Ecco la nostra lista di videogiochi da provare sotto sostanze stupefacenti.

La passione per i videogiochi include una serie di ritualità. Di sicuro prevede ore ed ore davanti ad uno schermo, l’alienazione dalla realtà, da soli o con qualche amico… e magari l’assunzione di un po’ di erba o sostanze stupefacenti varie. Il binomio videogiochi-erba è collaudatissimo, e gli effetti della sostanza sono indicatissimi per godere di un videogioco più di quanto non accada da sobri: i sensi vengono acuiti, i confini tra il mondo reale e quello sullo schermo si perdono via via tra i fumi di un buono strain, e in men che non si dica è notte fonda, o l’alba.

 

Certo non è l’unica sostanza che si presti all’uso, anche l’oppio e derivati portano interessanti effetti: pace dei sensi, immersione profondissima, massima capacità percettiva… alcuni giochi non possono che guadagnarne! Per i più coraggiosi, anche gli allucinogeni sono una risorsa da tener presente: soprattutto nelle ultime ore, in cui l’effetto declinante – magari dei funghi allucinogeni, più che di un aggressivo acido – lascia il cervello in quello stato incredibilmente reattivo ed illuminato capace di farci sperimentare il nostro gioco preferito con una luce negli occhi tutta nuova. Ma quali sono i migliori titoli da giocare sotto effetto di sostanze?

 

Super Mario Galaxy 2

sostanze stupefacenti 1

 

Il giustamente osannato titolo di casa Nintendo per WiiU è uno degli esempi più maestosi di level design esemplare, grafica esplosiva e gameplay coinvolgente. Con il cervello reso frizzantino grazie ad un po’ d’erba, o agli effetti di un allucinogeno, sarà incredibile volare da una galassia all’altra, o anche gironzolare sull’astronave-capoccia di Mario ed importunare i Toad, ignari di avere a che fare con un capitano alquanto alterato. Una colorata esperienza davvero da sogno, e di fronte a certi scenari ci sarà facile pensare che gli sviluppatori abbiano proprio pensato a quest’evenienza…

 

Fallout 4

sostanze stupefacenti 2

 

Tra questi titoli, Fallout 4 è l’unico per cui mi sento di dire con sicurezza che è più divertente sotto sostanze che da sobri. Perdersi nelle Wastelands con il cervello in balìa di una o più sostanze è estremamente appagante, anche rilassante. È proprio l’essere open-world a dare a quest’esperienza quel pepe in più, aggirarsi tra le rovine del Commonwealth con il sottofondo di un bel pezzo di Diamond City Radio (la mia preferita è The End of The World…) ha un fascino difficile da superare… finché non incappiamo in un Deathclaw. La trama passa in secondo piano, saremo noi, il nostro alter-ego e magari il fido compagno canino, compagnia più che mai utile per compensare la nostra momentanea carenza di presenza, nel duro mondo post-nucleare.

 

Portal

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Portal, come anche il suo altrettanto meritevole seguito, ha stravolto gli schemi del classico gioco di successo per realizzare un puzzle-game che ci farà stare attaccati allo schermo per diverse ore. E allora perché non stravolgerli ulteriormente giocandoci strafatti? Certo, probabilmente risolvere molti livelli richiederà più tempo… ma in realtà ne passeremo di più gingillandoci in strani esperimenti con la Portal Gun, mandando piacevolmente in cortocircuito le zone del cervello deputate a percezione spaziale ed equilibrio.

 

Civilization 6

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L’ultimo capitolo della serie-capolavoro di Sid Meier è un sunto del meglio visto nei capitoli precedenti, e la sindrome del one-more-turn non ci permetterà di lasciare il comando della nostra nazione tanto facilmente. E sotto l’effetto di una sostanza rilassante, che sia il vostro strain indica preferito o un po’ d’oppio, si naufraga piacevolmente tra una schermaglia di confine e l’altra: magari condurremo i nostri eserciti verso scontri un po’ troppo audaci o mal congegnati, buttando nel cesso decine di turni, o concluderemo decisioni alquanto superficiali in uno scambio commerciale… ma ne sarà valsa la pena.

 

Journey

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Uno dei migliori indie-game mai rilasciati, Journey è un’esperienza da vivere con occhi e mente: il viaggio che intraprenderemo sarà un avvicendarsi di immagini e musica in grado di trasportarci, sebbene solamente per circa un paio d’ore, in uno splendido mondo onirico. La narrazione è lasciata tutta a questi elementi, senza l’utilizzo della parola… e se rendiamo ancora più speciali queste due ore, l’esperienza sarà davvero memorabile. Con qualunque sostanza vorremo approcciare il titolo, i morbidi deserti, le candide nevi e i venti d’altri tempi, saranno una delizia che difficilmente rivivremo in qualche altro – magari super blasonato – videogioco.

 

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