L'inventore di sogni.

 

1) Il castello errante di Howl (2004)

Niente ha però il fascino magnetico e diverso che caratterizza l’immagine in movimento, così marcatamente steampunk, dello sbuffante groviglio biomeccanico che cammina su zampe di uccello e che funge da dimora a una creatura metà umana e metà rapace. Semplicemente sublime.
I paesaggi ricordano un’Europa lontana, forse quella del secolo scorso, tra stradine ciottolose, ponti e casette da fiaba (a ispirare il set pare sia stata la caratteristica paesaggistica alsaziana).
Ovviamente siamo in guerra. Una guerra bizzarra, surreale, dove un esercito armato si scontra con un esercito composto di maghi che hanno venduto la loro anima con lo scopo di ottenere dei superpoteri necessari per sconfiggere i nemici. Un sacrificio fine a se stesso, che finora non ha dato nessun frutto.
In mezzo alla guerriglia si trova per caso la diciottenne Sophie che, ingiustamente maltrattata da alcuni soldati, viene salvata dal mago Howl, mezzo uomo-mezzo uccello rapace. Howl s’innamora all’istante: la bellissima ragazza che gli sta davanti è l’incarnazione della bellezza. Se non c’è bellezza nel mondo, secondo il mago, non vale nemmeno la pena vivere.
Anche Howl ha venduto se stesso alla Strega della Spazzatura, una signorona in carne ingioiellata e segretamente ammaliata dal mago. Per gelosia, è infatti proprio la strega a trasformare, in un secondo momento, la povera Sophie in una vecchietta raggrinzita e traballante.
La giovane vecchia, ormai terrorizzata dal suo nuovo aspetto, fugge da casa e trova ospitalità proprio presso la dimora del mago Howl: il meraviglioso castello errante, un vero e proprio agglomerato di accozzaglie meccaniche incastrate all’inverosimile. A muovere il castello è il Demone del fuoco, in debito con Howl e perciò costretto a lavorare non-stop.

 

Hayao Miyazaki (5)

 

Così come l’eroe di Si alza il vento si alzava in cielo per avvicinarsi al sogno, così Sophie e Howl si muovono su quella sgangherata meraviglia meccanica dotata di lunghe zampe d’uccello. Anche il castello mobile si solleva da terra, si eleva rispetto agli orrori della terra (della guerra). Tra fumi e vapori, ingranaggi traballanti, il castello, passo dopo passo, li avvicina alla loro redenzione. E quindi, alla loro salvezza. Tutti cercano la pace. Il demone del fuoco vuole essere libero, Howl vuole vendetta (o forse vuole soltanto la felicità), Sophie rivuole la sua giovinezza. E i loro obiettivi finali sono, così come sembra suggerirci Miyazaki, raggiungibili. Ma è necessario guardarsi dentro, farsi un’analisi introspettiva e prendere la giusta direzione. La giusta motivazione sembra essere la chiave di tutto. La guerra potrà terminare, quando i cattivi non saranno più così cattivi, e quando i buoni smetteranno di essere soltanto buoni. Sullo sfondo, magari, nascerà l’amore.