitori e vinti; di sottili dinamiche atte a far prevalere un film – un’opera, un prodotto – rispetto ad altri. Una competizione dove non vince necessariamente il migliore in concorso; piuttosto quello meglio sponsorizzato.

All’interno quindi di una storia di favori, dispetti, sottrazioni e compensazioni, balzano agli occhi alcune clamorose “ingiustizie”, vittorie discutibili che fanno da contraltare a inspiegabili dimenticanze.

Quelli che seguono sono i nostri 7 giganteschi abbagli presi dai giurati dell’Academy.

 

7) 2013: Argo – Zero Dark Thirty

 

La CIA è al centro del racconto tanto nel terzo film da regista di Ben Affleck quanto nel capolavoro di Kathryn Bigelow. Ma le assonanze tra i due film finiscono qui. La Bigelow sposa con decisione il registro drammatico mentre Affleck si affida a toni più da commedia. Entrambi si rifanno a fatti realmente accaduti; qualche concessione romanzesca in più per Affleck, maggiore aderenza filologica per l’ex moglie di James Cameron. Un buon film il primo, un capolavoro del genere il secondo; la cattura del ricercato numero uno al mondo che si trasforma in un’ossessione capace di riempire il senso di un’esistenza per lasciarsi però alle spalle un disorientante senso di vuoto. Due livelli di finezza registica imparagonabili.

 

premi Oscar 1

 

 

6) 1997: Il Paziente Inglese – Fargo

 

Prima nomination al Miglior Film – e primo Oscar per la Sceneggiatura – per Joel e Ethan Coen, con uno dei loro migliori capolavori; Fargo è il cinema dei fratelli Coen per antonomasia. Eppure è bastato il melodramma di Anthony Minghella, tratto dal romanzo del canadese Michael Ondaatje, per impedirgli una scontata statuetta, rimandata di oltre 10 anni. Addirittura 9 Premi Oscar e un successo francamente eccessivo considerato il reale valore artistico del film del regista britannico. I Coen dovranno invece attendere Non è un paese per vecchi perché l’Academy riconosca loro l’ambito premio e faccia segnare un’inversione di marcia rispetto all’ostracismo iniziale.

 

premi Oscar 2

 

Continua a leggere a pagina 2.