Ogni mese sceglierò l’ultima cosa che ci ha fatto innamorare ancora una volta della musica elettronica, un vero e proprio Digital Love

Decidere di far uscire il proprio album 3 giorni prima della fine dell’anno non la reputo assolutamente una buona idea di marketing, specie in un’epoca storica in cui i classificoni di fine anno la fanno da padrone.

Ma qui abbiamo a che fare con un personaggio che di marketing non ne capisce molto, preferisce far parlare la propria musica.

Non a caso nel periodo “pre-superstar dj” Kyle Hall lo immagino tipo un adolescente infognato con i videogiochi sparatutto e malato di film di fantascienza. Il classico nerd maledettamente maniaco di house-music e macchinette analogiche.

Oggi è un ragazzone un po’ troppo cresciuto che,  per l’età che ha, probabilmente ne ha già viste un po’ troppe. A soli 24 anni infatti Kyle ha già all’attivo un paio di album e una ventina di Ep su etichette più o meno conosciute, oltre ad essere il proprietario di una label e ad aver portato i suoi dj-set in giro per mezzo mondo.

La sua ultima fatica si chiama “From Joy”, è uscita per la sua Wild Oats, ed è un album che lo rappresenta al 100%, così come al 100% rappresenta il suono di Detroit di oggi, città in cui è nato e nella quale tuttora vive.

 

Le 8 tracce che compongono l’album sono state registrate nella casa del padre nei sobborghi della Motor City, precisamente a Joy Road, da qui il nome dell’album.

Per me è un bellissimo disco che mescola sapientemente house e techno mantenendo un profilo volutamente Lo-fi. Secondo le critiche con questo album Kyle “MotherFuckin” Hall si consacra di diritto nell’olimpo dei mostri sacri dell’elettronica made in Detroit, e scusate se è poco.

Il mio consiglio è di correre nel vostro negozio di dischi di fiducia e ordinare “From Joy” il prima possibile, perché Kyle non sarà un esperto di marketing, ma ogni volta che mette le mani su qualcosa, il prezzo sale vertiginosamente.

 

BONUS TRACK: MAX GRAEF & GLENN ASTRO – “MAGIC JOHNSON”

 

Ninja Tune non riesce a star ferma un secondo. L’ultima uscita è un lavoro a 4 mani firmato Max Graef & Glenn Astro, due tracce molto interessanti così come l’accostamento continuo tra house e jazz. Chissà che Ninja Tune non voglia aprire a nuove sonorità per il 2016…nel frattempo buon ascolto!