Blue ruin non è il classico revenge movie, un film più intimistico e personale
Il regista Jeremy Saulnier con Blue ruin dimostra di avere maggiormente a cuore una riflessione psicologica rispetto al sentimento di vendetta.
Pablo Larraìn spiega come le leggi del capitalismo e del consumismo rappresentino una forza costante e contraria alla più profonda libertà dell’uomo.
In Tom à la ferme Xavier Dolan mette in scena l’incomprensibile ed imprevedibile tumulto delle emozioni.
Oculus, opera seconda del regista Mike Flanagan, è un film horror maturo e non convenzionale. Il finale si insinua nelle nostre menti così come il dubbio.
Il regista giapponese Hirokazu Kore-eda ci pone di fronte ad un interrogativo a cui è forse impossibile dare risposta.
For those in peri, film d'esordio di Paul Wright in cui si intrecciano superstizioni, leggende per arrivare a un finale enigmatico e indimenticabile.
Il film di Jim Jarmush, Solo gli amanti sopravvivono, è una riflessione esistenziale velata di una romantica malinconia di fondo.
12 anni schiavo: la struggente poetica di Steve McQueen raggiunge in questo film da premio Oscar il suo apice.
A proposito di Davis, presentata allo scorso festival di Cannes, si inserisce perfettamente nella filmografia dei fratelli Coen.
Dallas Buyers Club fa incetta di nomination agli Oscar 2014: straordinarie le interpretazioni di Matthew McConaughey e Jared Leto nella pellicola di Jean Marc Vallée.