David Cronenberg rimpasta tutta la sua arte, tutta la sua poetica per dire cose nuove.
Il nuovo film del canadese David Cronenberg ruota attorno alla famiglia Weiss, una famiglia atipica, ma perfetta per l’attenta analisi che ci propone il regista. Il campo d’indagine è il mondo dello spettacolo, degli eccessi, dei soldi a palate e quindi il lato oscuro degli studios hollywoodiani.
Ma come si può rimanere indifferenti a History of violence? A tutta quella martoriazione della carne che è anche sangue versato da una nazione, da quell’America folle mai rappresentata così lucidamente dal regista. E come non notare la potenza delle immagini nella Promessa dell’assassino? La scena del bagno turco è quanto di più crudo ci abbia mostrato Cronenberg in tutti questi anni, è un groviglio umano, carne lacerata, spasimi di dolore, contrazioni; e lotta, lotta per sopravvivere. Quindi, sorvolando i pochi commenti negativi, ci esponiamo e possiamo dire con grande calma e sicurezza che sì, Cronenberg è cambiato nettamente rispetto a venti anni fa, ma lo vediamo più come un pregio, un riuscire a rimpastare tutta la sua arte, tutta la sua poetica per dire cose nuove in modi sempre più sorprendenti.