Siamo stati al Club To Club 2016 per raccontarvi uno dei festival più interessanti d'Italia.

Il Club To Club 2016 è appena giunto al termine con un’edizione fantastica, un continuo susseguirsi di live imperdibili. La line up di questo anno lo ha definitivamente consacrato tra i festival più importanti d’Italia, stupendo per la sua varietà.

Ce n’erano per tutti i gusti. A partire dal primo appuntamento del festival di mercoledì alla Reggia di Venaria con gli interessantissimi (ed italianissimi) Gang Of Ducks, etichetta di elettronica divisa tra Torino e Berlino che è una delle realtà nostrane più concrete.

 

Giovedì è stato il turno di Tim Hecker, in un set ipnotico tra ambient, drone-music e noise, e di Arca. Il dj venezuelano è salito alla ribalta dopo aver curato le basi dell’ultimo disco di Bjork, Vulnicura. Nella Sala Gialla del Lingotto ha dato la riprova del suo talento con un folle dj set accompagnato dalle visuals di Jesse Kanda.

 

Ma i momenti topici del C2C sono stati venerdì e sabato.

Un venerdì che parte con il bellissimo live di Anna von Hausswolff. La cantautrice svedese si è fatta conoscere nel 2015 con il bellissimo The Miraculous, album dalle tinte dark che recupera le atmosfere dei grandi artisti gothic degli anni 80. Il suo è un concerto esplosivo che spinge subito al massimo l’impianto del Lingotto.

Dopo di lei gli Swans con quello che forse è il live più bello del festival. Una vera e propria apocalisse musicale, con Michael Gira che assume le sembianze di un santone sul palco. Quella degli Swans è una musica nichilista che ipnotizza, rendendo il live un’esperienza indimenticabile. Uno degli unici gruppi che continua a suonare una vera e propria no-wave, con squarci gotici di post-punk. Avanguardia allo stato puro. La chiusura con The Glowing Man è stato uno dei momenti più punk dell’anno.

 

Club To Club 2016 1

Il live degli Swans. Foto di Lorenzo Borghini

 

 

Da qui in poi si entra in piena zona elettronica con Powell (uno dei dj set più folli di sempre), Chet Faker che entra nei panni del dj con il suo progetto Nick Murphy (epico il remix a metà set di Everything in is right place dei Radiohead) e Laurent Garnier, da sempre una sicurezza. Infatti con la techno del leggendario dj francese il Lingotto si scalda definitivamente.

Poi, verso le 4 di notte, le luci della sala si spengono lasciando il pubblico nell’oscurità più totale e gli Autechre ci trascinano nel loro mondo fantastico. Ecco uno dei live che tutti aspettavano maggiormente, quello dei geni dell’elettronica che negli anni 90 hanno unito l’ambient alla techno rivoluzionando un genere intero.

Un’ora in apnea con le stelle oscure dell’elettronica, in un live fatto di sensazioni, di suoni provenienti da un futuro poco rassicurante. Ma pur sempre futuro, perché gli Autechre dimostrano di essere avanti anni luce rispetto ad ogni artista contemporaneo. Senza ombra di dubbi il live più affascinante del festival insieme a quello degli Swans.

 

 

 

A chiudere Andy Stott, ormai uno dei nomi più importanti della scena elettronica mondiale.

 

Il sabato vede come protagonista Jonny Greenwood con il suo progetto Junun. Il chitarrista dei Radiohead sale sul palco con un live fatto di sperimentazione, in un affascinante incontro tra occidente e oriente.

Poi arriva il momento della storia: il momento di Dj Shadow, con lo show che festeggia i 20 anni del suo capolavoro Endtroducing.

Dopo Jon Hopkins e i Motor City Drum Ensemble ci avvertono che il C2C è agli sgoccioli.

Infatti finisce tutto domenica con il dj set di Lorenzo Senni, fresco di contratto con la Warp Records.

 

Con quasi 50000 presenze il Club To Club 2016 è stato un festival mastodontico, capace di spaziare tra i generi in maniera impeccabile. Una delle note più piacevoli è stata notare come in un festival che ricerca nuove vie musicali, con uno sguardo fisso verso il futuro, siano stati gli artisti più “vecchi” a farla da protagonista. L’esempio lampante sono gli Swans e gli Autechre (di cui avevamo già parlato a proposito del Sònar 2015), in due live quasi complementari. L’oscurità della musica di Michael Gira & co si fonde perfettamente con l’oscurità della sala nel momento in cui suonavano gli Autechre. La dimostrazione di come i generi possano seguire gli stessi percorsi indicando la strada per l’avvenire.

Noi intanto non vediamo l’ora di essere alla prossima edizione del Club To Club.

 

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