Ecco i nostri consigli per l'ascolto sui migliori album italiani del 2016.

Spartiti – Austerità

C’è un fantasma che si aggira per l’Emilia e quel fantasma sono gli Offlaga Disco Pax, in un periodo così politicamente poco vivace sarebbero la coltellata al fianco fatta di amarcord necessaria a vergognarci un altro po’. Purtroppo quel trio, per un brutto male, non è più un trio, e Collini ha chiesto aiuto ad un Giardini di Mirò per musicare con gusto le sue storie. Splendido lavoro, il singolo che da il nome all’album anche dopo diversi ascolti, non smette di essere toccante.

 

 

The Devils – Sin, you sinner!

Ci sono due tipi di donna musicista che mi fanno uscire scemo: le violiniste e le batteriste. Per motivi opposti, la profonda sensualità eterea e musiforme (a forma di musa) di chi accarezza con grazia le corde d’uno strumento leggero e delicato da una parte e dall’altra il selvaggio battere su un set di pelli a cosce aperte. Ecco, the Devils è un discone rock’ n’roll garage, prodotto in svizzera da Jim Diamon dei The Dirtbombs. Cosucce. Comunque, due voci, batteria e chitarra, e mi ricollego all’intro dicendo che alla batteria c’è lei, vestita da suora con calze a rete e stivaloni di latex rosso. Care cose, pudicizia.

 

 

Sorge – La guerra di domani

Sai quando esci con una, sbagli tutto quello che puoi sbagliare, tipo fai battute sui vegani per fare il pirlone nazionalpopolare e piacere facile e scopri poi che lei non solo è vegana ma è una di quelle che non rompe le palle sui regimi alimentari finché non attacchi tu per primo? Eh, in quelle occasioni, l’unica possibilità di riprendersi e (se non fai proprio schifo) rimediare addirittura una limonata assolutamente immeritata è Emidio Clementi. Emidio, che è così uomo che può farsi chiamare Mimì senza invalidare la sua virilità, che scrive libri, suona il basso, ruba un progetto a Umberto Palazzo e lo fa diventare un fenomeno macina fan, che nonostante sia felicemente sposato e padre appare spesso nei sogni delle mie ex, ha una voce ipnotica e intuizioni che non hanno nulla di geniale o di strano. Semplicemente sono monumentali, come tutta l’arte che sopravvive ai crucci della contemporaneità. La guerra di domani è il disco con cui inaugura un progetto in duo con Marco Caldera, già tecnico del suono dei Massimo Volume. Un prodotto elettronico e intimo, per l’ascolto e live set piccoli e caldi. Che dire di più? Niente, sentite e basta.

 

Marnero – La Malora

La Malora è il terzo capitolo della trilogia del fallimento. Che detto così a chi non li conosce non significa un bel niente. Marnero è un gruppone che fa postcore, mette in freedownload i dischi, ma se te li vuoi comprare (e dovresti) li trovi anche in mp3, cd e vinile. L’argomento cardine attorno al quale orbitano estetica e suoni del gruppo da ormai tre dischi, è la nave in mezzo alla tempesta. In questo lavoro conclusivo così come nei precedenti, si respira l’adrenalina e la paura, mentre salsedine e vento ti sbattono in faccia che nel momento sbagliato, nel posto sbagliato, come tutti, sei meno di un cazzo.

 

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